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Vanno gli animali in Cielo?
Il seguente articolo rappresenta l'opinione personale dei suoi autori sulla tematica: ove il Magistero Ecclesiastico si pronunciasse o si fosse già pronunciato a riguardo a loro insaputa essi si assoggetterebbero ad esso. In base alle docenze Papali ricercate dal MFSS non si è al corrente di alcuna docenza Ecclesiasticamente Magistrale circa il raggiungimento del Cielo da parte degli animali. Reputasi che perlomeno alcuni animali vadano sì in Cielo.
In Apocalisse 19 si ottiene una visione del Cielo: Gesù Cristo è veduto cavalcare un cavallo, le armate della Parola Divina seguitantiLa sui medesimi.
La parola tradotta come Cielo in molti passaggi del Nuovo Testamento, Apocalisse 19:11 inclusa, proviene dalla parola Greca ouranos. Essa può riferirsi od al cielo od alla regione abitata da Dio: il contesto di tale capitolo, trattante di Dio assiso sul Suo trono, Apocalisse 19:4, chiarisce che il cielo di tale passaggio si riferisce alla regione abitata da Dio. San Giovanni descrisse l'apertura della regione Divina durante la discesa del Cristo sulla Terra: sono presenti animali, in presenza del Cristo e delle Sue armate cavalcanti cavalli.
Si potrebbe asserire che i cavalli cavalcati dal Cristo e dalle Sue armate sono semplicemente simbolici, tuttavolta: offrirebbe Iddio un'immagine simbolica degli animali in Cielo se il medesimo concetto di animali nel mondo venturo fosse ripugnante alla realtà ultima? Inoltre, la supposizione donde tali descrizioni siano puramente simboliche è non più definitiva di quella per cui esse forniscano un'immagine effettiva di quanto avrà da accadere.
Il padre Ecclesiastico Sant'Ireneo, del secolo II DC, sembrava credere che la descrizione di Apocalisse 19 costituisse una rappresentazione effettiva della realtà futura.
Disse Gesù Cristo Signore: "Non sono 5 passeri venduti per mezzo centesimo? Eppure nessuno di essi è dinnanzi a Dio dimenticato.", Luca 12:6.
San Francesco da Paola, 1416-1507, fu uno dei più grandi operatori di miracoli della storia Ecclesiastica: egli era specialmente interessato agli animali; egli possedeva un agnello e dei pesci domestici. Egli resuscitò uno dei suoi pesci domestici dopo che esso era stato ucciso, cucinato e fatto a pezzi da un sacerdote:
San Francesco da Paola risuscitò pure il suo agnello domestico, Martinello, mangiato dagli operai:
È risaputo che San Francesco da Paola chiamava gli animali per nome anche dopo la loro morte: egli credeva apparentemente che essi continuassero ad esistere ancora dopo la morte.
Il Beato Martino de Porres, 1579-1639, fu un santo frate dell'Ordine Domenicano: egli venne beatificato nel secolo XIX; anch'egli deteneva uno speciale interesse per gli animali. Dopo essere stato ucciso senza carità alcuna dal suo padrone un cane venne risuscitato dal Beato Martino de Porres, il quale comunicò persino con esso, istruendolo di non ritornare dal suo ingrato padrone:
In un altro caso dei ratti causavano dei problemi ad un uomo già assistito dal Beato Martino: il problema incrementò insino al punto donde i ratti iniziarono ad invadere la sagrestia. Il Beato Martino pensò che il problema si potesse risolvere senza uccidere i ratti, tuttavolta, l'uomo decise di preparare delle trappole. Dopo che un ratto venne preso da una delle trappole il Beato Martino domandò che esso non venisse distrutto: egli parlò quindi al ratto, comunicandogli che esso ed i suoi compagni avrebbero dovuto lasciare il monastero, trasferendosi in giardino. Allo stupore di molti, i ratti obbedirono:
Le interazioni di San Francesco di Assisi con gli animali sono ben documentate. Una delle storie più famose concerne San Francesco ed il lupo: un grande lupo terrorizzava tutti gli abitanti di Gubbio, Italia; il lupo divorava la gente e gli animali. Nonostante gli avvertimenti di evitarlo San Francesco di Assisi decise di approcciare il lupo, mentre molti guardavano dalla distanza:
Nella vita di San Giovanni Bosco un cane misterioso giocò un ruolo importante:
Una volta San Paolo della Croce, deceduto nel 1775, riprovò un fattore avente proferito blasfemie in frustrazione contri i suoi buoi. Vessato dall'ammonizione il fattore puntò la sua pistola verso San Paolo: "Più terrificato dalle blasfemie che dal suo pericolo corrente il santo innalzò il crocifisso da lui sempre indossato attorno al collo ed annunciò impavido: 'Giacché tu non rispetti questo crocifisso questi buoi lo rispetteranno.' e come se avessero compreso i buoi si inginocchiarono immediatamente.". [8] Dopodiché, il fattore si pentì.
