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L'eresia protestante del Vaticano II
Nel suo Decreto sull'Ecumenismo, Unitatis Redintegratio n. 3, il Vaticano II insegna che i protestanti e gli scismatici sono nella Chiesa di Cristo. Parlando delle divisioni o delle fratture che esistono tra la Chiesa cattolica e le comunità protestanti e "ortodosse", e di come queste comunità dissentano o rifiutano l'insegnamento cattolico, il Vaticano II dichiara:
Se si considera questo passaggio nell'originale latino, la natura eretica dell'affermazione del Vaticano II diventa sorprendentemente chiara. Parlando dei membri delle comunità protestanti e scismatiche, e in particolare di come queste comunità e i loro membri dissentano, cioè rifiutano la posizione della Chiesa cattolica in materia di dottrina, il Vaticano II dichiara Nihilominus, che significa, tuttavia. Il termine latino Nihilominus è una combinazione della parola Nihil, che significa nulla, e della parola minus, che significa meno. Nihilominus significa niente di meno, o tuttavia, o nondimeno, o proprio lo stesso.
Cioè, secondo il Vaticano II, nonostante il rifiuto della dottrina cattolica da parte dei protestanti e degli scismatici, tuttavia, allo stesso modo, coloro che sono giustificati dalla fede nel battesimo, Christo incorporantur, sono incorporati a Cristo. Il Vaticano II insegna chiaramente che tutti i battezzati che affermano di credere in Gesù, anche se rifiutano l'insegnamento cattolico, sono incorporati a Cristo; sono in Cristo! Questa è un'eresia. È direttamente contrario al dogma cattolico.
Il dogma cattolico insegna che tutti coloro che dissentono dalla dottrina cattolica sono fuori dalla Chiesa di Cristo, come vedremo. Infatti, è molto interessante notare che in tutte le epistole di San Paolo, egli usa il termine in Cristo per riferirsi a coloro che fanno parte della Chiesa di Cristo.
Secondo le Scritture e l'insegnamento cattolico, essere in Cristo significa essere nella Chiesa. Essere incorporati a Cristo significa essere incorporati alla Chiesa, il Corpo di Cristo.
Se si consulta la Vulgata latina, si vedrà: In Christo, In Christo, più e più volte, per indicare coloro che fanno parte della Chiesa o del Corpo di Cristo.
Infatti, incorporantur, che il Vaticano II usa qui, è la 3a persona plurale, presente indicativo passivo del verbo incorporare, incorporare appunto. Questa parola, incorporantur, grammaticalmente ha una familiarità o è connessa con la parola latina Corpus, che significa Corpo.
Coloro che sono incorporati sono inseriti nel Corpo. Coloro che sono incorporati a Cristo sono inseriti nel Corpo di Cristo.
Il Vaticano II sta dicendo che tutti i battezzati che affermano di credere in Gesù, nonostante le differenze di dottrina e il dissenso dall'insegnamento cattolico, sono incorporati in Cristo e coloro che sono incorporati in Cristo sono effettivamente membri del Corpo di Cristo, dunque della Chiesa Cattolica. L'affermazione del Vaticano II rispetto alla quale coloro che dissentono dalla dottrina cattolica sono in Cristo è palesemente eretica. La Chiesa insegna il contrario. La Chiesa Cattolica insegna dogmaticamente e infallibilmente che tutti coloro che dissentono dall'insegnamento cattolico sono fuori da Cristo, estranei alla Chiesa e al Suo Corpo.
Il Concilio di Firenze ha dichiarato infallibilmente:
Si noti che il Concilio definisce che coloro che dissentono dall'insegnamento cattolico non sono solo estranei alla Chiesa cattolica, ma estranei al Corpo di Cristo che è la Chiesa. Sono estranei a Cristo e al Suo Corpo. Questo è molto importante, perché la Chiesa del Vaticano II e il Vaticano II stesso riconosceranno alcuni gradi di separazione tra la cosiddetta Chiesa cattolica e i protestanti e le comunità "ortodosse". Stando al Vaticano II, le comunità "cattolica", "ortodossa" e protestante sono in comunione tra loro. Sono tutte nella Chiesa di Cristo, ma non sono in piena comunione perché hanno differenze dottrinali.
