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Sant'Alfonso de' Liguori
Obiezione. Sant'Alfonso de' Liguori insegnò che il "Battesimo" di desiderio è de Fide, proprio alla Fede Universale. Ciò significa che il "Battesimo" di desiderio equivale ad un dogma Cattolico.
Risposta. Innanzitutto, Sant'Alfonso de' Liguori non era infallibile. È semplicemente un fatto quello per cui Sant'Alfonso de' Liguori operò degli errori teologici, come mostrato dalla seguente discussione. Avanzare l'opinione di Sant'Alfonso de' Liguori circa qualche materia come se essa fosse un dogma Universale non è un comportamento Cattolico.
Dopodiché, Sant'Agostino sosteneva che la sofferenza dei fuochi Infernali a carico degli infanti non battezzati fosse de Fide e San Cipriano sosteneva che l'impossibilità del valido conferimento del Santo Battesimo a carico degli eretici fosse de Fide. Entrambi avevano pieno torto.
In aggiunta, la radice dell'errore di Sant'Alfonso de' Liguori sul "Battesimo" di desiderio era tale per cui egli aveva frainteso il Concilio di Trento, Sessione 6, Capitolo 4, in semplicità: la sua opinione con rispetto a tale passaggio non regge sotto scrutinio, mirisi la discussione di tale passaggio. Tale errore lo condusse alla sua falsa conclusione donde il "Battesimo" di desiderio è una docenza della Chiesa Cattolica. Il passaggio presunto da Sant'Alfonso de' Liguori insegnare il "Battesimo" di desiderio non insegna ciò, esso bensì scandisce: come è scritto, a meno che un uomo rinasca di acqua e dello Spirito Santo egli non può entrare nel Regno di Dio.
Di più. Nell'insegnare il "Battesimo" di desiderio Sant'Alfonso de' Liguori insegnò la santificazione mediante lo Spirito Santo ed il sangue del Cristo in assenza dell'acqua del Santo Battesimo di acqua, nozione contraria all'insegnamento infallibile di Papa San Leone Magno. Dinnanzi ad un'incompatibilità tra le definizioni dogmatiche e le opinioni dei santi il Cattolico, chiaramente, segue le definizioni dogmatiche, non importa quanto grande o savio il santo sia stato.
Infine, la più parte dei teologi appresso Sant'Alfonso de' Liguori aventi creduto nel "Battesimo" di desiderio o di sangue sostenne nemmeno la di lui opinione per la quale il "Battesimo" di desiderio fosse de Fide. La maggior parte di essi proclamò che il "Battesimo" di desiderio o di sangue fosse prossimo alla Fede Cattolica, non definito dalla Fede Cattolica. Quasi nessuno di essi proclamò che esso fosse definito dalla Fede Cattolica. Tale fatto dimostra la verità donde esso non è proprio alla Fede Cattolica, giacché qualora fosse dimostrabile che il "Battesimo" di desiderio o di sangue sia proprio alla Fede Universale una tale discrepanza non esisterebbe fra i teologi sostenenti di esserne a favore. Ecco un'ammissione da parte di un difensore del "Battesimo" di desiderio o di sangue.
Se il Concilio di Trento avesse insegnato il "Battesimo" di desiderio allora esso demarcherebbe un articolo di Fede Universale definito. Invece, il Concilio di Trento non insegnò il "Battesimo" di desiderio, ragione per cui Padre Gianmarco Rulleau fu costretto ad ammettere la verità donde esso non viene definito dalla Fede Universale, essente a suo avviso bensì solamente prossimo alla medesima. Prossimo alla Fede Cattolica e della Fede Cattolica non sono 2 espressioni equivalenti. Padre Gianmarco Rulleau, un feroce difensore della teoria in questione, non verrebbe scorto ammorbidire la sua posizione ove potesse dimostrare che il "Battesimo" di desiderio o di sangue sia della Fede Universale; egli, tuttavia, non lo può fare.
Pertanto, la dichiarazione di Sant'Alfonso de' Liguori è errata per diverse ragioni. Prima; essa è contraria al dogma Universale definito, ribadito da Papa San Leone Magno e dalla comprensione del Concilio di Trento di Giovanni 3:5 come esso è scritto. Seconda; essa non può essere dimostrata, ovvero, nessuna definizione può essere citata. Terza; essa è neanche condivisa dai teologi credenti nel "Battesimo" di desiderio o di sangue. Quarta; nell'esatto paragrafo in cui essa viene avanzata sono presenti degli errori.