Ne La vita di Sant'Antonio di Padova, deceduto nel 1231, leggesi che a Rimini, Italia, risiedevano molti eretici:
Ne La vita di Sant'Antonio di Padova si apprende ancora che un eretico Albigese impugnava la docenza Cattolica sulla Santa Eucaristia. Come prova, 2 uomini decisero di permettere al mulo dell'eretico di scegliere tra il suo cibo tipico e la Santa Eucaristia. Il mulo venne privato di cibo per 3 giorni: dopo 3 giorni, in presenza di una grande folla, mentre Sant'Antonio di Padova reggeva l'Ostia, consacrata, dinnanzi all'animale, l'eretico tentò di nutrire il mulo con avena e fieno; il mulo ignorò il cibo e si inginocchiò dinnanzi al Santissimo Sacramento. Come risultato, gli infedeli vennero grandemente confusi ed alcuni di loro si convertirono. [10]
Si consideri la seguente storia proveniente dal Vecchio Testamento.
Tale passaggio detta la verità donde un animale vide un angelo, ricevendo l'abilità di parlare. Allorché l'angelo finalmente apparve a Balaam lo stesso lo riprovò per avere picchiato l'animale; l'angelo aggiunse ancora che lo avrebbe ucciso, risparmiando l'animale. Di modo da vedere l'angelo gli occhi di Balaam dovettero essere aperti, non già quelli dell'asina.
È in base ai ragionamenti di San Tommaso di Aquino che molti Cattolici finirono per pensare che gli animali non possedessero anime esistenti dopo la morte. Seppure le visioni di San Tommaso di Aquino siano degne di considerazione esse non sono infallibili o definitive: in alcuni casi le sue visioni sono state rigettate dal Magistero Ecclesiastico; le sue visioni sull'anima medesima sono state talora dimostrate essere false. San Tommaso di Aquino insegnava che l'embrione umano passava attraverso 3 fasi animali: egli credeva che l'embrione incominciasse con l'anima vegetativa, anima vegetabilis, da lui creduta appartenere ancora alle piante, passando per l'anima sensitiva, anima sensitiva, da lui creduta appartenere ancora alle bestie, per giungere, dopo 40 od 80 giorni, all'anima razionale od intellettuale, anima intellectiva, infusa da Dio. Come spiegato dall'articolo sull'anima dell'Enciclopedia Cattolica del 1907:
In altre parole, coloro sottoscriventi la visione Tomistica dell'animazione e della vivificazione debbono credere che un embrione incominci con un'anima plantare, dipoi rimpiazzata da un'anima bestiale ed infine sostituita dall'infusione dell'anima umana razionale, 40 od 80 giorni appresso l'iniziale formazione dell'embrione. San Tommaso di Aquino insegnava pure che l'anima Mariana era incorsa nella macchia del Peccato Originale, un'idea condannata dalla dipoi docenza infallibile sull'Immacolata concezione.