Il Vaticano II insegna che la Chiesa di Cristo è come un grande aereo. L'aereo contiene tutti i battezzati che affermano di credere in Gesù - come abbiamo appena visto. I cattolici che hanno la pienezza della verità insegnata da Cristo siedono nella sezione di prima classe dell'aereo, mentre gli "ortodossi" e i protestanti siedono in sezioni meno lussuose. Ma sono tutti insieme sullo stesso aereo, nonostante le divisioni tra le sezioni dell'aereo.
Questo è l'insegnamento del Vaticano II: nonostante le differenze dottrinali, tutti sono in Domino, Christo incorporantur, cioè nel Signore o incorporati in Cristo, nella Chiesa, ecc.
La definizione dogmatica appena considerata del Concilio di Firenze, secondo cui coloro che credono cose contrarie alla Chiesa romana sono estranei al Corpo di Cristo, dimostra che l'insegnamento del Vaticano II è eretico. E ci sono molte altre citazioni di Papi sullo stesso punto. La verità definita dal Concilio di Firenze è stata infallibilmente ripetuta da Papa Leone XIII nella sua enciclica Satis Cognitum. Parlando della Chiesa di Cristo, Papa Leone insegnava
Questa dichiarazione è una reiterazione infallibile del dogma cattolico. Papa Leone XIII insegna infatti che la Chiesa ha sempre avuto lo stesso insegnamento su questa materia. Questo insegnamento non può cambiare. Coloro che dissentono dall'insegnamento cattolico non sono in Cristo. Sono estranei a Lui e alla Sua Chiesa. Questo perché c'è una sola fede e chi rifiuta un dogma cattolico perde la fede che si deve avere per essere in Cristo e nella Chiesa.
Come ha definito dogmaticamente Papa Clemente V nel Concilio di Vienne, 1311-1312, a proposito dell'unica Chiesa di Cristo:
Come insegnò Papa Pio XI in Mortalium Animos n. 9, 6 gennaio 1928: L'unità della Chiesa di Cristo è presupposta da
Come insegnò Papa Pio VII nella Diu Satis (n. 15), 15 maggio 1800, a proposito di coloro che resistono all'autorità del papato:
Come insegnò Papa Leone XII nella Charitate Christi (n. 11), 25 dicembre 1825, ripetendo l'annuncio di Gesù in Matteo 18:17:
Coloro che non ascoltano la Chiesa non sono in Domino. Sono considerati pagani.
Come insegnò Papa Gregorio XVI in Mirari Vos (n. 13), 15 agosto 1832:
Si noti che Papa Gregorio XVI sottolinea che anche se uno scismatico o un eretico è stato debitamente battezzato, non ha importanza. Un tale uomo non rimane in Domino perché è stato tagliato dalla vite per scisma o eresia.
Come disse Papa Pelagio II nella Dilectionis Vestrae, 585:
Si noti anche che Papa Leone XIII, nel ribadire e spiegare il dogma, ha proclamato in decine di dichiarazioni magisteriali che coloro che dissentono dall'insegnamento cattolico anche solo in un punto non sono nella Chiesa di Cristo ma fuori di essa, ha usato lo stesso termine, alieno, che ha usato il Concilio di Firenze.
Firenze ha usato alienos, che è l'accusativo plurale di alienus, che significa straniero, estraneo, membro di un'altra entità o totalmente distinto. Secondo il dogma cattolico, i dissenzienti dall'insegnamento cattolico sono estranei a Cristo e al Suo Corpo, mentre il Vaticano II repute che sono nel Suo Corpo: incorporantur, sono incorporati.
