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La rivoluzione "liturgica": una nuova "messa"
"Invero, se uno dei diavoli de Le lettere di Berlicche di Clivio [Clive] Lewis fosse stato incaricato per la rovina della Liturgia egli non avrebbe potuto fare meglio." [1]
La nuova "messa" contro la Santa Messa tradizionale
La Santa Messa Latina tradizionale, l'atto più santo di adorazione del rito Romano della Chiesa Cattolica, viene codificata da Papa San Pio V nella sua bolla Papale Quo primum tempore 1570.
Nella sua famosa bolla Papale Quo primum tempore Papa San Pio V proibisce il cambio della Santa Messa Latina tradizionale.
Il 03/04/1969 Antipapa Paolo VI rimpiazzò la Santa Messa Latina tradizionale nelle chiese del Vaticano II con una sua creazione, la nuova "messa" o "novus ordo". Da quel tempo il mondo ha mirato ciò che segue nelle chiese del Vaticano II celebranti la nuova "messa" o "novus ordo".
Il mondo ha mirato "Sante Messe" giullari, nelle quali il "prete" si veste come un giullare nella più estrema derisione di Dio.
Il mondo ha visto un "prete" abbigliato da Dracula, uno in una casacca da calcio accompagnato dalle ragazze nappa ed uno con in testa del cacio.
Ne ha mirato un'altro conducente una vettura lungo il corridoio della chiesa durante il canto dell'Osanna.
Vi sono state delle "Sante Messe" da discoteca, delle prestazioni di ginnastica durante la nuova "messa", delle "Sante Messe" con i palloncini e delle "Sante Messe" per il carnevale.
Ve ne sono anche alcune con del nudismo, alle quali partecipano, appunto, persone nude o poco vestite. Il mondo ha osservato delle "Sante Messe" con dei giocolieri, durante le quali il giocoliere si esibisce.
Il mondo ha mirato i "preti" celebrare la nuova "messa" con le patatine in bustina.
Esso ha mirato delle celebrazioni con dell'alcol, con del cartone, con dei biscotti, con del tè Cinese accompagnato dall'adorazione degli antenati, con una palla da pallacanestro rimbalzata dal "prete" su e giù per l'altare, con una chitarra suonata dal "prete" durante un assolo. Il mondo ha testimoniato alla nuova "messa" con il "prete" quasi totalmente nudo, danzante su e giù per l'altare in presenza di altre disgustose abominazioni.
Il mondo ha osservato la nuova "messa" con i "preti" abbigliati con indumenti delle pagane genti aborigene.
Altre con dei Menorà Ebraici sull'altare.
Altre ancora con la statua di Budda sullo stesso, con le "suore" offrenti doni a false divinità femminili, con i lettori ed i sacrificanti abbigliati da Satanisti vudù. Il mondo ha mirato la nuova "messa" con l'attore abbigliato in giacca da sera raccontante barzellette. Il mondo ha osservato dei concerti di musica moderna durante la nuova "messa".
"Sante Messe" con chitarra e polca.
Delle nuove "messe" con dei burattini, alcune con gente radunata attorno all'altare abbigliata da diavolo.
Nuove "messe" nelle quali la gente ha danzato inverecondamente al ritmo di un complesso di percussioni metalliche. Il mondo ha mirato la nuova "messa" con delle "suore" abbigliate da vergini vestali pagane offrenti sacrifici pagani.
Il mondo ha anche osservato la nuova "messa" incorporare ogni falsa religione. Vi sono state delle nuove "messe" Buddiste.
Delle "Sante Messe" Induiste e Maomettane.
Delle nuove "messe" donde gli Ebrei e gli Unitariani hanno offerto candele ai falsi dei. Vi sono delle chiese nelle quali l'intera congregazione recita la "Santa Messa" assieme al "prete".
Alcune nelle quali il "prete" talora parla con la gente invece che recitare la "Santa Messa".
Ciò che si è in sede catalogato è sol che una minutissima parte del genere di cose accadente in ogni diocesi del mondo nella quale la nuova "messa" viene celebrata, grado più grado meno. Nostro Signore Gesù Cristo comunicò quanto segue.
I frutti della nuova "messa" sono incalcolabilmente scandalosi, sacrileghi ed idolatri. Ciò è perciocché la nuova "messa" stessa, anche nella sua forma più pura, è una Santa Messa falsa, invalida ed abominevole.
