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Il "Battesimo" di desiderio in opposizione all'universale e costante insegnamento dei teologi
INDICE
Tuas Libenter ed il cosiddetto consenso comune dei teologi
Anche gli esatti presunti teologi da Padre Antonio Cekada avanzati confutarono la sua posizione
I teologi furono unanimi anche circa la realtà donde solamente i battezzati in acqua fanno parte della Chiesa Cattolica
I teologi definirono unanimemente la Chiesa Cattolica come un'unione di Sacramenti: la testimonianza di San Roberto Bellarmino, di San Francesco di Sales, del Catechismo del Concilio di Trento e di tutti i teologi
L'universale Sacra Tradizione circa il Santo Battesimo dettata persino dagli eretici catechismi moderni
Il catechismo attribuito a Papa San Pio X
Fu nel passato pubblicato un articolo da parte di Padre Antonio Cekada dal nome Battesimo di desiderio e principii teologici [Baptism of desire and theological principles]. Padre Antonio Cekada è un prete "tradizionale" giustamente rigettante il Vaticano II però sostenente l'eresia comune a quasi tutti gli individui al giorno d'oggi: tale per cui coloro morenti acattolici possono essere salvati. Padre Antonio Cekada è quindi una persona rigettante il dogma Cattolico donde la Fede Cattolica è necessaria alfine della salvazione. Non sorprende che Padre Antonio Cekada sia ancora un feroce difensore del "Battesimo" di desiderio, seppure, come appena menzionato, egli sostenga la malvagità per la quale i membri delle false religioni desideranti neppure il Santo Battesimo possono essere salvati. Allorquando l'autore del presente libro gli domandò per mezzo di posta elettronica se concordasse con il comune insegnamento dei teologi eretici del secolo XX pre-Vaticano II, vedasi la sezione trattante l'eresia avanti il Vaticano II, per cui le anime possono essere salvate al di fuori della Chiesa Cattolica mediante la cosiddetta ignoranza invincibile egli scelse convenientemente di non rispondere. Ciò fu semplicemente perciocché egli credeva sì che coloro morenti nelle pretese fedi acattoliche possano essere salvati, rigettando il dogma Cattolico definito dichiarante come essi non possano esserlo.
Nel suo articolo Battesimo di desiderio e principii teologici [Baptism of desire and theological principles] Padre Antonio Cekada tenta di dimostrare come i Cattolici siano vincolati dal "comune" insegnamento dei teologi, riferendosi a Papa Pio IX in Tuas Libenter. Egli, inoltre, argomentò che avanti il Vaticano II il "Battesimo" di desiderio demarcava il comune insegnamento dei teologi, concludendo la falsità donde i Cattolici sono pertanto vincolati a credere in esso sotto pena di peccato mortale. Giacché il di lui articolo generò dell'influenza presso i Cattolici tradizionali e dacché la materia della questione si allaccia direttamente al punto centrale sotto discussione nel presente documento, vale a dire, l'universale e costante insegnamento circa la necessità della rinascita di acqua e di Spirito Santo per la salute basata su di Giovanni 3:5, si ritiene necessario mostrare come Padre Antonio Cekada abbia completamente pervertito gli esatti principii da lui applicati, come egli abbia fuorviato i suoi lettori e come egli venga contraddetto dalle autorità da lui citate.
Tuas Libenter ed il cosiddetto consenso comune dei teologi
Nella sua lettera all'arcivescovo di Monaco, Germania, Tuas Libenter, sulla quale Padre Antonio Cekada basò la sua argomentazione, Papa Pio IX comunica che gli autori Cattolici sono vincolati da quelle materie le quali benché non ingiunte da decreti espliciti della Santa Sede Romana vengono nondimeno insegnate dal Magistero Ordinario ed Universale come Divinamente rivelate e sostenute dai teologi in concordia universale e costante.
Come referenziato all'inizio del presente documento il Concilio Vaticano I definì dogmaticamente la verità donde il Magistero Ecclesiastico Ordinario ed Universale è infallibile. Nella sua lettera all'arcivescovo di Monaco, Germania, Papa Pio IX insegna che gli autori Cattolici sono vincolati da quelle materie le quali vengono tramandate come Divinamente rivelate dal potere insegnante ordinario dell'intera Chiesa Cattolica sparsa nel mondo e quindi per mezzo dell'universale e costante consenso sostenute dai teologi Cattolici appartenere alla Fede Cattolica. Si noti che l'obbligo di attenersi all'opinione dei teologi emerge solamente dal fatto per il quale tali materie sono già state insegnate come Divinamente rivelate dal potere insegnante ordinario della Chiesa Cattolica, essenti quindi ancora sostenute per mezzo dell'universale e costante concordia. Nella sua applicazione di tale insegnamento Padre Antonio Cekada tralasciò convenientemente il requisito dell'universalità. Padre Antonio Cekada utilizzò ancora l'aggettivo comune piuttosto che il propriamente tradotto costante.
Si noti come Padre Antonio Cekada abbia convenientemente ignorato il requisito stipulato da Papa Pio IX tale per cui i teologi debbono trovarsi in concordia costante ed universale. Se egli avesse fedelmente applicato la componente universale nel corso del suo articolo il lettore sincero ed attento avrebbe facilmente colto la falla presente nella sua debole argomentazione. Laonde, è il "Battesimo" di desiderio un qualche cosa essente stato sostenuto dalla concordia costante ed universale? Certissimamente no; difatti, si verifica esattamente l'opposto.