In effetti, il Vaticano II usa persino la parola dissensiones, che significa dissensi, e una parola che si riferisce a questioni dottrinali o alla dottrina per descrivere come queste comunità eretiche che rifiutano l'insegnamento cattolico dissentano in questioni di dottrina cattolica. Si dice anche che dissentono in questioni riguardanti la struttura della Chiesa: in altre parole, nei confronti del Papato. Quindi, anche se rifiutano il Papato e dissentono dall'insegnamento cattolico e da altre questioni dottrinali, rimangono in Cristo, secondo il Vaticano II. Questo è totalmente eretico e molte altre dichiarazioni magisteriali possono essere citate per condannare questo insegnamento malvagio.
Infatti, a proposito di questi eretici nelle comunità protestanti e scismatiche "ortodosse", il Vaticano II dice anche: "de separationis peccato argui nequeunt". Nequeunt è la 3a persona presente plurale del verbo nequīre: essere incapace. Letteralmente significa che non sono in grado. Argui è l'infinito presente passivo di arguēre, che significa esporre, accusare o rimproverare. Argui significa essere accusato. Quindi, questo in realtà dice: non sono in grado di essere accusati del peccato di separazione dalla Chiesa cattolica. Il Vaticano II si riferisce alla separazione storica delle sette protestanti e scismatiche dalla "piena comunione" della Chiesa cattolica.
Si noti che il Vaticano II non insegna che i protestanti e gli scismatici erano colpevoli della separazione originaria, ma che gli uomini di entrambe le parti erano colpevoli. Inoltre, per quanto riguarda la separazione storica delle sette protestanti e scismatiche dalla "piena comunione della Chiesa cattolica", il Vaticano II dichiara, come abbiamo appena citato, che l'adesione moderna a tali sette non può essere accusata. Il Vaticano II assolve quindi tutti gli eretici e gli scismatici moderni che, aderendo a tali sette eretiche e scismatiche, partecipano e perpetuano il peccato di separazione dalla Chiesa cattolica. Questa è eresia.
Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione
Nella sua enciclica del 1943, Mystici Corporis, Pio XII affermava che...
Secondo l'insegnamento cattolico, i peccati che separano le persone dalla Chiesa cattolica e dal Corpo di Cristo sono l'eresia, lo scisma e l'apostasia. Il Vaticano II dichiara senza alcuna qualificazione che i protestanti e gli eretici "ortodossi" non possono essere accusati del peccato di separazione, anche se attualmente partecipano e perpetuano il peccato di separazione dalla Chiesa cattolica adottando le posizioni eretiche e scismatiche dei loro leader. Poiché il Vaticano II afferma direttamente che l'adesione moderna a queste sette eretiche e scismatiche non può essere accusata del peccato di separazione dalla Chiesa cattolica, ciò significa che esse non possono essere accusate di eresia o scisma, i peccati che separano dalla Chiesa cattolica. Il Vaticano II insegna quindi che nessuno dei protestanti o degli scismatici che sono stati battezzati e affermano di credere in Gesù può essere accusato di eresia o di scisma, ma anzi viene riconosciuto come in Domino, nel Signore. Questo, ovviamente, è totalmente eretico.
E va notato che il Vaticano II non sta affermando che questi eretici e scismatici erano un tempo battezzati e un tempo nel Signore, ma da allora hanno cessato di esserlo. No. Il testo usa tre forme di verbi al presente passivo. Ripeto: il testo usa la forma presente dei verbi, riferendosi ai protestanti e agli eretici "ortodossi". Usa incorporantur, sono incorporati, decorantur, sono decorati, e agnoscuntur, sono riconosciuti, per insegnare che gli eretici e gli scismatici, nonostante il dissenso dall'insegnamento cattolico e la persistenza delle posizioni eretiche dei loro leader, sono attualmente incorporati in Cristo, decorati di diritto con il nome cristiano, e riconosciuti come in Domino, nel Signore. Questo è l'insegnamento del Vaticano II ed è malvagio.