Persino un'organizzazione difendente la nuova "messa" fu obbligata ad ammettere quanto segue circa la tipica nuova "messa", ossia, la nuova "messa" offerta normalmente nelle chiese, senza necessariamente considerare i suddetti abomini e sacrilegi essenti luogo comune.
Allorquando uscì la nuova "messa", nel 1969, i "cardinali" Ottaviani, Bacci ed altri teologi scrissero ad Antipapa Paolo VI di essa. Si tenga a mente il fatto per cui ciò che essi scrissero circa la nuova "messa" concerne la versione Latina della medesima, la sua cosiddetta versione più pura. Il loro studio è popolarmente risaputo come l'Intervento di Ottaviani. Esso detta come segue.
Essi poterono chiaramente vedere la realtà donde la versione Latina della nuova "messa" era una stupefacente dipartita dall'insegnamento del Concilio di Trento. Delle 12 orazioni offertorie presente nella Santa Messa tradizionale solamente 2 comparvero nella nuova "messa". Le orazioni offertorie non incluse sono le stesse che vennero eliminate dagli eretici Protestanti Martin Lutero e Tommaso Cranmer. La nuova "messa" fu promulgata da Antipapa Paolo VI con l'ausilio di 6 ministri Protestanti.
I 6 ministri Protestanti aventi aiutato ad ideare la nuova "messa", i dottori: George; Jasper; Shepherd; Kunneth; Smith e Thurian.
Antipapa Paolo VI ammise ancora al suo buon amico Giovanni Guitton che la sua intenzione nel volere cambiare la Santa Messa era quella di renderla Protestante.
Antipapa Paolo VI tentò di rimuovere ciò che era troppo Cattolico dalla Santa Messa alfine di renderla un servizio Protestante.
Uno studio delle caratteristiche e delle orazioni della Santa Messa tradizionale in confronto a quelle della nuova "messa" rivelerebbe un tentato massacro della Fede Cattolica tradizionale. Il messale tradizionale contiene 1182 orazioni. 760 circa furono omesse nella nuova "messa". Del rimanente 36% circa i revisori ne alterarono oltre la metà prima di introdurle nel nuovo "messale". Laonde, solamente un mero 17% delle orazioni della Santa Messa tradizionale entrarono intatte nel nuovo "messale". Ciò che è anche stupefacente è il contenuto delle revisioni operate alle orazioni. Le orazioni tradizionali descriventi i seguenti concetti furono specificatamente esclusi dalla nuova "messa": la depravazione del peccato; gli inganni della malvagità; la grave offesa del peccato; la strada verso la perdizione; il terrore dinnanzi alla furia Divina; l'indignazione Divina; i colpi dell'ira Divina; il peso del male; le tentazioni; i pensieri malvagi; i pericoli dell'anima ed i nemici del corpo e dell'anima. Furono ancora omesse le orazioni descriventi: l'orrore della morte; la perdita del Cielo; la morte eterna; la punizione eterna; le pene dell'Inferno ed il suo fuoco. Una speciale enfasi fu avanzata di modo da escludere dalla nuova "messa" le orazioni descriventi il distacco dal mondo, gli appelli per i defunti e per la vera Fede Cattolica, l'esistenza dell'eresia, le referenze alla Chiesa Cattolica militante, i meriti dei santi, i miracoli e l'Inferno. [6] I risultati di tale tentato massacro della Fede Cattolica tradizionale sono visibili dalle caratteristiche della nuova "messa".
La nuova "messa" è zeppa di sacrilegi, di profanazioni e degli abomini più ridicoli mai immaginabili, perciocché essa riflette una falsa religione antitetica alla Fede Cattolica tradizionale.
Tale falsa religione riflessa dalla nuova "messa" è una delle ragioni per cui essa è completamente vuota; è il motivo per il quale i suoi frutti sono estremamente desolati, spogliati e quasi indescrivibilmente cattivi. La religione praticata nelle chiese in cui la nuova "messa" è recitata, detto semplicemente, è un completo sacrilegio ed una vuota celebrazione dell'uomo.
Persino Teodorico von Hildebrand, un sostenitore della spuria religione del Vaticano II, affermò ciò che segue circa la nuova "messa".
Con l'eccezione di una singola genuflessione da parte del celebrante dopo la fasulla consacrazione Eucaristica virtualmente ogni segno di rispetto per il corpo ed il sangue del Cristo, contraddistinguente, invece, la Santa Messa tradizionale, è stato omesso o reso opzionale nella nuova "messa".