A latere, ancorché tale erronea visione Tomistica circa l'Immacolata concezione sia nel passato stata menzionata, massimamente tale citazione, è rimarchevole che molti presso il movimento falsamente tradizionale, individui e preti prominenti inclusi, una volta confrontati con tale evidenza insistono ancora, erroneamente e disonestamente, che San Tommaso di Aquino non contraddisse l'Immacolata concezione. Semplicemente, le visioni Tomistiche sull'anima non sono infallibili.
Quantunque non si asserisca definitamente che le bestie posseggano anime razionali od intellettuali, uniche agli esseri umani, i soli quali furono creati secondo l'immagine Divina, non si concorda con l'asserzione per cui esse non possono esistere dopo la morte o donde il principio vitale od animale delle bestie è nulla più che una forza vitale sensitiva ed istintiva: credesi che ivi esista dell'altro, perlomeno con rispetto ad alcuni animali.
Chiunque sia giunto a contatto con certi animali sa che i medesimi dimostrano dell'individualità, un'abilità nell'apprendere e nel ragionare e persino delle personalità. 2 animali della stessa specie possono avere delle predilezioni e degli interessi differenti: il loro modo di operare non è completamente istintivo o basato puramente su di una risposta sensoria e sulla reazione. Ad esempio, alcuni gatti sono molto curiosi, mentre altri non lo sono; alcuni cani amano certune attività, mentre altri non le amano. San Gregorio Nazianzeno proclamò quanto seguita circa gli animali.
Nel paradiso originale, avanti la caduta di Adamo ed Eva, Iddio aveva creato le balene, gli uccelli ed ogni creatura muoventesi sulla terra e nel mare; posti gli animali di tutti i generi nel paradiso originale, immacolato e benedetto Iddio vide che ciò era buono, Genesi 1:25.
Prima che la capitolazione di Adamo ed Eva per mano del serpente recasse il peccato e la morte nel mondo Iddio recò tutte le bestie della terra ed i volatili dell'aria dinnanzi ad Adamo acciocché egli li donasse dei nomi.
Quando Iddio distrusse la Terra al tempo di Noè tutte le cose nelle quali vi era respiro vitale morirono, Genesi 7:22. La medesima parola adoperata per le anime od il respiro vitale delle bestie venne utilizzata onde descrivere l'anima umana, sebbene essa sia molto differente da quella animale.
Il diluvio dei giorni di Noè fu descritto da San Pietro come la fine del mondo originale: "Quindi [Iddio] non risparmiò il mondo originale", 2 Pietro 2:5; eppure, allorquando Iddio avvertì Noè circa ciò che avrebbe dovuto operare alfine di traghettarsi con successo dal mondo originale, attraversando il Diluvio Universale, a quello nuovo, Egli gli comunicò ancora di recare degli animali nell'arca.
Iddio desiderava che gli animali del mondo originale fossero presenti nel mondo venturo, recapitando a Noè degli ordini di calibro straordinario talché ciò avvenisse.
Dopo il Diluvio Universale Iddio stabilì la Sua Alleanza con Noè e con tutti gli animali o creature della Terra.
Il commentario Haydock di Genesi 9:10 accredita che Iddio stabilì la Sua Alleanza pure con gli animali.
Iddio creò gli animali per la Terra originale e spiritualmente pristina: è così impensabile che Egli desideri degli animali nei nuovi cieli e nella nuova Terra alla fine del mondo? Difatti, l'Apocalisse raffigura chiaramente la seconda venuta di Gesù Cristo come la ristorazione del paradiso originale sulla Terra.
La prima Terra promuoveva l'albero della vita… nel mezzo del paradiso, Genesi 2:9; l'Apocalisse detta ripetutamente che il Cristo ristorerà l'albero della vita.
Non sembra consistente che così come vi erano animali di vari generi nel paradiso originale vi siano animali nel nuovo paradiso, nei nuovi cieli e nella nuova Terra? A tale riguardo occorrerebbe considerare una profezia del Profeta Isaia.