È interessante anche considerare l'uso del merito in questo passaggio. Il Vaticano II dice merito agnoscuntur. Agnoscuntur significa sono riconosciuti. Agnoscuntur è la terza persona plurale, presente indicativo passivo di agnōscēre: riconoscere. Merito è un avverbio che significa: meritatamente o giustamente. Quindi questo significa letteralmente che questi eretici e scismatici sono meritatamente o giustamente riconosciuti come in Domino, nel Signore, dai figli della Chiesa cattolica. In altre parole, non si tratta solo di insegnare l'eresia che gli eretici sono nella Chiesa, ma che la vera dottrina richiede che essi siano giustamente riconosciuti come tali.
Infatti, l'affermazione dai figli della Chiesa cattolica fu usata da Papa Pio IX nella Quanta Cura per dichiarare solennemente che le eresie da lui condannate in quel documento dovevano essere respinte da tutti i figli della Chiesa cattolica.
Una di queste eresie era che le libertà religiose dovessero essere un diritto civile universale, una dottrina eretica che il Vaticano II insegna anche nella Dignitatis Humanae. E ricordate che l'affermazione del Vaticano II qui, circa il riconoscimento degli eretici come appartenenti alla Chiesa, si applica a tutti coloro che affermano di credere in Cristo e sono stati battezzati. Si tratta di persone che ammettono il dissenso in materia di dottrina cattolica, struttura della Chiesa (cioè il Papato) ecc.
Ciò significa che, secondo il Vaticano II, ogni protestante battezzato nel mondo che afferma di credere in Gesù è e rimane nel corpo di Cristo, nel Signore, e non può essere accusato di eresia.
Questo è ciò che insegna. Ma c'è di peggio. Per quanto riguarda tutti questi eretici che sono stati battezzati e affermano di credere in Gesù, il Vaticano II dichiara che la Chiesa cattolica li abbraccia fraternamente, cioè con fraterna riverenza. Riverenza. Ciò significa che molti protestanti battezzati che attaccano l'insegnamento cattolico, che considerano ogni preghiera a Maria un atto di idolatria, che chiamano la Messa blasfema, che rifiutano il Papato come un mito, che ritengono che la Chiesa cattolica sia pagana e demoniaca - e ci sono molte persone di questo tipo - sono tutti abbracciati con riverenza, secondo il Vaticano II. Questo è semplicemente blasfemo e direttamente contrario all'intera storia dell'insegnamento cattolico sugli eretici. La Chiesa non riverisce gli eretici, ma li condanna e li anatematizza come extra ecclesiam.
Come disse Papa Pelagio II, riassumendo il dogma cattolico sulle persone che dissentono dalla regola della fede cattolica:
La Chiesa non ha riverenza per gli eretici, ma li condanna e invita caritatevolmente alla conversione.
Inoltre, questa citazione dall'enciclica Satis Cognitum di Leone XIII è estremamente importante da considerare per una corretta comprensione del dogma cattolico su questo punto. Leone insegna:
Si noti che Papa Leone XIII insegna che rifiutare una qualsiasi di queste verità, cioè una verità del Magistero, fa cadere per questo stesso fatto nell'eresia. Il Papato è una verità del Magistero? Certo che lo è. Quindi, questa affermazione dimostra che i protestanti, gli "ortodossi" e altri che rifiutano il Papato sono in eresia, un fatto negato da molti difensori della setta del Vaticano II. Essi affermano che le posizioni degli "ortodossi" o anche dei protestanti non si elevano al livello di eresia. Questo è falso. Il rifiuto del Papato da parte dei protestanti e degli scismatici dimostra da solo che sono in eresia.
Inoltre, Leone XIII afferma che questo atto della persona di dissentire in un punto dall'insegnamento cattolico la separa di per sé dalla Chiesa. Questa persona rifiuta tutta la fede ed è estranea a Cristo.