Non è più obbligatorio che i sacri vasi siano ricoperti di oro ove non composti di metalli preziosi. Gli stessi, toccabili solamente dalle mani unte di un sacerdote, sono nella nuova "messa" maneggiati da tutti.
Il "prete" stringe frequentemente la mano avanti la distribuzione dell'ostia fasulla. [8] L'istruzione generale per la nuova "messa" dichiara anche che gli "altari" non debbono più essere fatti di pietra naturale, che un altare in pietra contenente le reliquie dei santi e dei martiri "non è più necessario", che solamente un panno è necessitato sullo "altare", che non è più necessario mantenere un crocifisso o delle candele sullo "altare". [9]
Nemmeno uno dei canoni obbligatori sviluppati nel corso di circa 2000 anni, onde assicurarsi che l'altare fosse di calzante dignità, è stato mantenuto nella nuova "messa".
Allorquando i Protestanti, divenendo tali, si separarono dalla Chiesa Cattolica in Inghilterra nel XVI secolo essi sostituirono la Santa Messa con una loro creazione di modo da riflettere le loro credenze eretiche. Gli altari furono rimpiazzati dai tavoli. Il Latino fu sostituito dall'Inglese. Le statue e le icone furono rimosse dalle chiese. L'Ultimo Vangelo ed il Confiteor vennero aboliti. La falsa Santa Comunione iniziò ad essere distribuita per mano. La funzione sacrilega incominciò ad essere recitata a voce alta nella direzione della congregazione. La musica tradizionale venne scartata e rimpiazzata con della musica nuova. 3/4 dei sacerdoti in Inghilterra aderirono al nuovo servizio apostatico.
Ciò è precisamente anche quel che accadde nel 1969 allorché Antipapa Paolo VI promulgò la nuova "messa", "novus ordo missae". Le similarità tra il Libro di preghiera Anglicano del 1549 e la nuova "messa" sono stupefacenti. Un esperto notò quanto segue.
Di modo da enfatizzare la loro credenza eretica per cui la Santa Messa non è un sacrificio bensì solamente un pasto i Protestanti rimossero gli altari ponendo dei tavoli al loro posto. Nell'Inghilterra Protestante, ad esempio, "il 23/11/1550 il concilio di Privy ordinò che tutti gli altari d'Inghilterra venissero distrutti e rimpiazzati con dei tavoli da comunione." [11]
Una chiesa del Vaticano II con un tavolo in stile Protestante per la sua nuova "messa" Protestante.
Gli eresiarchi Protestanti dichiararono quanto segue.
Il martire Cattolico Gallese Riccardo Gwyn proclamò la sua protesta contro tale cambiamento.
San Roberto Bellarmino notò quanto segue.
Siccome i nuovi servizi dei Protestanti rivoluzionari la nuova "messa" viene celebrata su di un tavolo.
Il Libro di preghiera Anglicano del 1549 era appellato: "La cena del Signore, la Santa Comunione, comunemente appellata Messa.". [15] Tale titolo enfatizzava la credenza Protestante per la quale la Santa Messa è solamente un pasto, una cena e non un sacrificio. Allorché Antipapa Paolo VI promulgò l'istruzione generale per la nuova "messa" essa fu intitolata esattamente nel medesimo modo; essa fu appellata: "La cena del Signore o Messa". [16]
Il Libro di preghiera Anglicano del 1549 omesse dalla sua spuria versione di Santa Messa il salmo Rendi giudizio a me, o Dio... , in virtù della sua referenza all'altare di Dio. Tale salmo fu soppresso anche nella nuova "messa".
Il Libro di preghiera Anglicano del 1549 omesse dalla sua spuria versione di Santa Messa l'orazione dettante: "… toglici i nostri peccati… ", in quanto evocante il sacrificio. Anche ciò fu soppresso nella nuova "messa".
L'orazione dettante: "Ti imploriamo, o Signore… " riferiscesi alle reliquie presenti negli altari di pietra. Tale orazione è stata soppressa nella nuova "messa".
Nel Libro di preghiera Anglicano del 1549 l'Introito, il Chirie, il Gloria, l'Orazione, l'Epistola, il Vangelo ed il Credo furono tutti mantenuti. Essi sono stati mantenuti nella nuova "messa".