Vogliasi esaminare la quarta ragione, per cui nell'esatto paragrafo in cui essa viene avanzata sono presenti degli errori. Onde sostanziare la sua posizione sul "Battesimo" di desiderio Sant'Alfonso opera subito referenza al Concilio di Trento, Sessione 14, Capitolo 4, scandendo:
Ciò è completamente errato. Il Concilio di Trento, Sessione 14, Capitolo 4 non detta che il "Battesimo" di desiderio prende il posto di quest'ultimo, ovverosia, del Santo Battesimo, con riguardo alla remissione della colpa, come sostenuto da Sant'Alfonso de' Liguori. Che si esamini il passaggio.
Il Concilio di Trento definì la realtà per la quale la contrizione perfetta unita al desiderio del Sacramento della Sacra Penitenza può ristorare un uomo nella grazia Divina prima che venga ricevuto il Sacramento. Esso in sede menziona nulla con riguardo al Santo Battesimo. L'esatta premessa di Sant'Alfonso de' Liguori, donde il "Battesimo" di desiderio venga insegnato dal Concilio di Trento, Sessione 14, Capitolo 4, è erronea. Il Concilio di Trento dettò nulla del genere. Attesoché le esatte premesse sulle quali egli argomentò a favore del "Battesimo" di desiderio sono traviate ed erronee come si può essere vincolati alle conclusioni emergenti da tali false premesse? Infatti, Padre Francesco Laisney, l'incredibilmente disonesto autore della Fraternità sacerdotale di San Pio X con rispetto al "Battesimo" di desiderio o di sangue, nel citare il passaggio del santo circa il "Battesimo" di desiderio non incluse l'erronea referenza di Sant'Alfonso de' Liguori al Concilio di Trento, Sessione 14, Capitolo 4. [405] Ciò fu incredibilmente disonesto, chiaramente, nulladimeno, Padre Francesco Laisney della FSSPX la omise in quanto a conoscenza della realtà per la quale Sant'Alfonso de' Liguori aveva errato nel referenziarsi al Concilio di Trento in tale maniera, indi cosciente dell'effettività per cui essa avrebbe creato un grande foro nella sua argomentazione a favore del "Battesimo" di desiderio contingentata sull'ovviamente fallibile Sant'Alfonso de' Liguori.
Ciò mostra nuovamente quello che si è dimostrato nel corso del presente documento: quasi tutti i santi ed i teologi aventi espresso credenza nel "Battesimo" di desiderio o di sangue si contraddissero nello spiegarlo, operando frattanto errori negli stessi documenti.
Dovrebbe ancora essere notato che quantunque Sant'Alfonso de' Liguori abbia menzionato di credere che un adulto possa essere salvato mediante l'esplicito od implicito desiderio del Sacramento del Santo Battesimo egli utilizzò la parola implicito non onde significare ignoto, bensì non espresso a parole, in altre parole, un adulto conoscente il Santo Battesimo e desiderantelo, però non esprimente tale desiderio a parole. Sant'Alfonso de' Liguori, ancorché in errore circa il "Battesimo" di desiderio, non sosteneva l'eresia moderna della cosiddetta ignoranza invincibile, l'idea donde un adulto possa essere salvato per mezzo del "Battesimo" di desiderio o di sangue laddove non credente nel Cristo o nella Chiesa Cattolica e non conoscente il Santo Battesimo. Sant'Alfonso de' Liguori condannerebbe con giustizia una tale idea come eretica.
Prima citazione.
È interessante considerare che allorquando si domanda alle persone citanti Sant'Alfonso de' Liguori a favore del "Battesimo" di desiderio o di sangue, trattandolo come se fosse infallibile, se esse concordassero con siffatto suo insegnamento, donde tutti coloro morenti eretici, Ebrei, Maomettani e pagani vanno all'Inferno, quasi tutte evitano di rispondere alla domanda come se essa fosse della piaga. Esse evitano la domanda perciocché in tale caso esse non condividono la posizione di Sant'Alfonso de' Liguori. Esse, piuttosto, credono che gli eretici, gli Ebrei, i Maomettani ed i pagani possano essere salvati, trovandosi dunque in eresia per tale sola ragione.
Seconda citazione.
Terza citazione.
Quarta citazione.
Ancorché Sant'Alfonso de' Liguori errasse nella sua credenza donde il "Battesimo" di desiderio possa essere efficace presso un adulto essente morto prima di ricevere il Sacramento è visibile come egli abbia condannato l'eresia moderna asserente l'ottenimento della salvazione in un'altra "religione" od in assenza della Fede Universale nel Cristo e nei misteri Cattolici della medesima.
Un altro utile punto nel confutare l'obiezione contingente sulla docenza di Sant'Alfonso de' Liguori concernente il "Battesimo" di desiderio è quello trattante ciò che Sant'Alfonso de' Liguori insegnò con rispetto al cosiddetto Battesimo di sangue.
