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Il buon ladrone
La Chiesa Cattolica insegna infallibilmente che nessuno è salvato assente il Santo Battesimo di acqua. Si tratta dell'insegnamento infallibile di Cristo ribadito specialmente durante il Concilio di Firenze e quello di Trento. La Chiesa Cattolica comprende le parole di Gesù Cristo in Giovanni 3:5 nel loro senso letterale: "Gesù rispose: In verità, in verità, io ti dico, che se alcuno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.".
Nonostante taluni uomini della Chiesa Cattolica abbiano nel corso del tempo avanzato teorie eccezionali, come il "Battesimo" del desiderio o del sangue, l'infallibile Magistero della Chiesa Cattolica mai insegnò tutto ciò. Una delle obiezioni più ricorrenti contro la necessità del Santo Battesimo di acqua è quella del Buon ladrone. Tale è la questione più posta sulla presente tematica: come fa ad essere il Battesimo d'acqua assolutamente necessario quando il Buon ladrone venne salvato senza di esso? Come si legge in Luca 23:43: "E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai meco in paradiso.".
La prima cosa da affermare è che il caso del Buon ladrone non può essere un esempio contro la necessità del Santo Battesimo di acqua poiché la Legge rendentelo obbligatorio divenne ufficiale sol che a seguito della Risurrezione del Cristo. In altri termini, il Buon ladrone fu salvato dalla Vecchia Legge, ancora in vigore, tanto quanto lo furono Mosè ed Abramo. Tale argomento è chiaramente esposto nel catechismo del Concilio di Trento, il quale, nell'apposita sezione concernente l'istituzione del Santo Battesimo, afferma: "Gli autori ecclesiastici convenivano che allorché nostro Signore, a seguito della Sua Risurrezione, disse ai Suoi apostoli: andate, insegnate a tutte le nazioni, battezzatele nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in quel medesimo momento, l'obbligo di ricevere il Santo Battesimo fu imposto a tutti gli uomini che si sarebbero voluti salvare.". Laonde, l'esempio del Buon ladrone è utilizzato erroneamente oltre che fuori luogo, poiché esso accadde ben prima della Risurrezione, allorché le leggi del Santo Battesimo non erano ancora divenute obbligatorie.
In secondo luogo, l'obiezione diventa ancor più difettosa allorquando si considera il fatto che Gesù Cristo medesimo non si rese in Paradiso il giorno della Sua crocifissione. Grazie al Credo Apostolico è sapienza comune che in tale giorno Egli venne, per l'appunto, crocifisso, morì, fu sepolto, discendendo infine agli Inferi: punto. Gesù Cristo discese, dunque, nel Limbo dei Padri, ossia, il luogo nel quale i giusti del Vecchio Testamento Lo attendevano: il seno di Abramo. Si legge anche, nella prima epistola di San Pietro capitolo 3, versetto 18 ed oltre, che Gesù Cristo predicò a tali giusti del Vecchio Testamento siti nel seno di Abramo.
Non fu, quindi, prima della Sua Risurrezione che Gesù Cristo Stesso ascese in Cielo, ma, dopo. Si trova dimostrazione di ciò in Giovanni 20:17, donde, il giorno della Sua Risurrezione, Maria Maddalena incontra Gesù Cristo nel giardino udendo da Lui: "Non toccarmi, perciocché io non sono ancora salito al Padre mio.". Sicché, dopo la Sua morte Egli non ascese subito in Cielo. Grazie all'epistola ai Colossesi 1:18 si apprende che Gesù Cristo è il primogenito di coloro che sono morti, Il quale detiene il primato su tutte le cose. Egli detiene il primato su ogni cosa, Egli fu, dunque, il primo ad ascendere in Cielo. Per conseguenza, è un fatto che Gesù Cristo ed il Buon ladrone non andarono in Cielo il giorno della Sua crocifissione, dacché Gesù Cristo Stesso quivi andò sol che appresso la Sua Risurrezione. L'obiezione non ha, pertanto, alcun valore di modo da contraddire la verità circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua.