L'equivalente delle orazioni offertorie: "Accetta, o santo Padre… o Dio, Il Quale ha stabilito la natura dell'uomo… Noi offriamo a Te, o Signore… In umile spirito… Vieni, Tu santificatore, onnipotente… ed accetta, Santissima Trinità… " fu integralmente soppresso nel Libro di preghiera Anglicano del 1549. Esso, eccetto 2 tratti, è stato anche soppresso nella nuova "messa".
Nel Libro di preghiera Anglicano del 1549 il dialogo dell'Innalzate i vostri cuori, la Prefazione ed il Santo furono tutti mantenuti. Essi sono stati mantenuti nella nuova "messa".
Il Libro di preghiera Anglicano del 1549 "abolì" il Canone Romano. Esso è stato mantenuto solamente come opzionale nella nuova "messa".
Gli eresiarchi della rivoluzione Protestante: Tommaso Cranmer e Martin Lutero.
Sia Tommaso Cranmer, l'autore del Libro di preghiera Anglicano del 1549, che Martin Lutero abolirono entrambi l'orazione Liberaci, o Signore, probabilmente perciocché esso menziona l'intercessore di nostra Signora e dei santi. Solamente una versione modificata di tale orazione è stata mantenuta nella nuova "messa", assente invocazione dei santi. Dovrebbe anche essere notato che l'orazione offertoria presente nella nuova "messa" dettante: "Benedetto sei Tu, Signore, Dio della creazione… " è stata presa dalla preghiera da tavola Giudaica. [17]
Infatti, la "messa novus ordo" ha anche rimosso l'orazione tradizionale del Venerdì Santo per la conversione degli Ebrei. La preghiera è stata rimpiazzata con un'altra donde gli Ebrei non si convertano, bensì per cui essi "crescano nella loro fede nei confronti della Sua alleanza". Laonde, è presente un'espressione apostatica nel bel mezzo della "orazione del Venerdì Santo" della nuova "messa". Essa è una promozione del Giudaismo e dell'eresia per la quale la Vecchia Alleanza è ancora valida.
2 orazioni del Venerdì Santo per gli Ebrei per 2 religioni differenti
Il Venerdì Santo la spuria religione del Vaticano II nel "novus ordo" recita: "… per il popolo Ebraico, il primo ad avere udito la Parola di Dio, che esso continui a crescere nell'amore del Suo nome nella fede nella Sua alleanza."
Il Venerdì Santo la religione della Chiesa Cattolica nella Santa Messa tradizionale recita: "… per i perfidi Ebrei: che il nostro Signore e Dio alzi il velo dai loro cuori, acciocché essi accreditino nostro Signore Gesù Cristo."
Nel Libro di preghiera Anglicano del 1549 l'equivalente dell'orazione dettante: "Che il mescolamento e la consacrazione del sangue e del corpo… " fu abolito. È molto interessante che solamente una versione modificata di tale orazione è stata mantenuta nella nuova "messa" per cui la parola consacrazione è stata rimossa.
Il Libro di preghiera Anglicano del 1549 abbandonò la disciplina del rito Romano nel distribuire la Santa Comunione mediante un genere, "offrendola" in entrambi i generi. Durante nuova "messa" la "Santa Comunione" in entrambi i generi è distribuita in molti posti del mondo.
La versione del 1552 del Libro di preghiera Anglicano istruì affinché la "Santa Comunione" venisse offerta per mano, di modo da significare che il pane fosse pane ordinario e che il sacerdote non si differenziasse essenzialmente da un laico. [18]
La nuova "messa" implementa la "Santa Comunione" per mano in quasi ogni posto del mondo, spingendosi anche oltre Cranmer nel concedere ai "comunicanti" di rimanere in piedi e ricevere l'ostia invero sconsacrata da un ministro laico.
Le orazioni della Santa Messa tradizionale dettante: "Ciò che è entrato per le nostre labbra come cibo… " e: "Possa il Tuo corpo, o Signore, il quale io ho mangiato… " esplicitano entrambe la reale presenza del Cristo nella Santa Eucaristia. Sono state entrambe soppresse nella nuova "messa".
L'orazione dettante: "Possa il tributo della mia adorazione garbarTi, Santissima Trinità, … " era la preghiera meno accettabile appresso la Santa Comunione per tutti i Protestanti, in quanto essa operava referenza al sacrificio propiziatorio. Martin Lutero e Tommaso Cranmer, nel suo Libro di preghiera Anglicano, la soppressero. Seguendo il loro esempio essa fu soppressa nella nuova "messa".