Come visibile, ciò che è stato insegnato in concordia costante ed universale è esattamente l'opposto del "Battesimo" del desiderio. L'insegnamento constante ed universale dei padri Ecclesiastici e dei teologi Cattolici sin dal principio è tale per cui nessuno può essere salvato senza il Santo Battesimo di acqua. Pertanto, l'esatto principio a stento applicato da Padre Antonio Cekada a favore del "Battesimo" di desiderio viene utilizzato contro di esso.
Il fatto per cui il "Battesimo" di desiderio è divenuto un errore comune e quasi unanime fra i teologi del XX secolo significa nulla, ragione per la quale Papa Pio IX incluse quell'importante aggettivo universale in Tuas Libenter, convenientemente ignorato da Padre Antonio Cekada.
L'Enciclopedia Cattolica detta che, fondamentalmente, dall'epoca di Sant'Agostino, secolo IV DC, a quella di Abelardo, secolo XII, la speculazione per cui gli infanti non battezzati soffrano i fuochi dell'Inferno appresso la morte caratterizzò la quasi unanime e comune docenza dei teologi, dipoi condannata da Papa Pio VI. Ciò dimostra che l'errore comune proprio ad un periodo od anche a centinaia di anni non costituisce la docenza constante ed universale della Chiesa Cattolica sin dal principio. Tale punto in solitudine spazza totalmente via la tesi di Padre Antonio Cekada.
In aggiunta, anche l'eresia donde si possa essere salvati al di fuori della Chiesa Cattolica mediante la cosiddetta ignoranza invincibile demarcava il quasi unanime e comune insegnamento teologico all'inizio del secolo XX, indi dimostrando nuovamente come la docenza od errore comune durante qualunque particolare periodo non rimpiazzi l'insegnamento constante ed universale di tutti i teologi Cattolici nel corso della storia circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua alfine della salvezza.
Notisi che il Catechismo del Concilio di Trento inculca come l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua alfine della salvezza sia stata l'unanime docenza dei teologi. Ciò malgrado, nel nome del consenso comune dei teologi, tale è l'esatta posizione etichettata come mortalmente peccaminosa da parte dell'articolo di Padre Antonio Cekada. Tali fatti permettono di vedere facilmente come Padre Antonio Cekada abbia errato in maniera significativa e come egli si trovi completamente in errore: la docenza costante ed universale dei teologi, siccome scandito da Padre Guglielmo Jurgens e dal Catechismo del Concilio di Trento, è l'esatta posizione da lui condannata. Oltretutto, il suo errore fuoriesce dalla sua conclusione per la quale gli errori comuni di un'epoca, un'epoca di modernismo, di eresia e di apostasia dilagante menante al Vaticano II, nonché periodo tra il 1880 ed il 1960 circa, costituiscono l'insegnamento universale e costante dei teologi Cattolici di tutti i tempi, essente chiaramente falsa; anzi, essa è ridicola. Tale è il motivo per cui nella sua discussione di tale questione egli omette con convenienza l'aggettivo universale dal prerequisito, il quale avrebbe reso il suo invalido ragionamento ancora più facile da scorgere.
Difatti, se l'errore comune dei teologi durante una particolare epoca costituisse una docenza della Chiesa Cattolica alla quale è d'uopo attenersi allora tutti i Cattolici dovrebbero essere vincolati, fra le tante, dall'eresia della libertà religiosa insegnata durante il Vaticano II, giacché essa è stata accettata dal consenso comune dei cosiddetti teologi Cattolici dal Vaticano II in poi. Tale è il motivo per il quale Padre Antonio Cekada offrì la seguente pietosa risposta a tale esatta obiezione alla sua assai ovviamente falsa tesi.
È tutto chiaro: dacché Padre Antonio Cekada reputava i teologi considerati essere primariamente responsabili per il Vaticano II degli Europei modernisti e dei nemici della teologia scolastica tradizionale egli era libero di scaricare addosso al lettore la sua intera tesi donde un Cattolico è vincolato a seguire il consenso comune dei teologi sotto pena di peccato mortale. Che convenienza. Il lettore dovrebbe facilmente vedere che per mezzo di una tale dichiarazione Padre Antonio Cekada argomentò ipocritamente, confutandosi completamente. Padre Antonio Cekada era assai dedito alla sua eresia onde argomentare in maniera così contraddittoria. In aggiunta, la sua affermazione per cui in virtù del silenziamento di alcuni fra i teologi più radicali del Vaticano II egli era dunque libero di rigettare il consenso comune dei teologi appresso il Vaticano II è un'argomentazione priva di speranza, poiché il fatto per cui il consenso comune dei teologi pretesi Cattolici dal Vaticano II in poi è stato quello di sostenere gli eretici documenti del medesimo rimane, ancorché alcuni fra quelli più radicali siano stati timidamente silenziati avanti il Vaticano II.
Pertanto, come visibile da parte di chiunque abbia occhi per vedere, ove si fosse liberi di rigettare il consenso comune dei teologi del Vaticano II poiché considerati nemici della teologia scolastica tradizionale allora si potrebbe parimenti scaricare la fallibile e contraddittoria docenza dei teologi pre-Vaticano II circa il "Battesimo" di desiderio, in quanto patentemente contraria alla teologia dogmatica tradizionale, vale a dire, al dogma Cattolico definito concernente la necessità di rinascita di acqua e dello Spirito Santo per la salute, senza menzionare l'universale Sacra Tradizione della Chiesa Cattolica sin dal principio con riguardo a Giovanni 3:5.