V'è, comunque sia, un'altra argomentazione molto interessante da considerare a proposito di tale passaggio: Luca 23:43. Il versetto è spesso tradotto e compreso come segue: "E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai meco in paradiso.". Ciò nonostante, tale passaggio non vuole affatto intendere ciò che la gente crede possa significare. Nella Sacra Bibbia Volgata di San Girolamo si legge come segue: "Et dixit illi Iesus: Amen dico tibis: hodie mecum eris in paradiso."; essa non detta: "Et dixit illi Iesus: Amen dico tibis: qui hodie mecum eris in paradiso.", come imposto dalle spurie correnti traduzioni Anticristiane. Si noti, per l'appunto, come l'assenza del qui prima di hodie non detti: "E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai meco in paradiso.", bensì: "E Gesù gli disse: In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso.".
In aggiunta, nella versione originale Greca non v'è punteggiatura. Rimuovendola si dovrebbe leggere come segue: "E Gesù gli disse in verità ti dico oggi sarai con me nel paradiso.". La più parte della gente la inserisce arbitrariamente nella maniera visionata: "E Gesù gli disse: In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso.". Si supponga, invece, che i 2 punti vengano inseriti dopo la parola oggi. Così essendo, il versetto si potrebbe leggere come segue: "E Gesù gli disse: In verità ti dico oggi: sarai con me nel paradiso.". Come visionabile, il solo fatto di imporre, e cambiare, la punteggiatura modifica completamente il senso della frase. I 2 punti prima della parola oggi implicano che Gesù Cristo promise al Buon ladrone che questi sarebbe stato con Lui in Paradiso quel giorno. Invece, nel momento in cui i 2 punti sono posti dopo la parola oggi, per cui si dovrebbe leggere: "E Gesù gli disse: In verità ti dico oggi: sarai con me nel paradiso.", il significato trasmette l'idea che Gesù Cristo promise al ladrone quel giorno che questi sarebbe stato con Lui in Paradiso. Tutto ciò acquisirebbe ancor più importanza qualora si considerassero le prove patristiche concernenti la risurrezione dei santi del Vecchio Testamento, oltre alla maniera in cui essi furono battezzati.
Insomma, quale è il reale significato di Luca 23:43? In verità ti dico oggi? Od, in verità ti dico oggi sarai? Dacché il testo Greco è privo di punteggiatura alcuna, si potrebbe ben comprendere come qui affermato: "In verità ti dico oggi: sarai con me nel paradiso."; poiché, nuovamente, è conoscenza comune che essi non ascesero in Cielo il giorno della crocifissione del Signore, come dimostrato da Giovanni 20:17, coniugato da Colossesi 1:18 e dal fatto che Gesù Cristo doveva essere il primo ad entrare in Paradiso, ascendendovi solamente a seguito la Sua Risurrezione.
Dunque, qualora tale passaggio andasse interpretato nel seguente senso: "In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso.", allora Gesù Cristo fece referenza diretta al Limbo dei Padri, il seno di Abramo, nel quale Lo attendevano i giusti del Vecchio Testamento - il che, sebbene non essendolo, ammonta al Paradiso poiché il Signore fu ivi presente con i giusti del Vecchio Testamento di modo da liberali. Qualora, invece, si comprendesse il versetto in quest'altro senso: "In verità ti dico oggi: sarai con me nel paradiso.", allora la referenza del Signore non fu affatto diretta al Paradiso per quello stesso dì, poiché Egli non disse al ladrone che sarebbe entrato con Lui quel giorno in Paradiso, bensì che quel giorno Egli gli prometteva che vi sarebbe, dipoi, con Lui stato.
Tutte tali riflessioni acquisiscono una specialmente grande rilevanza allorquando collegantile alla necessità del Santo Battesimo di acqua ed ai santi del Vecchio Testamento.