Al Santo Vangelo, ora. Se l'Ultimo Vangelo, terminante la Santa Messa tradizionale, fosse stato incluso nella nuova "messa" allora essa sarebbe entrata in conflitto con la moda dei blasfemi servizi Protestanti, concludenti con una benedizione. Essa non fu, pertanto, inclusa nella nuova "messa".
Le orazioni appresso la Santa Messa tradizionale, le preghiere Leonine, includenti l'Ave Maria, il Salve Regina, l'O Signore nostro rifugio, l'orazione a San Michele e l'appello al Sacro Cuore, formavano, in pratica, un'importante parte della Sacra Liturgia. 5 altre orazioni meno compatibili con il Protestantesimo potrebbero essere difficilmente immaginate. Esse sono state tutte soppresse nella nuova "messa".
Considerando tutto ciò persino Michele Davies concordò scandendo quanto segue.
Oltre al fatto donde la nuova "messa" è un servizio Protestante vi è anche la realtà per la quale le chiese del "novus ordo" detengono una struggente ed innegabile somiglianza con le logge massoniche. Mirinosi le foto. Ecco una loggia massonica.
Ecco una chiesa del "novus ordo".
Le 2 sono quasi indistinguibili. Il punto focale di entrambe è l'uomo, con la sedia del presidente nel centro ed un'enfasi circolare. Ciò fu forse perciocché l'architetto primario della nuova "messa" di Antipapa Paolo VI fu il "cardinale" Annibale Bugnini, un frammassone.
Annibale Bugnini, l'architetto primario della nuova "messa", un frammassone.
Il "cardinale" Annibale Bugnini fu il presidente del consiglio che stilò la nuova "messa" di Antipapa Paolo VI. Bugnini fu iniziato alla frammassoneria il 23/04/1963, secondo il registro massonico del 1976. [20]
Oltre a tutti tali problemi con la nuova "messa" ve ne è uno ancor più incombente. Il problema più grande con la nuova "messa" è che essa non è valida. Gesù Cristo non è presente nella nuova "messa" perciocché la nuova "messa" ha alterato le vere e proprie parole di consacrazione Eucaristica.
La dimostrazione donde la nuova "messa" non è valida - le parole di consacrazione Eucaristica sono state alterate
Un Sacramento è detto essere valido ove esso avvenga. Il Sacramento della Santa Eucaristia è valido quando il pane ed il vino divengono l'effettivo corpo, sangue, anima e Divinità di Gesù Cristo. Affinché qualunque Sacramento sia valido la materia, la forma, il ministro e l'intenzione devono essere presenti.
Il problema con la validità della nuova "messa" accompagnasi alla forma, quelle parole necessarie di modo da confettare il Sacramento della Santa Eucaristia. La forma necessaria onde confettare la Santa Eucaristia nel rito Romano fu dichiarata da Papa Eugenio IV durante il Concilio di Firenze.
Nel decreto di Papa San Pio V De defectibus trovanosi le medesime parole ripetute.
Tale insegnamento apparve nella prima pagina di ogni messale di altare Romano dal 1570 sino al 1962. È osservabile come le medesime parole menzionate dal Concilio di Firenze furono dichiarate necessarie da Papa San Pio V. Tale è il motivo donde tutte tali parole di consacrazione Eucaristica sono rese in grassetto nei messali di altare Romano tradizionali e per cui gli stessi istruiscono i sacerdoti di reggere il calice sino al completamento di tali parole.
L'insegnamento di Papa San Pio V proclama che se le parole di consacrazione Eucaristica fossero cambiate di modo da alterarne il significato il sacerdote non confetterebbe il Sacramento. Nella nuova "messa" le parole di consacrazione Eucaristica sono state cambiate drasticamente ed il loro significato è stato alterato.
Innanzitutto, la versione Latina originale della nuova "messa" ha omesso le parole mysterium Fidei, il mistero della Fede, dalle parole di consacrazione Eucaristica. Ciò causa un gravissimo dubbio, perciocché mysterium Fidei è parte della forma del rito Romano. Sebbene le parole mysterium Fidei non facciano, e sì non fanno, parte di alcune formule di consacrazione Eucaristica dei riti Cattolici Orientali esse sono state dichiarate essere parte del rito Romano. Esse sono trovate ancora in taluni riti Cattolici Orientali. Papa Innocenzo III ed il Canone della Santa Messa comunicano che le parole mysterium Fidei furono rese da Gesù Cristo Medesimo.