Inoltre, se un Cattolico fosse vincolato a seguire il comune insegnamento dei teologi di una particolare epoca ed ove questi fosse vissuto durante il periodo Ariano del secolo IV DC allora egli sarebbe stato vincolato dall'eresia Ariana, la negazione della Divinità di Gesù Cristo, dacché tale caratterizzava non solamente la docenza comune dei teologi e vescovi pretesi Cattolici dell'epoca bensì la quasi unanime docenza.
Infatti, l'argomentazione di Padre Antonio Cekada escluderebbe la possibilità di una grande apostasia, rendendo le parole di nostro Signore Gesù Cristo presenti in Luca 18:8 impossibili, giacché tutti i Cattolici sarebbero sempre vincolati a seguire ciò che detti la maggioranza dei teologici cosiddetti Cattolici, non importa quanto eretico il contenuto delle affermazioni possa essere: "Allorché il Figliolo dell'uomo ritorna pensate voi che Ei ritrovi Fede Universale sopra la Terra?". È superfluo asserire che l'argomentazione di Padre Antonio Cekada è completamente assurda, come ovvio a qualunque Cattolico sincero dotato di senso comune.
Si è osservato come tale affermazione di Padre Antonio Cekada, nel di lui tentativo di applicarla al "Battesimo" di desiderio, sia falsa, illogica, storicamente ridicola e facilmente confutabile. Citasi ancora Papa Pio XII, contraddicente egli stesso siffatta asserzione.
Oltretutto, ciò che è ironico e molto importante è l'effettività per la quale i fallibili teologi citati da Padre Antonio Cekada nel suo articolo non si trovavano già in disaccordo fra di loro circa l'ipotesi per cui tale cosiddetto "Battesimo" di desiderio sia proprio alla Fede Universale o meramente prossimo alla medesima bensì dimostravano essi stessi effettivamente la posizione di coloro rigettanti tale falsa dottrina, del "Battesimo" di desiderio.
Anche gli esatti presunti teologi da Padre Antonio Cekada avanzati confutarono la sua posizione
Uno dei 25 teologi pre-Vaticano II citati da Padre Antonio Cekada nel suo articolo circa il "Battesimo" di desiderio ed i principii teologici è il Germanico Dottor Ludovico Ott, il cui libro Fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma] è alquanto popolare presso gli ambienti Cattolici pretesi tradizionali. Il Dottor Ludovico Ott fu un eretico modernista avente creduto nel "Battesimo" di desiderio e nella salvazione al di fuori della Chiesa Cattolica, siccome chiaramente dettato nel suo libro, vedasi la sezione trattante l'eresia avanti il Vaticano II. Ciononostante, nel suo compendio lungo 250000 pagine, Fondamenta del dogma Cattolico [Fundamental of Catholic dogma], basandosi sulla sormontante testimonianza della Sacra Tradizione Cattolica e sul dogma Cattolico definito, il Dottor Ludovico Ott è costretto ad ammettere quanto segue.
Si consenta: tale docenza de Fide, ossia, propria alla Fede Universale, della Chiesa Cattolica circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua per tutti senza eccezione ai fini della salvezza è precisamente la ragione per cui i Cattolici debbono rigettare la falsa dottrina del "Battesimo" di desiderio. Il "Battesimo" di desiderio è direttamente contrario alla testé esposta docenza de Fide della Chiesa Cattolica: il "Battesimo" di desiderio è l'idea donde il Santo Battesimo di acqua non sia necessario per tutti gli uomini senza eccezione ai fini della salvezza.
Nulladimeno, Padre Antonio Cekada, l'illogico eretico, avrebbe voluto fare credere che in base alla testimonianza del Dottor Ludovico Ott e di altri sia d'uopo accettare il "Battesimo" di desiderio sotto pena di peccato mortale, quando il Dottor Ludovico Ott medesimo affermò la realtà per la quale l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua per tutti senza eccezione ai fini della salvezza è de Fide, l'esatta verità esortante qualcheduno a rigettare il "Battesimo" di desiderio. Pertanto, Padre Antonio Cekada venne semplicemente confutato e condannato dalla testimonianza delle esatte autorità da lui avanzate.
Il fatto per cui, nel suo libro, il Dottor Ludovico Ott procedette contraddicendo immediatamente la succitata dichiarazione concernente l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua senza eccezione alfine della salvazione, insegnando il "Battesimo" di desiderio e di sangue sulla medesima esatta pagina, idee le quali egli non nominò però de Fide, proprie alla Fede Universale, bensì prossime alla stessa, mostra semplicemente come l'errore del "Battesimo" di desiderio, essente divenuto quasi unanime fra i presunti teologi come il Dottor Ludovico Ott durante il tardo secolo XIX ed il primo secolo XX, non si trovi in armonia con la docenza costante, universale e de Fide della Chiesa Cattolica con riguardo all'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua senza eccezione ai fini della salvazione.
Un altro esempio coinvolgerebbe il famoso libro Il catechismo spiegato [The catechism explained] ad opera di Padre Spirago e di Padre Clarke. Come l'opera del Dottor Ludovico Ott Il catechismo spiegato [The catechism explained] insegna il "Battesimo" di desiderio e l'esistenza della salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Eppure, nonostante tale fatto, tali presunti teologi, i Padri Spirago e Clarke, furono esortati ad ammettere la seguente verità, confessata universalmente da tutti i sedicenti teologi Cattolici.