Isaia 65 contiene una profezia circa i nuovi cieli e la nuova Terra. Quantunque una simile profezia operata in Isaia 11:1-9 trovi adempimento nella venuta del Cristo e nello stabilimento della Chiesa Universale della Nuova Alleanza, il passaggio presente in Isaia 65 appare detenere un'applicazione alla fine dei tempi, alla seconda venuta del Cristo ed all'Apocalisse. Numerosi padri Ecclesiastici applicarono Isaia 65 alla fine dei tempi, incluso San Giustino Martire.
La profezia di Isaia 65 è rilevante a riguardo perciocché essa detta che nei nuovi cieli e nella nuova Terra i lupi e gli agnelli si nutrono assieme e che il leone mangia paglia come il bue, ma il serpente terra come pane; sulla montagna santa essi si sarebbero né nuociuti né maltrattati.
Ecco i commenti di San Giustino Martire, 100 DC-165 DC, sulla profezia di Isaia 65.
Apprendesi che nei nuovi cieli e nella nuova Terra il leone, il bue e gli altri animali sarebbero vissuti in armonia. Certuni argomenterebbero che tale potrebbe essere una metafora della maniera donde gli eletti del Cristo hanno da comprendere persone dal temperamento differente: individui di tutti i tipi avranno trovato conversione e pace nell'incorporazione del Cristo, tuttavolta, un'altra interpretazione non è esclusa. Tale passaggio potrebbe trattare dell'effettiva materializzazione di una Terra e di cieli futuri; la dichiarazione di Isaia 65:19, donde nei nuovi cieli e nella nuova Terra lacrime più non sarebbero state versate, è molto prossima ad Apocalisse 21:4.
Ciò suggerisce fortemente che la profezia di Isaia 65, concernente il leone, il bue e così via, deterrebbe dell'applicazione ai nuovi cieli ed alla nuova Terra alla fine dei tempi. Oltre ai dogmi Universali della Divina Rivelazione comunicanti la maniera per cui gli umani debbono andare in Cielo od esservi esclusi si conosce molto poco circa l'effettiva condizione del Cielo.
Difatti, nel paradiso originale gli animali non si uccidevano o mangiavano: nel piano originale di Dio le erbe e gli alberi producenti seme costituivano il cibo o la vivanda sia delle creature di terra sia degli uomini, Genesi 1:29-30; fu solamente appresso il peccato di Adamo, appresso i cambiamenti terrestri risultati dal Diluvio Universale, l'introduzione delle varie stagioni e la conseguente riduzione dell'offerta di alberi ed erbe durante i vari periodi dell'anno che gli animali divennero carnivori. Esiste una lezione affascinante circa tale punto ad opera di un professore di zoologia: egli ha spiegato che le creature tipicamente considerate carnivore e cacciatrici non lo erano dal principio, mostrando come il loro equipaggiamento naturale sia perfettamente consistente con tale conclusione e con un disegno originale vegetariano. [15]
Pertanto, attsoché gli animali vissero in pacifica armonia nel paradiso originale sarebbe logico che essi lo facciano ancora nei nuovi cieli e nella nuova Terra: le parole del Profeta Isaia, predicenti una tale situazione, sarebbero dunque consistenti con una comprensione più letterale della profezia. Nondimeno, anche se si concedesse che la descrizione di Isaia 65 sia simbolica o metaforica farebbe di mestieri domandare ancora il perché Iddio avrebbe fornito un simbolo degli animali nei nuovi cieli e nella nuova Terra in presenza di un concetto sì ripugnante alla realtà.