Ciò che Sant'Alfonso de' Liguori in sede insegna è completamente errato. Egli insegnò l'errore donde gli infanti possono essere salvati senza il Sacramento del Santo Battesimo per mezzo del martirio. Ciò è direttamente contrario alla docenza ex-cathedra di Papa Eugenio IV durante il Concilio di Firenze.
Papa Eugenio IV definì dalla Sedia di San Pietro l'esistenza di nessun altro rimedio acciocché gli infanti siano sottratti dal dominio del Diavolo fuorché il Sacramento del Santo Battesimo. Sant'Alfonso de' Liguori insegnò l'esistenza di un altro rimedio presente nel martirio. L'opinione di Sant'Alfonso de' Liguori con rispetto a tale materia non può essere sostenuta, giacché contraddicente il Concilio di Firenze. Orbene, si conosce la verità per la quale Sant'Alfonso de' Liguori è un santo in Cielo, in quanto fatto comunicato dalla Chiesa Cattolica, difatti, egli è lo scrittore spirituale preferito dell'autore del presente libro, ciò malgrado, in sede Sant'Alfonso de' Liguori contraddice il solenne insegnamento del Magistero Ecclesiastico, per il quale il Sacramento del Santo Battesimo è il solo rimedio per la salvezza degli infanti. Occorre quindi concludere che Sant'Alfonso de' Liguori non era ostinato nella sua docenza riguardante il "Battesimo" di sangue a favore degli infanti, ovvero, egli non era al corrente del fatto donde la sua opinione contraddicesse la docenza della Chiesa Cattolica, specialmente l'insegnamento del Concilio di Firenze. Nulladimeno, se egli o chiunque altro avesse sostenuto una tale opinione con ostinazione, ovverosia, dopo avere realizzato come essa contraddicesse il Concilio di Firenze a riguardo, allora sarebbe stato un eretico, trovandosi al di fuori della Chiesa Cattolica. Ciò dimostra come sia possibile per dei santi brillanti, essenti ancora dottori della Chiesa Cattolica, errare in maniera molto significativa con rispetto a certe materie di Fede Universale. Errarono anche degli altri santi, come mostrato nella sezione concernente i padri Ecclesiastici.
Un altro errore scorto nel paragrafo proveniente da Sant'Alfonso de' Liguori è la sua referenza ai Santi Innocenti come esempio di "Battesimo" di sangue. Tale è un errore per il fatto che le morti dei Santi Innocenti avvennero avanti la Risurrezione del Cristo, prima dell'istituzione della legge del Santo Battesimo.
Inoltre, vogliasi notare come Sant'Alfonso de' Liguori abbia scandito che l'opinione per la quale il "Battesimo" di sangue non sia efficace sarebbe temeraria, sfrontata. In altre parole, egli e Suarez insegnarono che credere nella realtà donde gli infanti morenti senza il Santo Battesimo Sacramentale non saranno salvati sarebbe sfrontato. Nel ciò insegnare egli propose effettivamente l'errore di Giovanni Wyclif, solennemente anatemizzato dal Concilio di Costanza.
Tale è una proposizione affascinante da parte del Concilio di Costanza. L'eresiarca Giovanni Wyclif proclamò che coloro i quali insegnano la realtà donde gli infanti morenti senza l'acqua, ovverosia, il Santo Battesimo Sacramentale, non possono essere possibilmente salvati, come l'autore del presente libro, sono stupidi. Egli venne anatemizzato per tale proposizione, fra le molte altre. Si è già citato il commento del Concilio di Costanza circa le anatemizzate proposizioni di Giovanni Wyclif, come la suindicata numero 6, nulladimeno, esso viene nuovamente citato.
Sant'Alfonso de' Liguori è effettivamente stato l'autore più vendente di tutti i tempi, avendo scritto oltre 111 libri, lettere escluse. [414] Non sorprende che egli, un essere umano fallibile, abbia commesso alcuni errori nelle materie concernenti la Fede Cattolica. Ciononostante, il suo errore sul "Battesimo" di desiderio risultò dal fatto per cui egli aveva erroneamente pensato che esso venga insegnato dal Concilio di Trento, Sessione 6, Capitolo 4. Tale è la ragione centrale per la quale egli credeva in esso: egli pensava che esso fosse stato insegnato dal Concilio di Trento, finendo a causa di tale errore per interpretare i canoni sul Santo Battesimo del Concilio di Trento, incluso il totalitario canone quinto, come in qualche maniera comprensibili in luce del "Battesimo" di desiderio.
Se Sant'Alfonso de' Liguori avesse esaminato il Concilio di Trento, Sessione 6, Capitolo 4 più letteralmente egli avrebbe appreso la realtà donde esso non insegna il "Battesimo" di desiderio, come discusso nella sezione concernente tale passaggio, enfatizzando invece Giovanni 3:5 come esso è scritto.