Ciò mostra nuovamente come la docenza universale dei teologi sia tale per cui il Santo Battesimo di acqua è assolutamente necessario ai fini della salvezza e donde le parole di nostro Signore Gesù Cristo presenti in Giovanni 3:5 detengono nessuna eccezione. Il fatto per cui i Padri Spirago e Clarke procedettero con la contraddizione di tale dichiarazione, insegnando il "Battesimo" di desiderio assieme all'eresia della salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica, mostra solamente la loro inconsistenza assieme all'inconsistenza di tutti coloro favorenti il "Battesimo" di desiderio.
Come potrebbe il Santo Battesimo di acqua essere indispensabilmente necessario per la salvezza, come testé da loro scandito, se il semplice desiderio di esso fosse sufficiente al posto suo? Tale è una diretta contraddizione. In aggiunta, se alcuno dovesse affermare il contrario egli negherebbe semplicemente la legge della non contraddizione. Non è possibile asserire: "Il Santo Battesimo di acqua è indispensabilmente necessario per la salvezza." ed allo stesso tempo proclamare:
Tali 2 affermazioni sono contraddittorie, tuttavia, ciò è esattamente quello che è stato insegnato alle persone in tutto il mondo per mezzo dei catechismi dalla fine del 1800 in poi. Si è insegnata loro la verità, prima proposizione, facendo loro apprendere simultaneamente l'opposto di tale verità, seconda proposizione. Ciò mostra come persino durante il periodo del crescente modernismo, della crescente eresia e della crescente apostasia, periodo tra il 1850 ed il 1950 circa, tutti i teologi ed i catechismi affermassero ancora l'universalmente insegnata verità circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua ai fini della salvezza, ancorché non rimanessero consistenti con essa.
I teologi furono unanimi anche circa la realtà donde solamente i battezzati in acqua fanno parte della Chiesa Cattolica
Ulteriormente devastante nei confronti dell'articolo di Padre Antonio Cekada è il fatto per il quale finanche i teologi da lui citati a favore del "Battesimo" di desiderio affermarono che è di Fede Universale l'effettività donde solamente i battezzati in acqua fanno parte della Chiesa Cattolica, fuori dalla quale esiste nessuna salvezza. Citasi di nuovo il Dottor Ludovico Ott, nella sua opera Le Fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma].
Mirasi il Dottor Ludovico Ott, uno dei presunti teologi citati da Padre Antonio Cekada onde dimostrare il "Battesimo" di sangue, chiaramente affermare l'universale docenza Cattolica donde solamente le persone battezzate si possono trovare dentro la Chiesa Cattolica. Il Dottor Ludovico Ott deteneva nessun problema nell'ammettere ciò, giacché egli credeva nella salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica, vedasi la sezione trattante l'eresia avanti il Vaticano II.
Ad ogni modo, sono presenti 3 importantissimi ammissioni da parte del Dottor Ludovico Ott nel succitato passaggio, ciascuna relazionantesi, ironicamente, alle 3 più famose definizioni dogmatiche con riguardo ad Extra Ecclesiam Nulla Salus.
Prima. La definizione più espansiva con riguardo ad Extra Ecclesiam Nulla Salus proviene da Papa Eugenio IV, avanzata durante il Concilio di Firenze. In tale proclamazione Papa Eugenio IV definisce infallibilmente la verità per la quale è necessario trovarsi al di dentro del corpo Ecclesiastico onde essere salvati, significando la salvifica necessità di essere incorporati nel corpo Ecclesiastico, Ecclesiastici corporis.
Ci si focalizzi cortesemente sulla salvifica necessità dell'incorporazione nell'Ecclesiastici corporis, il corpo Ecclesiastico. Dopodiché, si noti come nella citazione del Dottor Ludovico Ott si ammetta che il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non effettuano l'incorporazione, vale a dire, essi non conducono nel mystici corporis, nel corpo mistico.
Per mezzo di tale dichiarazione il Dottor Ludovico Ott ammise la verità per cui il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non sono compatibili con l'infallibile definizione di Papa Eugenio IV circa l'assoluta necessità dell'incorporazione nel corpo Ecclesiastico, Ecclesiastici corporis, per la salvazione. Sicché, il Dottor Ludovico Ott dimostrò la realtà per la quale il "Battesimo" di desiderio o di sangue non può essere vero, essendo effettivamente contrario al dogma Universale.
Seconda. La seconda definizione infallibile con riguardo ad Extra Ecclesiam Nulla Salus proviene da Papa Bonifacio VIII, avanzata nella bolla Papale Unam Sanctam. In tale proclamazione Papa Bonifacio VIII definisce infallibilmente la realtà donde è per ogni creatura umana necessario essere interamente soggetti al Romano Pontefice e quindi alla Chiesa Cattolica ai fini della salvazione.
Si è sottolineato il fatto donde assente il Santo Battesimo nessuno è soggetto alla Chiesa Cattolica od al Romano Pontefice. Si è citato il Concilio di Trento alfine di dimostrare il punto.
Orbene, notisi come il Dottor Ludovico Ott abbia ammesso ed ammise l'effettività per cui il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue rendono né soggetti alla Chiesa Cattolica né pongono essi qualcheduno sotto la di essa giurisdizione.
Per mezzo di tale dichiarazione il Dottor Ludovico Ott ammise la verità per cui il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non sono compatibili con l'infallibile definizione di Papa Bonifacio VIII concernente l'assoluta necessità della soggezione alla Chiesa Cattolica ed al Romano Pontefice ai fini della salvazione. Il Dottor Ludovico Ott mostrò la realtà donde il "Battesimo" di desiderio o di sangue non può essere vero e per cui esso è, invero, contrario al dogma Universale, citando persino l'esatto decreto in sede referenziato onde dimostrare il punto, Denzinger 895 riguardante il Concilio di Trento.