Fa d'uopo chiaramente affermare che l'adorazione degli animali è un'eresia abominevole, avente piagato la gente del Vecchio Testamento ed oggidì ancora esistente. Gli animali non sono Dio ed essi sono differenti dagli esseri umani: essi non posseggono anime razionali, tuttavolta, essi posseggono una forma di esistenza speciale, resa loro da Dio. È inoltre semplicemente rimarchevole considerare le magnifiche abilità e caratteristiche dagli animali continuamente esibite: tali abilità refutano chiaramente l'asserzione donde essi sono semplicemente degli esseri funzionanti solamente mediante l'istinto e la risposta sensoriale. Ad esempio, esiste un magnifico video Youtube chiamato Cane eroico tenta di aiutarne uno ferito, Cile [Heroic dog tries to help wounded dog, Chile]; [16] esso è stato visionato quasi 2 milioni di volte. Nell'attraversare un'autostrada congestionata un cane venne colpito da una vettura, rimanendo privo di soccorso nel mezzo del pesante traffico; un secondo cane non troppo distante lo vide: quest'ultimo decise di avventurarsi nel pesante traffico onde salvare il primo; esso evitò le vetture, prese il cane ferito con i suoi denti e con le sue zampe e lo trascinò centimetro per centimetro verso l'incolumità allato della strada; il cane ferito sopravvisse. Tale pellicola è semplicemente incredibile; storie simili potrebbero essere moltiplicate molte volte.
Esiste un affascinante serie di 3 video chiamata Incredibile creature sfidanti l'evoluzione [Incredible creatures that defy evolution]. Tale serie di video, venduta sul negozio di rete informatica del presente monastero, è un documentario clamoroso circa le piene capacità delle creature Divine.
Gli animali hanno goduto notevoli benefici salutari per mezzo di musica suonata da un'arpa. [22] Una terapista musicale decise di scoprire la reazione delle altre creature alla musica:
Storia personale
Si desidererebbe condividere una storia personale. Il presente monastero possedeva un piccolo cane da molti anni: attorno al 2003 o 2004 il cane iniziò a soffrire di vecchiaia e di cataratte all'occhio; essa era molto debole e quasi cieca; il cane si trovava chiaramente prossimo alla fine della sua vita. Si decise che fosse ottimale abbatterlo - un qualche cosa di moralmente lecito con gli animali, non già con gli esseri umani. Durante l'esatta giornata nella quale era stata maturata tale decisione, per cui il cane sarebbe stato purtroppo abbattuto, si scoprì che essa stava trascorrendo tutto il suo tempo nella cappella del monastero, per terra, in presenza del Santissimo Sacramento, essendo la cappella accessibile da una delle stanze; avanti quella giornata il cane aveva mai dormito a lungo nella cappella. Non si reputa accidentale o meramente coincidentale che esattamente avanti la fine della vita del cane qualche cosa la attirò in presenza di Colui Che la aveva creata: difatti, allorquando venne raccolta onde essere portata via per l'ultima volta nella sua vita essa venne raccolta dal pavimento della cappella; qualche cosa la motivò nella sua ora più debole e laddove prossima alla sua fine ad entrare in presenza di Dio.
Ugualmente interessante è il fatto che la medesima cosa occorse con rispetto ad uno dei gatti dello stesso. Si posseggono correntemente 2 gatti: nella Primavera del 2008 uno dei gatti divenne estremamente malato, con un'infezione allo stomaco, smettendo mai di vomitare per un periodo esteso di tempo; si pensò che il gatto potesse probabilmente morire. Data la sua sofferenza e la sua permanenza presso le ore chiaramente peggiori della sua vita il gatto trascorse quasi tutti il suo tempo a dormire sul pavimento della cappella, siccome il cane anni prima. Laddove sano il gatto si era raramente avventurato nella cappella, per dei brevi periodi di tempo; peraltro, esso non vi dormiva per lungo tempo, trascorrendovi mai certamente la più parte della giornata. Eppure, in punto di morte, il gatto spese praticamente le sue intere giornate nella cappella, esattamente accanto al Santissimo Sacramento, per un esteso periodo di tempo. Non si crede che l'entrata del gatto in presenza di Dio durante la sua estrema sofferenza sia stata accidentale. Grazie a Dio, il gatto finì per riprendersi, trovandosi correntemente in eccellente salute.