Le parole il mistero della Fede nella consacrazione Eucaristica sono una chiara referenza alla reale presenza del Cristo nella Santa Eucaristia. Tali parole furono anche rimosse dall'eretico Tommaso Cranmer nel suo Libro di preghiera Anglicano del 1549 in virtù della loro chiara referenza alla reale presenza del Cristo nella Santa Eucaristia. [25] Quando delle parole vengono rimosse da un rito perciocché il significato che esse esprimono contraddice quello inteso dal rito viene generato un dubbio. Si potrebbe affermare dell'altro circa tale tema, tuttavia, occorre, ora, virare verso il colpo decisivo circa la dimostrazione dell'invalidità della nuova "messa".
Forma di consacrazione Eucaristca della nuova "messa"
In secondo luogo, in quasi tutte le traduzioni vernacolari della nuova "messa" al mondo le parole di consacrazione Eucaristica dettano quanto segue.
Le parole per voi e per molti per la remissione dei peccati sono state distorte in: "… per voi e per tutti cosicché i peccati vengano perdonati.". La parola molti è stata omessa e rimpiazzata con tutti. Tale gigantesco cambiamento invalida tutte le nuove "messe". Innanzitutto, la parola molti venne utilizzata da Gesù Cristo per istituire il Sacramento della Santa Eucaristia, come visibile in Matteo 26:28.
Le parole utilizzate da nostro Signore per molti per la remissione dei peccati rappresentano l'efficacia del sangue versato da Gesù Cristo. Il sangue di Gesù Cristo è effettivo per la salvezza di molti e non tutti gli uomini. Nello spiegare ciò il Catechismo del Concilio di Trento dichiara specificatamente che nostro Signore non intese tutti, dunque non pronunciandolo.
Come visibile, secondo il Catechismo del Concilio di Trento le parole per tutti furono specificatamente non utilizzate da nostro Signore perciocché esse avrebbero reso un falso significato.
L'utilizzo di tutti cambia il significato della forma di consacrazione Eucaristica. Nessuno, neanche un Papa, può cambiare le parole specificatamente istituite da Gesù Cristo per un Sacramento della Chiesa Cattolica.
Giacché tutti non significa la stessa cosa di molti il Sacramento non è confettato durante la nuova "messa".
Un altro angolo dal quale analizzare tale tema dimostra assolutamente che la nuova "messa" è invalida
Vi è un altro angolo dal quale mirare tale tematica che occorre, ora, esaminare. Nella sua famosa bolla Papale Apostolicae curae del 1896 Papa Leone XIII insegna quanto segue.
Ove esso non significasse la grazia che effettui ed effettuasse la grazia che significhi esso non sarebbe un Sacramento - punto. Pertanto, quale è la grazia effettuata dal Sacramento della Santa Eucaristia?
Come insegnato dal Concilio di Firenze, da San Tommaso di Aquino e da molti altri teologi, la grazia effettuata dalla Santa Eucarestia è l'unione dei fedeli con il Cristo. San Tommaso appellò tale grazia l'unità del corpo mistico. La grazia effettuata dalla Santa Eucaristia, l'unione dei fedeli con il Cristo o l'unione del corpo mistico, deve essere distinta attentamente dalla Santa Eucaristia stessa, il corpo, il sangue, l'anima e la Divinità del Cristo.
Giacché l'unione dei fedeli con il Cristo è la grazia effettuata dal Sacramento della Santa Eucaristia - od anche ciò che è appellata la realtà del Sacramento o la grazia propria al Sacramento della Santa Eucaristia - tale grazia deve essere significata nella forma della consacrazione Eucaristica acciocché essa sia valida, come insegnato da Papa Leone XIII. Orbene, occorre mirare la forma tradizionale di consacrazione Eucaristica e trovare dove tale grazia - l'unione dei fedeli con il Cristo - sia ed è significata.
La forma tradizionale di consacrazione Eucaristica, come dichiarata da Papa Eugenio IV durante il Concilio di Firenze e Papa San Pio V in De defectibus, è come segue.