Terza. La prima infallibile definizione con riguardo ad Extra Ecclesiam Nulla Salus proviene da Papa Innocenzo III, avanzata durante il Concilio Laterano IV. In tale proclamazione Papa Innocenzo III definisce infallibilmente la realtà per la quale la Chiesa Cattolica è la Chiesa Universale dei fedeli e per cui al di fuori di tali fedeli nessuno punto è salvato.
Si è sottolineato come la Sacra Tradizione Cattolica, la Sacra Liturgia Cattolica e tutti i padri Ecclesiastici insegnino ed abbiano insegnato la verità donde solamente i battezzati in acqua fanno parte dei fedeli. Or dunque, si noti come in siffatta citazione del Dottor Ludovico Ott si ammetta l'effettività per cui il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non rendono parte dei fedeli. Citasilo ancora.
Per mezzo di tale dichiarazione il Dottor Ludovico Ott ammise il fatto per il quale il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non sono compatibili con l'infallibile definizione di Papa Innocenzo III circa l'assoluta necessità di appartenenza ai fedeli per la salvazione.
Pertanto, in un solo paragrafo, basandosi sul dogma Cattolico definito, il Dottor Ludovico Ott opera almeno 3 ammissioni, le quali mostrano la verità per la quale il "Battesimo" di desiderio ed il "Battesimo" di sangue non sono compatibili con l'insegnamento Cattolico. Oltretutto, egli operò tali ammissioni con riguardo a punti essenti centrali presso le 3 più famose definizioni infallibili riguardanti Extra Ecclesiam Nulla Salus.
Sicché, tale assai cruciale serie di ammissioni da parte del Dottor Ludovico Ott, devastanti assai la teoria del "Battesimo" di desiderio, conduce al prossimo punto: i teologi, basandosi sulla testimonianza della Sacra Tradizione e dell'insegnamento Cattolico, definirono tutti la Chiesa Cattolica nella medesima maniera, un'unione di Fede Universale e di Sacramenti.
I teologi definirono unanimemente la Chiesa Cattolica come un'unione di Sacramenti: la testimonianza di San Roberto Bellarmino, di San Francesco di Sales, del Catechismo del Concilio di Trento e di tutti i teologi
San Roberto Bellarmino, Dottore della Chiesa Cattolica, offrì una famosa definizione della Chiesa Cattolica. La formula di San Roberto Bellarmino è insino ad oggi riconosciuta da molti come la precisa definizione scolastica della Chiesa Cattolica.
Osservasi la definizione della Chiesa Cattolica accettata da tutti i teologi: un'unione di Fede Universale e di Sacramenti. Secondo tale definizione della Chiesa Cattolica, può esservi nessun "Battesimo" di desiderio perciocché coloro non aventi ricevuto alcuno dei Sacramenti, i non-battezzati, inclusi i catecumeni non battezzati, non condividono l'unità dei Sacramenti, indi non costituendo parte della Chiesa Cattolica. Potrebbe qualunque altra cosa essere più semplice e chiara?
Nondimeno, è un fatto, potente sorprendere alcuni, quello per cui San Roberto Bellarmino non rimase consistente con la sua succitata definizione della Chiesa Cattolica. Egli adottò effettivamente la falsa idea del "Battesimo" di desiderio, la quale divenne alquanto comune presso i teologi durante il tardo medioevo, come discusso nella sezione concernente la storia del "Battesimo" di desiderio. Comunque sia, nell'adottare la falsa idea del "Battesimo" di desiderio San Roberto Bellarmino fallì nel rimanere consistente con la sua succitata definizione della Chiesa Cattolica, oltreché con l'unanime definizione dei teologi della medesima.
Ciò malgrado, tale non fu la sola questione su cui San Roberto Bellarmino non rimase interamente consistente; egli fallì nel rimanere consistente durante il suo travaglio in presenza del vero insegnamento riguardante il Limbo, come sottolineato da L'Enciclopedia Cattolica.
Mirasi ancora come i padri ed i dottori Ecclesiastici ed i santi, incluso San Roberto Bellarmino, si siano effettivamente contraddetti circa il Limbo, addirittura un qualche cosa da alcuni di essi considerato essere de Fide. Ciò mostra nuovamente il motivo per cui i Cattolici non possono formare le conclusioni dottrinali definite in base agli insegnamenti dei santi, incluso San Roberto Bellarmino; i Cattolici debbono formare le conclusioni dottrinali definite in base al dogma Cattolico ed alla docenza dei santi solamente quando in linea con il dogma Universale. Pertanto, la succitata definizione di San Roberto Bellarmino circa la Chiesa Cattolica, escludente tutte le persone non battezzate dalla stessa, è consistente con il dogma Universale; le di lui dichiarazioni circa il "Battesimo" di desiderio non lo sono.
Mirasi come Papa Bonifacio VIII abbia definito come dogma Universale la realtà donde la Chiesa Cattolica è un'unione di Sacramenti. La Chiesa Cattolica fu infallibilmente definita come un'unione di Sacramenti anche da Papa Eugenio IV.
L'ovvio significato e senso di tale testo dogmatico è che la Chiesa Cattolica è un corpo Ecclesiastico ed un'unione di Sacramenti, un'unione importantissima. Tale verità è stata confessata da tutti i teologi. San Francesco di Sales insegnò la stessa esatta verità.
