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Protocollo 122/49, Suprema haec Sacra
Lo 08/08/1949, a distanza di 4 mesi dal silenziamento di Padre Leonardo Feeney durante il mese di Aprile da parte di Riccardo Cushing, l'apostatico e quindi apparente arcivescovo di Bostonia [Boston], SUA, il Santo Uffizio emise un documento. Effettivamente, il documento delineava una lettera indirizzata all'apparente vescovo Riccardo Cushing, firmata dall'apparente cardinale Marchetti Selvaggiani, conosciuta come il Protocollo 122/49. Essa venne ancora appellata Suprema haec Sacra, nonché lettera di Marchetti Selvaggiani. Essa caratterizza uno dei documenti più cruciali con riguardo alla moderna apostasia dalla Fede Cattolica. Il Protocollo 122/49 non venne pubblicato negli Atti della Sede Apostolica, Acta Apostolicae Sedis, bensì ne Il pilota [The pilot], l'organo di notizie dell'arcidiocesi di Bostonia [Boston], SUA. Si voglia tenere a mente che tale lettera venne pubblicata a Bostonia [Boston], SUA, con la significanza di ciò divenente più chiara nella sezione intitolata Fu sancito il verdetto: Bostonia [Boston], SUA, primeggiò durante un massiccio scandalo presbiterale che scosse la nazione Statunitense.
L'assenza del Protocollo 122/49 dagli Atti della Sede Apostolica dimostra la sua mancanza di carattere vincolante, vale a dire, il Protocollo 122/49 non demarca una vincolante od infallibile docenza della Chiesa Cattolica. Il Protocollo 122/49 venne neppure firmato da Papa Pio XII, detenente l'autorità di una corrispondenza di 2 apparenti cardinali, Marchetti Selvaggiani avente scritto la lettera ed Ottaviani aventela firmata, indirizzata ad un apparente arcivescovo, essente nessuna. La lettera, infatti, onde essere chiari, è zeppa di eresia, seduzione, ambiguità e tradimento. Subito dopo la pubblicazione del Protocollo 122/49 Il telegramma di Guorzostero [The Worcester telegram] promosse la seguente tipica testata:
Tale fu l'impressione resa al quasi intero mondo Cattolico da parte del Protocollo 122/49, la lettera di Marchetti Selvaggiani. Il Protocollo 122/49, come esplicitamente dettato dalla succitata testata, sostiene che la dottrina della nessuna salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica sia falsa. Per mezzo di tale fatidica lettera i nemici del dogma Universale e della Chiesa Cattolica sono apparsi essere stati scagionati ed i difensori del dogma Cattolico sono sembrati essere stati sconfitti. Il problema per gli apparenti vincitori, però, è che tale documento è nulla più che una lettera proveniente da 2 eretici e quindi apparenti cardinali del Santo Uffizio, i quali avevano già abbracciato l'eresia dipoi adottata dal Vaticano II, indirizzata ad un apostatico e quindi apparente arcivescovo di Bostonia [Boston], SUA. Certuni potrebbero essere sorpresi che si descriva l'apparente cardinale Ottaviani come un eretico, dal momento che egli viene considerato da molti essere stato un ortodosso. Se la sua firma sul Protocollo 122/49 non caratterizzasse prova sufficiente onde dimostrare la sua eresia vogliasi considerare che egli firmò tutti i documenti del Vaticano II, allineandosi alla rivoluzione post-Vaticano II.
È interessante che persino il Monsignor Giuseppe Fenton, il rinomato editore de La rivista Americana Ecclesiastica [The American Ecclesiastical review] avanti il Vaticano II, essente purtroppo stato un difensore del Protocollo 122/49, fu costretto ad ammettere la fallibilità del Protocollo 122/49.
In altre parole, secondo il Monsignor Giuseppe Fenton, la docenza di Suprema haec Sacra non è infallibile e la di esso presunta infallibilità deve essere trovata in documenti precedenti, tuttavia, ciò non è il caso, come osservasi in sede. Il Monsignor Giuseppe Fenton si trovò semplicemente in errore allorché egli dettò che Suprema haec Sacra fosse nondimeno autoritativa. Suprema haec Sacra è né autoritativa né infallibile, bensì falsa ed eretica.