Quantunque trattasi di una cosa poco conosciuta, v'è una tradizione patristica dicente che al momento della crocifissione di Gesù Cristo, e dopo la Sua Risurrezione, i corpi dei giusti del Vecchio Testamento uscirono dalle loro tombe, ri-acquisendo vita per essere battezzati. Il fatto che i corpi di tali giusti uscirono dalle loro tombe al momento della Crocifissione di Gesù Cristo è conservato dal Santo Vangelo secondo Matteo, capitolo 27, versetti 51-53. Parlando della crocifissione del Signore e dell'apertura nella cortina del tempio l'Evangelista narrò: "e i monumenti furono aperti e molti corpi de' santi, che dormivano, risuscitarono. E quelli, essendo usciti de' monumenti dopo la risurrezion di Gesù, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti.". È, sicché, un fatto stabilito tramite Rivelazione Divina che i santi del Vecchio Testamento risuscitarono al momento della crocifissione di Gesù Cristo e che dopo la Sua Risurrezione furono avvistati. Essi avrebbero potuto benissimo ricevere il Santo Battesimo.
La risurrezione dei santi del Vecchio Testamento è richiamata da Sant'Ignazio di Antiochia, nella sua celebre lettera ai Magnesii. Sant'Ignazio fu un discepolo di San Giovanni Apostolo. Egli è uno tra i più rispettati ed importanti dei padri della Chiesa Cattolica. Egli fa parte dei padri apostolici. I suoi scritti sono datati intorno all'anno 107 DC. Nella sua epistola ai Magnesii, al paragrafo 9, parlando dei profeti del Vecchio Testamento, egli scrisse: "Essi erano i Suoi discepoli mediante lo spirito e Lo attendevano come loro maestro. Sicché, Colui Il quale essi attendevano li ha giustamente, mediante la Sua presenza, risuscitati dai morti.". Laonde, egli parla della risurrezione dei morti allorché ivi andò Gesù Cristo.
Un'altra opera, intitolata il Pastore di Erma, trovabile in tutte le collezioni dei padri apostolici, gli scrittori Cristiani più anziani, è datata talvolta 98 DC e talora 140-158 DC. In tale libro vi si trova una referenza circa la necessità del Santo Battesimo di acqua ai fini della salvezza - oltre al fatto che una persona non può andare in Cielo ove non rigenerata mediante l'acqua. Al paragrafo 16 è dettato: "Occorreva che essi venissero rigenerati dall'acqua, affinché essi vivessero; altrimenti essi non sarebbero potuti entrare nel Regno di Dio.". Egli continua parlando dei santi del Vecchio Testamento: "Questi Apostoli e questi dottori che hanno predicato il nome del Figlio di Dio, dopo essere morti nella virtù e nella Fede del Figlio di Dio, Lo hanno predicato anche a coloro i quali furono morti prima di loro - in altri termini i santi del Vecchio Testamento - ed hanno dato loro il sigillo che essi annunciarono. Con loro, dunque, essi sono discesi nell'acqua e, dipoi, ne sono usciti. Ma è da viventi che essi sono discesi, per, dipoi, risalire viventi, mentre coloro i quali furono morti prima di loro discesero morti e sono risaliti viventi.".
V'è, dunque, una referenza chiarissima al Santo Battesimo, la quale non è solamente la risurrezione donde Sant'Ignazio e la Sacra Scrittura discutono bensì il Santo Battesimo d'acqua dei santi del Vecchio Testamento. Laonde, il Buon ladrone avrebbe certamente potuto ricevere il Santo Battesimo assieme a loro. Si trova parimenti una nota circa tale tema nell'edizione di referenza dei padri apostolici, edizione Loeb, volume 2, pagina 263, la quale detta: "La convinzione per cui udire il Vangelo e ricevere il Santo Battesimo sono necessari ai fini della salvezza dei giusti dell'epoca pre-Cristiana è corrente.".