Osservasi San Francesco di Sales ripetere la medesima verità, definendo la Chiesa Cattolica nello stesso modo. Ciò è come tutti quanti definiscono la Chiesa Cattolica. Il Catechismo del Concilio di Trento detta la medesima docenza.
Può qualunque altro insegnamento essere più consistente? Il Catechismo del Concilio di Trento conclude come segue.
Dunque, osservasi ancora come i difensori del "Battesimo" di desiderio, come Padre Antonio Cekada, si trovino completamente in errore, pervertendo effettivamente la verità allorché asserenti la menzogna donde l'insegnamento dei teologi vincola al "Battesimo" di desiderio. La realtà è esattamente l'opposto: l'unanime docenza dei teologi contraddice la falsa dottrina del "Battesimo" di desiderio, definendo la Chiesa Cattolica solamente come coloro aventi ricevuto i Sacramenti, definizione costituente ancora un dogma Universale, Papa Eugenio IV, Papa Bonifacio VIII, de Fide. I Cattolici non sono vincolati alle fallibili dichiarazioni ed alle fallibili speculazioni degli uomini laddove non in armonia con il dogma Cattolico, senza menzionare le loro contraddizioni degli stessi principii da loro stessi altrove affermati, quantunque grandi, come San Roberto Bellarmino, essi siano: essi debbono infatti rigettarle.
Ciò è precisamente il motivo per il quale San Roberto Bellarmino trovossi completamente disorientato nello spiegare intelligentemente l'idea del "Battesimo" di desiderio una volta già definita la Chiesa Cattolica come un corpo escludente tutti i non-battezzati. Egli fallì miseramente nel tentare di spiegare come i catecumeni possano essere salvati quando solamente le persone battezzate fanno parte della Chiesa Cattolica.
Notisi la difficoltà incontrata da San Roberto Bellarmino nel tentare di spiegare il "Battesimo" di desiderio; egli dovette immediatamente compromettere e contraddire la sua stessa definizione della Chiesa Cattolica.
Innanzitutto, la difficoltà di San Roberto Bellarmino nel tentare di spiegare la sua fallibile posizione donde i catecumeni possano essere salvati, quando i catecumeni sono esclusi dalla Chiesa Cattolica per mezzo della sua stessa definizione, è semplicemente il risultato della realtà per la quale l'idea che una persona non battezzata possa fare parte della Chiesa Cattolica è trovabile in nessun concilio ed in nessuna dichiarazione proveniente dal Magistero Ecclesiastico Papale. La Chiesa Cattolica ha sostenuto ed insegnato esclusivamente che solamente coloro aventi ricevuto il Sacramento del Santo Battesimo fanno parte della Chiesa Cattolica e nessun decreto dogmatico ha mai insegnato qualunque altra cosa.
Sicché, tale è la ragione per la quale San Roberto Bellarmino fu costretto ad ammettere che i catecumeni non si trovano effettivamente nella Chiesa Cattolica, argomentando però che essi possono essere salvati trovandosi in essa mediante la risoluzione e non mediante il fatto. Nota. San Roberto Bellarmino applicò tale idea ai catecumeni, non ai pagani, né agli eretici od agli scismatici, cosa che gli odierni modernisti non amano asserire. Ad ogni modo, in opposizione alla fallibile e falsa asserzione di San Roberto Bellarmino per la quale i catecumeni possono essere salvati trovandosi nella Chiesa Cattolica non di fatto attuale perlomeno però in risoluzione si è definito che occorre fare effettivamente parte della Chiesa Cattolica. Si è definito che occorre permanere nel petto e nell'unità della Chiesa Cattolica, Papa Eugenio IV, che occorre essere incorporati nel corpo Ecclesiastico, Papa Eugenio IV, che occorre essere interamente soggetti al Romano Pontefice, Papa Bonifacio VIII, che occorre trovarsi nell'unione di Sacramenti e di fedeli, Papa Eugenio IV, Papa Bonifacio VIII, Papa Innocenzo III. Tali situazioni pervengono solamente con il Sacramento del Santo Battesimo, come attestato dalla medesima definizione di San Roberto Bellarmino circa la Chiesa Cattolica. Tuttavia, nel tentare di spiegare l'inspiegabile, come il "Battesimo" di desiderio possa essere compatibile con il dogma Cattolico, e nel tentare di difendere l'indifendibile, come i catecumeni non battezzati possano fare parte della Chiesa Cattolica definita come un'unione di Sacramenti, San Roberto Bellarmino contraddisse tali principii ed operò un errore.
Dopodiché, nel tentare di sostanziare la di lui erronea credenza nel "Battesimo" di desiderio San Roberto Bellarmino scandì che i catecumeni sono fedeli. Ciò è contrario alla docenza dei padri Ecclesiastici e della Sacra Liturgia Cattolica tradizionale sin dai tempi Apostolici, la quale escludeva i catecumeni dai fedeli, come discusso nella sezione trattante l'Una Chiesa Universale dei fedeli. Ciò è ancora contrario alle pronte ammissioni da parte dei difensori del "Battesimo" di desiderio come il Dottor Ludovico Ott, di già citato.