Giacché il quasi intero pubblico ricevette ed ancora riceve l'impressione donde il Protocollo 122/49 rappresenti la docenza ufficiale della Chiesa Cattolica esso costituì la svendita di Gesù Cristo, della di Lui dottrina e della di Lui Chiesa Universale al mondo, una svendita la quale doveva accadere avanti la svendita all'ingrosso del Vaticano II. Per mezzo del Protocollo 122/49 e della persecuzione di Padre Leonardo Feeney il pubblico ricevette l'impressione per cui la Chiesa Cattolica avesse ormai rovesciato un dogma Cattolico di Fede Universale vecchio 20 secoli: la definita necessità della Fede Cattolica ai fini della salvezza. Persino ad oggi qualora si dovesse domandare a quasi ogni cosiddetto prete Cattolico al mondo di Extra Ecclesiam Nulla Salus egli risponderebbe con una referenza alla controversia di Padre Leonardo Feeney ed al Protocollo 122/49, quand'ancora non fosse in grado di identificare o richiamare i nomi e le date specifiche. Che lo si tenti: lo si conosce per mezzo dell'esperienza. Quasi tutti i "preti" del "novus ordo" conoscenti alcunché circa la questione utilizzerebbero il Protocollo 122/49 e la condanna di Padre Leonardo Feeney alfine di giustificare la loro eretica, anti-Cattolica, anti-Cristiana ed anti-Magistrale credenza donde gli uomini possano essere salvati nelle "religioni" non-Cristiane, senza la Fede Cattolica. Tali sono i frutti dell'infame Protocollo 122/49. Dai loro frutti li conoscerete, Matteo 7:16.
Or dunque, che si esaminino alcuni passaggi provenienti dal Protocollo 122/49.
Che ci si fermi esattamente lì. È già chiaro come l'autore del Protocollo 122/49 abbia preparato la mente del lettore ad accettare qualche cosa di differente dalla semplice infallibile dichiarazione donde viene insegnato che esiste nessuna salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. L'autore si stava ambientando in una spiegazione dell'espressione Extra Ecclesiam Nulla Salus diversa da ciò che le parole medesime dichiarano e proclamano. Se l'autore non avesse preparato il lettore ad accettare una comprensione diversa da ciò che le parole medesime del dogma Universale dichiarano e proclamano allora egli avrebbe semplicemente scritto:
Che si raffronti il tentativo del Protocollo 122/49 di diluire il vero significato del dogma Cattolico con il trattamento della stessa questione da parte di Papa Gregorio XVI nella sua enciclica Summo iugiter studio.
Papa Gregorio XVI non dettò: "Ciò malgrado, questo dogma Universale deve essere compreso in quel senso in cui la Chiesa Cattolica medesima lo comprende.", come opera l'eretico Protocollo 122/49. No; egli affermò inequivocabilmente che tale è invero l'insegnamento della Chiesa Cattolica. Nel corso della sua enciclica Papa Gregorio XVI non fallisce nell'affermare ripetutamente il vero e letterale senso dell'espressione Extra Ecclesiam Nulla Salus, senza qualifica od eccezione, come esso era stato definito. Padre Leonardo Feeney ed i suoi alleati in difesa del dogma Universale reiterarono esattamente ciò che Papa Gregorio XVI insegna ufficialmente in cotale enciclica. Non occorre essere uno scienziato spaziale onde capire che se il Protocollo 122/49 fosse stato scritto onde correggere la comprensione di Padre Leonardo Feeney di Extra Ecclesiam Nulla, come lo fu, allora il Protocollo 122/49 avrebbe ancora esatto correggere la comprensione di Papa Gregorio XVI e di tutte le altre infallibili dichiarazioni della materia, vecchie 20 secoli.
In aggiunta, si noti che Papa Gregorio XVI operò referenza alla definizione dogmatica del Concilio Laterano IV alfine di sostanziare la sua posizione, comprendendo letteralmente la formula Extra Ecclesiam Nulla Salus. Nel corso dell'intero documento il Protocollo 122/49 opera nessuna referenza ad alcuna delle definizioni dogmatiche circa tale questione. Ciò è perciocché Papa Gregorio XVI, un Cattolico, conosceva che la sola comprensione di un dogma Universale esistente è quella una volta dichiarata dalla Santa Madre Chiesa Universale, mentre gli autori del Protocollo 122/49, degli eretici, non credevano che un dogma Universale debba essere compreso esattamente come una volta dichiarato. Ciò spiega il motivo per cui Papa Gregorio XVI citò esattamente quello che la Santa Madre Chiesa Universale aveva una volta dichiarato e gli autori del Protocollo 122/49 non lo fecero.