Notisi ancora che cercasi la parte della forma significante il fatto per cui la persona ricevente tale Sacramento divenga degnamente unito od unito più saldamente con Gesù Cristo e con il Suo corpo mistico.
Le parole del Nuovo ed eterno Testamento significano forse l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico? No. Tali parole non significano il corpo mistico, esse, piuttosto, contrastano i sacrifici temporanei e prefiguranti della Vecchia Legge con il sacrificio propiziatorio ed eterno di Gesù Cristo.
Le parole il mistero della Fede significano forse l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico? No. Tali parole significano la reale presenza del Cristo nella Santa Eucaristia, come insegnato da Papa Innocenzo III, esse non significano il corpo mistico di Gesù Cristo.
Le parole il quale sarà versato significano forse l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico? No. Tali parole denotano il vero sacrificio.
Le sole parole rimaste nella forma della consacrazione Eucaristca sono:
La remissione dei peccati è necessaria per l'incorporazione nel corpo mistico, essa è un componente indispensabile della vera giustificazione, mediante il quale si è fruttuosamente uniti a Gesù Cristo. Le parole per voi e per molti denotano i membri del corpo mistico aventi ricevuto cotale remissione.
Le parole per voi e per molti per la remissione dei peccati sono le parole della forma di consacrazione Eucaristica significanti l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico, essente la grazia propria al Sacramento della Santa Eucaristia.
Orbene, mirando la forma di consacrazione Eucaristica del "novus ordo", troverebbesi l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico, la grazia propria al Sacramento della Santa Eucaristia, significata? Ecco la forma di consacrazione Eucaristica della nuova "messa" o "novus ordo".
È l'unione del corpo mistico di Gesù Cristo forse significata dalle parole: "Per voi e per tutti cosicché i peccati vengano perdonati."? No. Fanno tutti gli uomini parte del corpo mistico? No. Fanno tutti gli uomini parte dei fedeli uniti al Cristo? No. È chiaramente visibile la realtà donde la nuova "messa" o "novus ordo" certamente non significa l'unione del corpo mistico, la grazia propria al Sacramento della Santa Eucaristia, non essendo quindi un valido Sacramento.
Non occorre aggiungere altro, la nuova "messa" non è valida.
Di modo da dimostrare il punto ulteriormente occorrerebbe notare che in tutte le formule di consacrazione Eucaristica dei riti liturgici della Chiesa Cattolica, che si tratti di Sacra Liturgia Armena, Copta, Etiope, Siriana o Caldea e così via, l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico, è significata nella forma di consacrazione Eucaristica. Veruna Divina Liturgia mai approvata dalla Chiesa Cattolica fallisce nel significare l'unione dei fedeli con il Cristo.
Ecco le porzioni delle forme di consacrazione Eucaristica del vino utilizzato nei riti Orientali significanti ciò che la Messa tradizionale fa e ciò che la nuova "messa" non fa: l'unione ed i membri della Chiesa
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati dalle parole: "Per voi e per molti per l'espiazione ed il perdono dei peccati.".
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati.
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati.
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati.
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati.
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati.
Notisi che l'unione ed i membri del corpo mistico sono significati dalle parole: "Per il perdono dei peccati e per la vita eterna di voi e di molti.".
La formula di consacrazione Eucaristica presente in tutte le Sacre Liturgie Cattoliche significa l'unione dei fedeli con il Cristo, il Suo corpo mistico, come visibile. La nuova "messa", dettante: "Per voi e per tutti cosicché i peccati siano perdonati.", non significa il corpo mistico, giacché non tutti appartengono al corpo mistico. Sicché, la nuova "messa" non significa la grazia effettuata dalla Santa Eucaristia. Essa non è valida.
Pertanto, un Cattolico non può frequentare la nuova "messa", sotto pena di peccato mortale. Coloro persistenti nel ciò fare commettono idolatria, adorando un pezzo di pane. Gesù Cristo non è quivi presente. L'ostia è meramente un pezzo di pane e non il corpo, il sangue, l'anima e la Divinità di nostro Signore Gesù Cristo. La Chiesa Cattolica ha sempre insegnato la verità donde avvicinarsi ad un Sacramento dubbio, impiegante una forma od una materia dubbiosa, è mortalmente peccaminoso. Difatti, Papa Innocenzo XI, nel suo decreto del Santo Uffizio del 04/03/1679, [36] condanna persino l'idea per cui i Cattolici possano ricevere dei probabili Sacramenti. La nuova "messa" non è meramente dubbiosa, essa è invalida, giacché non significante la grazia effettuabile. Essa è effettivamente peggio di un servizio Protestante, essa è un'abominazione, falsificante le parole di Gesù Cristo e della Fede Cattolica.