L'insegnamento del Vaticano II è opposto. Infatti, il passaggio eretico del Vaticano II di cui abbiamo parlato continua a insegnare che le comunità protestanti e scismatiche sono mezzi di salvezza. Questa è una negazione del dogma Fuori dalla Chiesa cattolica non c'è salvezza. L'insegnamento eretico del Vaticano II, appellante i protestanti e gli altri eretici nella Chiesa, è stato pienamente abbracciato da tutti gli antipapi del Vaticano II, compreso Antipapa Francesco. Hanno fatto molte dichiarazioni affermanti che considerano i protestanti e gli "ortodossi" come parte della Chiesa di Cristo.
Per fare solo un esempio tra le decine che si potrebbero citare, nel suo libro Il significato della fratellanza cristiana, Benedetto XVI ha insegnato che il protestantesimo non è un'eresia. Inoltre, hanno intrapreso molte azioni che confermano la loro posizione eretica su questo punto.
Alla luce di questi fatti, affermare che l'insegnamento del Vaticano II sulla Chiesa, sugli eretici e sugli scismatici è coerente con il dogma cattolico tradizionale significa mentire e difendere l'eresia. È testimoniare il falso e commettere peccato mortale. Affermare che la Chiesa cattolica potrebbe promulgare l'insegnamento malvagio che abbiamo appena considerato nel Vaticano II è blasfemo.
L'insegnamento del Vaticano II è una negazione del dogma cattolico insegnato dal Concilio di Firenze, da Papa Leone XIII e da molti altri papi.
Testo di Unitatis Redintegratio in questo articolo:
Vaticano II (Decreto sull'Ecumenismo), Unitatis Redintegratio n. 3:
"In questa Chiesa di Dio una e unica sono sorte fino dai primissimi tempi alcune scissioni, condannate con gravi parole dall'Apostolo ma nei secoli posteriori sono nate dissensioni più ampie, e comunità considerevoli si staccarono dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora per colpa di uomini di entrambe le parti.
Quelli poi che ora nascono e sono istruiti nella fede di Cristo in tali comunità, non possono essere accusati di peccato di separazione, e la Chiesa cattolica li circonda di fraterno rispetto e di amore. Coloro infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. Sicuramente, le divergenze che in vari modi esistono tra loro e la Chiesa cattolica, sia nel campo della dottrina e talora anche della disciplina, sia circa la struttura della Chiesa, costituiscono non pochi impedimenti, e talvolta gravi, alla piena comunione ecclesiale. Al superamento di essi tende appunto il movimento ecumenico. Nondimeno, giustificati nel battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore”.
Vaticano II (Decreto sull'Ecumenismo), Unitatis Redintegratio n. 3, in latino:
In hac una et unica Dei Ecclesia iam a primordiis scissurae quaedam exortae sunt, quas ut damnandas graviter vituperat Apostolus; posterioribus vero saeculis ampliores natae sunt dissensiones, et Communitates haud exiguae a plena communione Ecclesiae catholicae seiunctae sunt, quandoque non sine hominum utriusque partis culpa.
Qui autem nunc in talibus Communitatibus nascuntur et fide Christi imbuuntur, de separationis peccato argui nequeunt, eosque fraterna reverentia et dilectione amplectitur Ecclesia catholica. Hi enim qui in Christum credunt et baptismum rite receperunt, in quadam cum Ecclesia catholica communione, etsi non perfecta, constituuntur. Profecto, ob discrepantias variis modis vigentes inter eos et Ecclesiam catholicam tum in re doctrinali et quandoque etiam disciplinari tum circa structuram Ecclesiae, plenae ecclesiasticae communioni opponuntur impedimenta non pauca, quandoque graviora, ad quae superanda tendit motus oecumenicus. Nihilominus, iustificati ex fide in baptismate, Christo incorporantur, ideoque christiano nomine iure decorantur et a filiis Ecclesiae catholicae ut fratres in Domino merito agnoscuntur.