Se la comprensione del dogma Universale Extra Ecclesiam Nulla Salus non risultasse chiara dall'insegnamento della Sedia di San Pietro, le definizioni infallibili circa la questione, allora detta comprensione non verrebbe certamente offerta da una lettera del 1949 redatta dall'apparente cardinale Marchetti Selvaggiani. Inoltre, ove nessuna eccezione o qualifica con referenza a tale dogma Cattolico fosse stata colta all'epoca delle definizioni ed all'epoca di Papa Gregorio XVI allora sarebbe impossibile che le eccezioni abbiano operato incursione nella propria comprensione del dogma Universale da quel punto temporale in poi, ad esempio, durante l'anno 1949, poiché il dogma Cattolico era già stato definito ed insegnato molto tempo prima. La scoperta di nuove comprensioni del dogma Universale durante l'anno 1949 equivale ad una negazione della comprensione del dogma Cattolico come esso era stato definito. Ciò malgrado, definire un nuovo dogma Cattolico è invero ciò che il Protocollo 122/49 tenta di fare. Continuasi con il Protocollo 122/49.
Il Protocollo 122/49 incomincia ad entrare nella sua nuova spiegazione del dogma Cattolico Extra Ecclesiam Nulla Salus, tuttavia, in maniera diabolicamente astuta. L'ambiguità giace nel fatto per cui tale dichiarazione è vera: nessuno il quale conoscendo la Divina istituzione della Chiesa Cattolica da parte del Cristo si rifiutasse nondimeno di sottomettersi alla Chiesa o trattenesse obbedienza dal Romano Pontefice, Vicario del Cristo in Terra, sarebbe salvato. Eppure, per mezzo di tale linguaggio, chiunque leggesse tale documento riceverebbe la chiara impressione per cui alcune persone, aventi fallito senza saperlo nel sottomettersi alla Chiesa Cattolica ed al Romano Pontefice, possano essere salvate. Ciò è eretico ed effettivamente controproducente alfine della convinzione delle persone della realtà per la quale la Chiesa Cattolica è stata Divinamente istituita.
Si raffronti la definizione dogmatica della Chiesa Cattolica con l'addizione al dogma Universale operata dal Protocollo 122/49.
Il dogma Universale.
L'addizione operata dal Protocollo 122/49.
Il lettore può facilmente osservare che l'inteso significato del Protocollo 122/49 è una partenza dalla comprensione del dogma Cattolico una volta dichiarata dalla Santa Madre Chiesa Universale. Nessuno lo può negare. Il dogma Cattolico della necessità di sommissione al Romano Pontefice ai fini della salute sarebbe passato dall'applicazione ad ogni creatura umana, Papa Bonifacio VIII, a coloro conoscenti la Divina istituzione della Chiesa Universale, Protocollo 122/49, rendendo nuovamente stolto il tentativo di convincere le persone della verità donde la Chiesa Cattolica è stata Divinamente istituita. Si continua con il Protocollo 122/49.
Si scorge un'altra negazione del dogma Universale come esso venne definito, una partenza dalla comprensione del dogma Cattolico una volta dichiarata dalla Santa Madre Chiesa Universale. Si raffronti la seguente definizione dogmatica di Papa Eugenio IV con tali paragrafi provenienti dal Protocollo 122/49, specialmente le porzioni sottolineate.
Si osserva il succitato Protocollo 122/49 negare la necessità dell'incorporazione nell'Ecclesiastici corporis per la salvazione, essente un'eresia.
Prima era necessario permanere nel petto e nell'unità della Chiesa Cattolica, Papa Eugenio IV, mentre ormai non sarebbe sempre richiesto essere effettivamente incorporati nella Chiesa Cattolica come membri onde essere salvati, Protocollo 122/49. Il definito dogma Universale dell'incorporazione e dell'effettiva permanenza nel corpo Ecclesiastico, Ecclesiastici corporis, è stato negato. Ciò è eresia.
Non vi è punto alcun modo per cui l'insegnamento del Protocollo 122/49 possa essere compatibile con gli insegnamenti di Papa Eugenio IV e di Papa Bonifacio VIII. Accettare, promuovere o credere nel Protocollo 122/49 equivale ad agire contrariamente a tali definizioni.
Continuasi con il Protocollo 122/49.