In chiusura, il messaggio Evangelico e la redenzione umana operata da Dio sono per gli esseri umani e non per gli animali. Tutti gli animali sono innocenti: Iddio decise di nascere contornato da animali, innocenti, invece che da esseri umani; oltreché alfine di distruggere la mala propensione Israelitica ad adorarli, nel Vecchio Testamento gli animali venivano richiesti in sacrificio coprendo il peccato per il fatto che essi sono delle creature senza peccato. È opinione dei presenti monaci che almeno alcuni animali continuino ad esistere dopo le loro vite terrene, come parte del disegno Divino.
Note di fine sezione
[1] Sant'Ireneo, Contro le eresie [Against heresies], Libro 4, Capitolo 20 (11), 180 DC.
[2] Gino Simi e Mario Segreti, San Francesco da Paola, 1977, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 26.
[3] Gino Simi e Mario Segreti, San Francesco da Paola, 1977, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 26.
[4] G. Kearns OP, La vita del Beato Martino de Porres [The life of Blessed Martin de Porres], 1937, Kennedy e figli [Kennedy and sons], SUA, pagine 113-114.
[5] G. Kearns OP, La vita del Beato Martino de Porres [The life of Blessed Martin de Porres], 1937, Kennedy e figli [Kennedy and sons], SUA, pagina 111.
[6] I piccoli fiori di San Francesco di Assisi [The little flowers of Saint Francis of Assisi], Capitolo 21, SUA.
[7] Susanna Pittman, Animali in Cielo? [Animals in Heaven?], 2009, Universo [Universe], SUA, pagine 79-80.
[8] Giovanna Carroll Cruz, Misteri, meraviglie e miracoli nelle vite dei santi [Mysteries, marvels, miracles in the lives of the saints], 1997, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 480.
[9] Carlo Warren Stoddard, Sant'Antonio: l'operatore di meraviglie di Padova [Saint Anthony: the wonder worker of Padua], 1971, Libri Tan [Tan books], SUA, pagine 61-62.
[10] Giovanna Carroll Cruz, Miracoli Eucaristici [Eucharistic miracles], 1987, Libri Tan [Tan books], SUA pagina 207.
[11] Enciclopedia Cattolica, Anima, 1907.
[12] San Tommaso di Aquino, Somma teologica, Parte 3, Domanda 27, Risposta 2, Replica ad obiezione 2.
[13] San Gregorio Nazianzeno, Seconda orazione teologica [Second theological oration], Orazione 28 (23-26), 381 DC.
[14] San Giustino Martire, Dialogo con Trifone l'Ebreo [Dialogue with Trypho the Jew], Capitolo 81, II secolo DC.
[15] Gualtiero Veith, Il conflitto della Genesi: dalla Creazione alla ristorazione, scoperte straordinarie [The Genesis conflict: Creation to restoration, amazing discoveries], DVD, SUA.
[16] http://www.youtube.com/watch?v=ofpYRITtLSg
[17] Susanna Pittman, Animali in Cielo? [Animals in Heaven?], 2009, Universo [Universe], SUA, pagina 5.
[18] Maria Buddenmeyer-Porter, Animali, esseri immortali [Animals, immortal beings], 2005, Casa di autore [Author house], SUA, pagina 36.
[19] Gario [Gary] Kurz, Nasi freddi presso i Cancelli perlati [Cold noses at the Pearly gates], 2008, Corporazione di pubblicazione Kensington [Kensington Publishing corporation], SUA, pagina 98.
[20] Maria Buddenmeyer-Porter, Vedrò io Fido in Cielo? [Will I See Fido in Heaven?], 2006, Pubblicazioni Eden [Eden Publications], SUA, pagina 23.
[21] Nicoletta Behrikis Shanahan, Il ponte dell'arcobaleno: la perdita degli animali domestici è guadagno Celeste [The Rainbow bridge: pet loss is Heaven’s gain], 2007, Pubblicazioni di Pietro [Pete publishing], SUA, pagina 29.
[22] Susanna Pittman, Animali in Cielo? [Animals in Heaven?], 2009, Universo [Universe], SUA, pagina 5.
[23] Gario [Gary] Kowalski, Le anime delle bestie? [The souls of animals?], 1999, Biblioteca del nuovo mondo [New world library], SUA, pagina 56.