Nota. Al tempo della stesura del presente libro si ode discutere dell'ipotesi donde il Vaticano, di modo da ricondurre ingannevolmente i tradizionalisti nell'Anti-Chiesa Cattolica tramite la nuova "messa", corregga l'errore del per tutti presente nella forma di consacrazione Eucaristica. Tale ipotesi dimostra che il per tutti offre, come spiegato, una falsa significanza. Anche se esso ciò facesse un Cattolico dovrebbe comunque evitare tutte le nuove "messe" sotto pena di peccato mortale perciocché la nuova "messa" è in sé un servizio acattolico, in quanto non contenente le parole mysterium Fidei nella forma di consacrazione Eucaristica e poiché celebrata da preti falsamente ordinati, invalidi, come dimostrato nella seguente sezione.
Note di fine sezione 9: [1] Le parole di Teodorico Von Hildebrand, comunque un sostenitore della spuria religione del Vaticano II però voglioso di operare una tale dichiarazione circa la nuova "messa", citato da Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 80. [2] Papa San Pio V, Quo primum, 14/07/1570. [3] Nuova rivista di Osforda [New Oxford review], 2006, SUA, note. [4] L'intervento di Ottaviano [The Ottaviani intervention], Libri Tan [Tan books], SUA. [5] Rama Coomeraswamy, I problemi con la nuova messa [The problems with the new mass], Libri Tan [Tan books], pagina 34. [6] Padre Antonio Cekada, I problemi con le preghiere della messa moderna [The problems with the prayers of the modern mass], 1991, Libri Tan [Tan books], pagine 9-13. [7] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 80. [8] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 126. [9] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 395. [10] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA. [11] Guerino Carroll, Una storia del Cristianesimo [A history of Christendom], La rottura del Cristianesimo [The Cleaving of Christendom] Volume 4, 2000, Stamperia del Cristianesimo [Christendom press], SUA, pagina 229. [12] Michele Davies, L'ordine Divino di Cranmer [Cranmer's Godly order], 1995, Libri Cattolici Romani [Roman Catholic books], SUA, pagina 183. [13] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 398. [14] Octava Controversia Generalis. Liber Ii. Controversia Quinta. Caput XXXI. [15] Michele Davies, L'ordine Divino di Cranmer [Cranmer's Godly order], 1995, Libri Cattolici Romani [Roman Catholic books], SUA, pagina 65. [16] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 285. [17] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 320. [18] Michele Davies, L'ordine Divino di Cranmer [Cranmer's Godly order], 1995, Libri Cattolici Romani [Roman Catholic books], SUA, pagina 210. [19] Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 504. [20] Discusso ancora in Michele Davies, La nuova messa di Papa Paolo [Pope Paul’s new mass], 1980, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagine 102, 504-505. [21] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 695. [22] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 581; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 715. [23] Traduzione comune, trovabile in molte pubblicazioni, delle parole Latine provenienti dal Messale di altare Romano, De Defectibus, Parte 1, Capitolo 5, Italia. [24] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 414-415. [25] Michele Davies, L'ordine Divino di Cranmer [Cranmer's Godly order], 1995, Libri Cattolici Romani [Roman Catholic books], SUA, pagina 306. [26] Il catechismo del Concilio di Trento [The catechism of the Council of Trent], 1982, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 227. [27] Sant'Alfonso de Liguori, Trattato sulla Santa Eucaristia [Treatise on The Holy Eucharist], 1934, Padri Redentoristi [Redemptorist Fathers], pagina 44. [28] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 2301. [29] Traduzione comune, trovabile in molte pubblicazioni, delle parole Latine provenienti dal Messale di altare Romano, De Defectibus, Parte 1, Capitolo 5, Italia. [30] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1963. [31] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 698. [32] San Tommaso di Aquino, Somma teologica, Parte 3, Domanda 73, Risposta 3, Classici Cristiani [Christian classics], SUA. [33] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1963. [34] Le grandi lettere encicliche di Papa Leone XIII [The great encyclical letters of Pope Leo XIII], 1995, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 401. [35] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 698. [36] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1151.