In tale passaggio l'eresia fuoriesce apertamente. Le persone non detenenti la Fede Cattolica, coinvolte nella "ignoranza invincibile", verrebbero unite alla Chiesa Cattolica mediante un desiderio implicito, sintantoché esse desiderino che le loro volontà siano conformi alla Volontà di Dio. Si rimembra al lettore che il Protocollo 122/49 venne scritto con la specifica volontà di contraddistinguersi, di distinguersi dalla dichiarazione di Padre Leonardo Feeney per cui tutti coloro morenti acattolici sono perduti. In altre parole, il Protocollo 122/49 venne scritto onde distinguere specificamente la propria docenza dall'affermazione di Padre Leonardo Feeney donde tutti coloro morenti acattolici sono perduti, mostrando come esso insegnasse la menzogna per la quale le persone morenti acattoliche e nelle false religioni possono essere salvate. Pertanto, siffatta dichiarazione da parte del Protocollo 122/49 delinea assai ovviamente e costituisce null'altro che l'eresia per cui si può essere salvati in qualunque cosiddetta religione o persino nell'apparente nessuna cosiddetta religione, sintantoché venga mantenuta la moralità.
Vogliasi raffrontare il succitato passaggio proveniente dal Protocollo 122/49 con le seguenti definizioni dogmatiche.
Il dogma Universale.
Continuasi con il Protocollo 122/49.
Nell'offrire la propria falsa analisi dell'enciclica di Papa Pio XII intitolata Mystici corporis Christi Suprema haec Sacra insegna la malvagità donde le persone non appartenenti al corpo della Chiesa Cattolica possono essere salvate. Ciò che è interessante circa tale eretico passaggio proprio al Protocollo 122/49 è il fatto per cui persino il Monsignor Giuseppe Fenton, uno dei suoi più grandi difensori, ammise come non si possa affermare che l'anima della Chiesa Cattolica sia più estensiva rispetto al di essa corpo.
Laonde, asserire che non sia necessario appartenere al corpo Ecclesiastico di modo da essere salvati, come operato da Suprema haec Sacra, nonché Protocollo 122/49, equivale ad asserire che non sia necessario appartenere alla Chiesa Cattolica per la salute. Quindi, per mezzo di cotale dichiarazione, il Protocollo 122/49 insegna l'eresia per la quale non è necessario appartenere alla Chiesa Cattolica onde essere salvati, l'esatta cosa denunciata da Papa Pio XII.
Ciò è estremamente significativo, poiché dimostra l'effettività donde l'insegnamento di Suprema haec Sacra e quindi del Monsignor Giuseppe Fenton, aventela difesa, è eretico. Essi negano entrambi la necessità di appartenere alla vera Chiesa Universale di modo da guadagnare la salute eterna.
Il 28/10/1949, meno di 3 mesi prima della parziale pubblicazione della lettera di Marchetti Selvaggiani ne Il pilota [The pilot], Padre Leonardo Feeney venne espulso dall'ordine dei Gesuiti. Padre Leonardo Feeney resistette fortemente ai tentativi di assoggettamento e di sommissione all'eresia donde gli acattolici possono essere salvati da parte degli eretici. Riferendosi all'ottava lettera di Marchetti Selvaggiani, il Protocollo 122/49, Padre Leonardo Feeney dichiarò con ragione quanto segue:
La realtà è che l'espulsione di Padre Leonardo Feeney dall'ordine dei Gesuiti ebbe nessuna validità. Gli uomini aventilo espulso ed i chierici essenti stati contro di lui vennero automaticamente espulsi dalla Chiesa Cattolica per avere aderito all'eresia donde coloro morenti acattolici possono essere salvati. Ciò è simile alla situazione del V secolo DC allorquando il patriarca di Costantinopoli, Turchia, Nestorio, incominciò a predicare l'eresia donde Maria Santissima non fosse la Madre di Dio. I fedeli reagirono accusando Nestorio di eresia, denunciandolo come un eretico, indi trovantesi al di fuori della Chiesa Cattolica. Nestorio venne dipoi condannato dal Concilio di Efeso, durante l'anno 431 DC. Ecco che cosa dichiarò Papa San Celestino I circa coloro essenti stati scomunicati da Nestorio da dopo l'inizio della sua predicazione di eresia.