Il lettore dovrebbe ormai avere nuovamente scoperto il tema mostrato nel corso di tale estensiva esaminazione della storia della questione del "Battesimo" di desiderio: il "Battesimo" del desiderio è una fallibile ed erronea tradizione dell'uomo, essente giammai stata insegnata dal Magistero Ecclesiastico Papale, avente acquisito momento in base ai fallati e fallibili passaggi di alcuni nulladimeno grandi uomini, i quali contraddissero loro stessi e violarono i loro medesimi principii nel tentare di spiegarlo, operando simultaneamente quasi sempre degli altri errori negli stessi documenti.
Difatti, la dichiarazione di San Roberto Bellarmino per cui i catecumeni sono fedeli contraddice pure il Catechismo del Concilio di Trento.
Ciò significa che coloro non aventi ricevuto i Sacramenti non fanno parte dei fedeli, nuovamente in opposizione a ciò che asserisce San Roberto Bellarmino nel suo difficile tentativo di riconciliare la falsa idea del "Battesimo" di desiderio con la sua definizione della Chiesa Cattolica, escludente tutti i non-battezzati. Allorquando i santi si imbattono in dei tentativi difficili onde spiegare aspetti speculativi non essenti stati chiaramente insegnati dalla Chiesa Cattolica essi sono destinanti a commettere degli errori. Sicché, i Cattolici non debbono seguire San Roberto Bellarmino nel suo difficile, o meglio, impossibile, tentativo di spiegazione del "Battesimo" di desiderio, seguitando piuttosto San Gregorio Nazianzeno, dottore della Chiesa Cattolica, avente dichiarato quanto segue con riguardo all'idea donde sia possibile riconoscere colui avente desiderato il Santo Battesimo ma non aventelo ricevuto persona battezzata:
San Roberto Bellarmino errò sì sulla materia del "Battesimo" di desiderio, siccome errò con rispetto al Limbo; tuttavia, ciò che è importantissimo da rimembrare, come già dichiarato, è quanto segue: ancorché si sia sempre creduto nel principio di Infallibilità Papale al di dentro della Chiesa Cattolica, espresso sin dai tempi più antichi mediante frasi come "Nella Sede Apostolica la Fede Cattolica è sempre stata preservata senza tinta e la santa dottrina è sempre stata celebrata.", vi è nessun dubbio che da dopo la definizione dell'Infallibilità Papale durante il Concilio Vaticano I nel 1870 è presente molta più chiarezza circa quali documenti siano infallibili e quali non lo siano. San Roberto Bellarmino ed altri essenti vissuti prima del 1870 non possedevano necessariamente tale grado di chiarezza, realtà avente fatto sì che molti di essi, in certi casi, perdessero di vista la distinzione tra gli infallibili decreti Papali ed il fallibile insegnamento dei teologi. Essa fece ancora sì che essi non scrutassero l'effettiva dichiarazione letterale del dogma Universale, ma piuttosto che immaginassero cosa il dogma Universale potesse significare in luce dell'opinione dei teologi popolari dell'epoca.
I Cattolici viventi oggi possono asserire di comprendere meglio l'Infallibilità Papale rispetto ai teologi ed ai dottori del medioevo insino al 1870 ed anche di possedere un vantaggio nel valutare tale questione, non solamente poiché viventi appresso la definizione dell'Infallibilità Papale bensì pure perocché potenti revisionare l'intera storia dei pronunciamenti Papali Ecclesiastici circa tale questione, mirando l'armonia fra di essi con riguardo all'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua per la salute.
L'universale Sacra Tradizione circa il Santo Battesimo dettata persino dagli eretici catechismi moderni
Di modo da illustrare ulteriormente il punto per il quale l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua ai fini della salvazione costituisce l'universale e costante insegnamento di tutti i teologi anche durante l'epoca dell'apostasia ed anche da parte di quelle stesse persone procedenti con la negazione di tale verità che si considerino, verbigrazia, delle non lontane edizioni del Catechismo di Baltimora, SUA, e del catechismo attribuito a Papa San Pio X.
Si noti come tale edizione del Catechismo di Baltimora, SUA, avente insegnato l'errore del "Battesimo" di desiderio alle moltitudini, come si osserva in sede, basandosi sulle parole di Gesù Cristo presenti in Giovanni 3:5, reiteri l'universale e costante insegnamento della Chiesa Cattolica per il quale il Santo Battesimo di acqua è necessario alfine della salvezza di tutti gli uomini. Il Catechismo di Baltimora, SUA, insegna dunque la stessa esatta verità di Fede Universale essente stata una costante eco nella Sacra Tradizione Cattolica sin dal principio.
Pertanto, contrariamente alla credenza popolare, coloro rigettanti il "Battesimo" di desiderio seguono effettivamente l'insegnamento del Catechismo di Baltimora, SUA, circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua per la salute. Essi, tuttavia, non seguono l'insegnamento del fallibile Catechismo di Baltimora, SUA, quando esso procede con la contraddizione di tale verità concernente l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua per la salvazione, insegnando il "Battesimo" di desiderio.
Tale affermazione contraddice palesemente la verità insegnata nella Domanda 320, per cui il Santo Battesimo di acqua è assolutamente necessario per tutti gli uomini onde essere salvati. Nel Catechismo di Baltimora, SUA, si insegnano 2 nozioni direttamente contraddittorie, una appresso all'altra: prima, il Santo Battesimo di acqua è assolutamente necessario per la salvezza di tutti; seconda, il Santo Battesimo di acqua non è assolutamente necessario per la salvezza di tutti.
Possono entrambe essere vere allo stesso tempo? No; esse non possono esserlo. In qualità di Cattolici è d'uopo seguire la prima dichiarazione, essente in accordo con il dogma Cattolico definito e l'universale Sacra Tradizione sin dalla genesi della Chiesa Cattolica, basata sulla dichiarazione del Cristo Signore Medesimo.