È ancora importante notare che per quanto il principio dell'Infallibilità Papale sia sempre stato creduto al di dentro della Chiesa Cattolica, espresso sin dai tempi più antichi per mezzo di tali frasi come: 'Presso la Sede Apostolica la Fede Cattolica è sempre stata preservata senza tinta e la santa dottrina è sempre stata celebrata.', esiste nessun dubbio donde appresso la definizione dell'Infallibilità Papale durante il Concilio Vaticano I nell'anno 1870 è presente molta più chiarezza con rispetto a quali documenti siano infallibili e quali non lo siano. Sant'Alfonso de' Liguori ed altri essenti vissuti avanti il 1870 non possedettero con necessità tale grado di chiarezza, effettività per cui molti di essi in certi casi diminuirono la distinzione tra i decreti infallibili dei Papi ed i fallibili insegnamenti dei teologi. Ciò fece ancora sì che essi non ricercassero l'effettivo significato del dogma Universale letteralmente quanto potessero farlo, ricercando piuttosto ciò che il dogma Cattolico potesse significare in luce dell'opinione dei teologi popolari dell'epoca.
Verbigrazia, nell'argomentare che il "Battesimo" di desiderio fosse de Fide Sant'Alfonso de' Liguori si referenziò alla dichiarazione di Papa Innocenzo III o II, nemmeno sicuri dell'identità, riguardante il "sacerdote" non battezzato, già discussa. Nondimeno, ovviamente, la lettera di Papa Innocenzo III o II o di chiunque essa fosse, indirizzata ad un arcivescovo, non raggiunse i prerequisiti per l'Infallibilità Papale, contenendo un chiaro errore, riferendosi ad una persona non battezzata come sacerdote. La fallibilità di tale documento non è un qualche cosa a cui Sant'Alfonso de' Liguori sembri avere offerto molta considerazione. Ciò dimostra quello che è stato testé affermato, donde le conclusioni di Sant'Alfonso de' Liguori sono fallibili, non potendo fare infallibilmente affidamento su di esse.
Allorché nostro Signore Gesù Cristo parlò a San Pietro del desiderio di Satana di vagliare gli Apostoli, Luca 22:31-32, Egli gli comunicò di avere pregato per lui, al singolare, ché la sua, di San Pietro, Fede Universale non fallisse. Egli non disse: "Ma Io ho pregato per voi, ché la vostra Fede Universale non fallisca.". Solamente a San Pietro ed ai suoi successori è stata promessa la Fede Universale infallibile, ove parlanti dalla Sedia di San Pietro, Concilio Vaticano I, Sessione 4, Capitolo 4, Denzinger 1837. Nel parlare per mezzo di tale Fede Universale infallibile i Papi, come Papa San Leone Magno nel suo dogmatico tomo indirizzato a Flaviano, come il Concilio di Firenze con rispetto a Giovanni 3:5 e come il Concilio di Trento con riguardo al Sacramento del Santo Battesimo, Sessione 7, Capitolo 5, hanno escluso qualunque possibilità di salvazione in assenza del Santo Battesimo di acqua, affermando infallibilmente la verità donde a meno che un uomo sia rinato di acqua e dello Spirito Santo egli non può entrare nel Regno di Dio. Ciò è quello a cui un Cattolico deve aderire e quello in cui egli deve credere.
Note finali
[400] L'Enciclopedia Cattolica [The Catholic encyclopaedia], Volume 9, Limbo, 1910, Compagnia di Roberto Appleton [Robert Appleton company], SUA, pagina 258.
[401] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 1, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 591 .
[402] Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 43.
[403] Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 40.
[404] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 898.
[405] Padre Francesco Laisney, È il Feeneyismo Cattolico? [Is Feeneyism Catholic?], 2001, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 77.
[406] Sermoni di Sant'Alfonso de' Liguori [Sermons of Saint Alphonsus Liguori], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 219.
[407] Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Istruzioni sui Comandamenti ed i Sacramenti [Instructions on the Commandments and Sacraments], Tradotto da Padre P. M'Auley, 1846, Compagnia di Guerino [Warren company], Irlanda, pagina 57.
[408] Michele Malone, Il digesto Apostolico [The Apostolic digest], 1994, Tesori Cattolici [Catholic treasures], SUA, pagina 159.
[409] Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte [Preparation for death], 1926, Padri Redentoristi, SUA, pagina 339.
[410] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 712; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 576.
[411] Catechismo del Concilio di Trento [Catechism of the Council of Trent], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 171.
[412] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 422.
[413] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagine 421‐422.
[414] Padre Cristoforo Rengers, I 33 Dottori della Chiesa [The 33 Doctors of the Church], 2000, Libri TAN [TAN books], SUA, pagine 623‐624.
[415] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 861; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 2, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 685.