Papa San Celestino I confermò autoritativamente il principio donde un eretico pubblico è una persona detenente nessuna autorità onde deporre, scomunicare od espellere. La citazione è trovabile in De Romano Pontefice, l'opera di San Roberto Bellarmino. Ciò spiega il motivo per il quale tutta la persecuzione contro Padre Leonardo Feeney, l'espulsione, l'interdizione e così via, detenne nessuna validità, vista la sua ragione e l'errore di coloro essentisi schierati contro di lui. Egli difese il dogma Universale donde esiste nessuna salute al di fuori della Chiesa Cattolica mentre i suoi avversari difesero l'eresia donde esiste la salute al di fuori della Chiesa Cattolica.
Le cose tra Padre Leonardo Feeney e gli eretici di Bostonia [Boston], SUA, rimasero invariate insino al 14/09/1952, quando Riccardo Cushing, l'apparente arcivescovo di Bostonia [Boston], SUA, esigette che Padre Leonardo Feeney ritraesse la sua interpretazione del dogma Cattolico, significando la ritrazione del dogma Universale, e che egli operasse un'esplicita professione di sommissione alla lettera di Marchetti Selvaggiani, nonché Protocollo 122/49. Padre Leonardo Feeney si presentò dinnanzi a Riccardo Cushing in presenza di 4 testimoni. Egli dichiarò che la sua sola opzione sarebbe stata quella di dichiarare la lettera di Marchetti Selvaggiani assolutamente scandalosa in quanto francamente eretica. Ciò è esattamente quello che avrebbe pronunciato Papa Gregorio XVI circa l'orribile lettera nonché Protocollo 122/49, oltreché qualunque altro Cattolico.
Durante il loro incontro Padre Leonardo Feeney domandò all'apparente arcivescovo Riccardo Cushing se si trovasse in accordo con la lettera dello 08/08/1949 di Marchetti Selvaggiani. Riccardo Cushing rispose come segue: "Io non sono un teologo. Tutto ciò che io so è quello che mi viene comunicato.". Tale risposta evasiva e non impegnante mostra i veri colori di Riccardo Cushing: un eretico; un falso pastore ed un nemico di Gesù Cristo. Se Riccardo Cushing avesse creduto di essere vincolato alla lettera allora egli avrebbe dovuto rispondere senza esitazione di concordare con essa. Ma poiché egli non voleva difendere la lettera in alcuno dei di essa dettagli, specialmente nelle sue negazioni del dogma Cattolico, egli rispose evadendo la domanda. Tale evasione proibì a Padre Leonardo Feeney di porlo sotto inchiesta onde convincerlo circa la negazione del dogma Universale. Padre Leonardo Feeney accusò Riccardo Cushing di avere fallito nel suo incarico, andandosene.
Note finali
[590] Fratello Roberto Maria, Padre Feeney e la verità sulla salvezza [Father Feeney and the truth about salvation], 1995, SUA, pagina 21.
[591] Monsignor Giuseppe Fenton, La Chiesa Cattolica e la salvezza [The Catholic Church and salvation], 1958, Stamperia del Novomo [The Newman press], SUA, pagina 103
[592] La traduzione Inglese ufficiale del Protocollo 122/49, citato da Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 69.
[593] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagine 229‐230.
[594] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1800.
[595] La traduzione Inglese ufficiale del Protocollo 122/49, citato da Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 70.
[596] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 468‐469.
[597] La traduzione Inglese ufficiale del Protocollo 122/49, citato da Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 70.
[598] La traduzione Inglese ufficiale del Protocollo 122/49, citato da Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 70.
[599] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714; Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 578.
[600] La traduzione Inglese ufficiale del Protocollo 122/49, citato da Padre Gianmarco Rulleau, Battesimo di desiderio [Baptism of desire], 1999, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 71.
[601] Padre Michele Muller, CSSR, Il dogma Cattolico [The Catholic dogma], 1888, Fratelli Benzinger [Benzinger brothers], SUA, pagine 217‐218.
[602] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 551.
[603] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1000.
[604] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1473.
[605] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 2, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 803.
[606] Monsignor Giuseppe Fenton, La Chiesa Cattolica e la salvezza [The Catholic Church and salvation], 1958, Stamperia del Novomo [The Newman press], SUA, pagina 102.
[607] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 4, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 179; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 2319.
[608] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils], Volume 1, 1990, Stamperia dell'Università di Giorgiovilla [Georgetown University press], SUA, pagina 646.
[609] San Roberto Bellarmino, De Romano Pontifice, Libro 2, Capitolo 30.