In aggiunta, anche l'edizione del Catechismo di Baltimora, SUA, dalla quale si cita opera le stesse devastanti ammissioni le quali il Dottor Ludovico Ott è costretto ad avanzare nella sua discussione di che cosa non sia il cosiddetto Battesimo di desiderio.
Mirasi la presente edizione del Catechismo di Baltimora, SUA, insegnare che: il "Battesimo" di desiderio non rende membri della Chiesa Cattolica; il "Battesimo" di desiderio rende membri della Chiesa Cattolica nel desiderio; esiste la salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica per mezzo del "Battesimo" di desiderio e del "Battesimo" di sangue.
Le prime 2 dichiarazioni contraddicono loro stesse, mentre la terza è un'eresia diretta contro il dogma Cattolico donde al di fuori della Chiesa Cattolica nessuno punto è salvato, Papa Innocenzo III, de Fide. Sicché, tale edizione della spiegazione del "Battesimo" di desiderio del Catechismo di Baltimora, SUA, non è solamente fallibile bensì direttamente eretica.
Nondimeno, nell'insegnare che il "Battesimo" di desiderio salvi le persone al di fuori della Chiesa Cattolica tale versione del Catechismo di Baltimora, SUA, dimostra nuovamente il punto donde il "Battesimo" di desiderio è incompatibile con il dogma Universale definito, senza menzionare la sua stessa docenza circa l'assoluta necessità del Santo Battesimo di acqua ai fini della salvezza.
Note finali
[475] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1683.
[476] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 3, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, pagine 14‐15 e nota a piè di pagina 31.
[477] L'Enciclopedia Cattolica [The Catholic encyclopaedia], Volume 9, Limbo, 1910, Compagnia di Roberto Appleton [Robert Appleton company], SUA, pagina 257.
[478] Catechismo del Concilio di Trento [Catechism of the Council of Trent], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 171.
[479] Arcivescovo Patrizio Kenrick, Trattato sul Battesimo [Treatise on Baptism], 1852, Hedian ed O'Brein, SUA, pagine 84‐85, citato da Michele Malone, L'Unigenito [The Only-Begotten], 1999, Tesori Cattolici [Catholic treasures], SUA, pagina 394.
[480] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 2, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, pagina 39.
[481] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 2, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, pagina 3.
[482] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 4, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagine 178‐179.
[483] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 354.
[484] Reverendi Padri Francesco Spirago e Riccardo Clarke, Il catechismo spiegato [The catechism explained], Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 579.
[485] Reverendi Padri Francesco Spirago e Riccardo Clarke, Il catechismo spiegato [The catechism explained], Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 579.
[486] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 309.
[487] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 578.
[488] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 309.
[489] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 468‐469.
[490] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 895; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 2, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 704.
[491] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 309.
[492] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 230; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 430.
[493] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 309.
[494] San Roberto Bellarmino, De Ecclesia Militante, Libro 3, Capitolo 2, 1872, Opera omnia, Italia, pagina 75, parzialmente citato da Padre Francesco Laisney, È il Feeneyismo Cattolico? [Is Feeneyism Catholic?], 2001, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 76.
[495] L'Enciclopedia Cattolica [The Catholic encyclopaedia], Volume 9, Limbo, 1910, Compagnia di Roberto Appleton [Robert Appleton company], SUA, pagina 258.
[496] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 468.
[497] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 578.
[498] San Francesco di Sales, La controversia Cattolica [The Catholic controversy], 1989, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 161.
[499] Catechismo del Concilio di Trento [Catechism of the Council of Trent], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagine 99‐100.
[500] Catechismo del Concilio di Trento [Catechism of the Council of Trent], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 159.
[501] San Roberto Bellarmino, De Ecclesia Militante, Libro 3, Capitolo 3, 1872, Opera omnia, Italia, pagina 75, citato da Padre Francesco Laisney, È il Feeneyismo Cattolico? [Is Feeneyism Catholic?], 2001, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 76.
[502] San Roberto Bellarmino, De Ecclesia Militante, Libro 3, Capitolo 2, 1872, Opera omnia, Italia, pagina 75; parzialmente citato da Padre Francesco Laisney, È il Feeneyismo Cattolico? [Is Feeneyism Catholic?], 2001, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 76.
[503] Dottor Ludovico Ott, Le fondamenta del dogma Cattolico [Fundamentals of Catholic dogma], 1954, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, pagina 309.
[504] Catechismo del Concilio di Trento [Catechism of the Council of Trent], 1982, Libri TAN [TAN books], SUA, pagina 110.
[505] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 2, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 1012.
[506] Il nuovo catechismo di Baltimora di San Giuseppe [The new Saint Joseph Baltimore catechism] (2), 1962-1969, Compagnia di pubblicazione del libro Cattolico [Catholic book publishing company], SUA, pagina 153.
[507] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 1, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 92.
[508] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 1, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 126.
[509] Il nuovo catechismo di Baltimora di San Giuseppe [The new Saint Joseph Baltimore catechism] (2), 1962-1969, Compagnia di pubblicazione del libro Cattolico [Catholic book publishing company], SUA, pagina 153.
[510] Il nuovo catechismo di Baltimora di San Giuseppe [The new Saint Joseph Baltimore catechism] (2), 1962-1969, Compagnia di pubblicazione del libro Cattolico [Catholic book publishing company], SUA, pagina 153.
[511] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 230; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 430.