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Quanto conficiamur moerore
Papa Pio IX procedette a trattare di nuovo dei cosiddetti invincibilmente ignoranti 7 anni dopo nella sua enciclica Quanto conficiamur moerore del 10/08/1863. Quanto conficiamur moerore non adempiette i requisiti per l'infallibilità: essa venne indirizzata solamente ai cardinali ed ai vescovi di Italia. [314]
Innanzitutto, notisi l'effettività donde Papa Pio IX condannò specificatamente l'idea per la quale un uomo vivente in errore ed in separazione dalla vera Fede Universale possa essere salvato. Quale è, si consenta, l'idea della salvazione per i cosiddetti invincibilmente ignoranti? Ebbene, essa, ovviamente, è l'idea per cui un uomo vivente in errore ed in separazione dalla vera Fede Universale possa essere salvato. Sicché, l'esatto concetto di salvezza per i cosiddetti invincibilmente ignoranti viene condannato come assai contrario all'insegnamento Cattolico in tale esatto documento ad opera di Papa Pio IX.
Dopodiché, si noti ancora la realtà per la quale Papa Pio IX non dettò in alcun luogo che i cosiddetti invincibilmente ignoranti siano salvati nella loro condizione. Piuttosto, egli reiterò la verità per cui gli ignoranti cooperanti con la grazia di Dio, osservanti la legge naturale e rispondenti all'appello di Dio possono per mezzo del potere operante della luce e grazia Divina, di Dio, ossia, illuminati dalla verità del Santo Vangelo, ottenere la vita eterna, dacché Iddio reca certamente tutti i Suoi eletti alla conoscenza della verità e nella Chiesa Cattolica mediante il Santo Battesimo. Secondo la specifica definizione della Sacra Scrittura, la luce Divina è la verità del Santo Vangelo di Gesù Cristo, la Fede Cattolica, rimuovente l'ignorante dalle tenebre.
Pertanto, le parole di Papa Pio IX presenti in Quanto conficiamur moerore circa gli ignoranti in buonafede salvati mediante la ricezione della luce e grazia Divina non vanno interpretate contrariamente al chiaro significato Scritturale e Tradizionale, tale per cui la luce e grazia Divina si ricevono udendo del Santo Vangelo, credendo in esso e venendo battezzati. Dunque, in Quanto conficiamur moerore Papa Pio IX detta che la persona sincera ed in buonafede essente ignorante della Fede Cattolica viene illuminata dalla ricezione della luce Divina, l'audizione del Santo Vangelo, entrando nella Chiesa Cattolica cosicché essa sia salvata.
Si realizza che Papa Pio IX fu neppure lontanamente chiaro quanto lo sarebbe potuto essere nella seconda metà di Quanto conficiamur moerore: si tratta di un'opportunità di successo a discapito dei fedeli, poiché gli eretici pensano di potere sfruttare tale composizione a favore della loro eresia per cui esiste la salvazione al di fuori della Chiesa Cattolica. Se Papa Pio IX avesse ripetuto in maniera forte le precedenti definizioni Papali, senza alcun linguaggio ambiguo, egli avrebbe evitato il pericolo della mala comprensione delle sue parole da parte dei modernisti. È un peccato giacché quasi tutte le sue dichiarazioni circa tale argomento affermano sì chiaramente il dogma Universale Ecclesiastico senza la remota ambiguità su cui si tuffino gli eretici.
Si noti nuovamente l'effettività per cui il concetto di salvazione per i cosiddetti invincibilmente ignoranti venne condannato. Il concetto di salvezza per i cosiddetti invincibilmente ignoranti, siccome sostenuto da quasi chiunque lo sostenga oggidì, è tale per cui alcuni uomini, inclusi coloro osservanti le pretese religioni non-Cristiane, possono trovare ed arrivare alla salvezza in tali presunte religioni per il fatto di essere trovati senza colpa propria. Tuttavia, ciò è eretico, condannato dal succitato Sillabo degli errori di Papa Pio IX medesimo.
Padre Michele Muller, Congregazione del Santissimo Redentore (CSSR) fu un sacerdote Cattolico essente vissuto durante l'epoca di Papa Pio IX. Egli scrisse un famoso libro intitolato Il dogma Cattolico [The Catholic dogma], in cui si definisce l'insegnamento della Chiesa Cattolica per il quale una persona detta essere invincibilmente ignorante della Fede Cattolica non può essere salvata. Egli difese ancora il vero significato dell'insegnamento di Papa Pio IX su tale argomento.
In tali ben scritte frasi si mira l'affermazione del dogma Cattolico. La cosiddetta ignoranza invincibile può giammai salvare un uomo; coloro detti essere invincibilmente ignoranti però sforzantisi ad operare il loro meglio ed essenti di buona volontà vengono Divinamente illuminati circa la Fede Cattolica o mediante mezzi naturali o mediante mezzi sovrannaturali. Padre Michele Muller confermò che Papa Pio IX non aveva insegnato l'eresia per la quale la cosiddetta ignoranza invincibile giustifica e salva, bensì che un'alma in tale stato essente di buona volontà e seguente la legge naturale viene Divinamente illuminata circa la Fede Cattolica acciocché essa sia salvata. Infatti, la resa delle parole di Papa Pio IX presenti in Quanto conficiamur moerore da parte di Padre Michele Muller mostra più chiaramente l'effettiva intenzione del Papa.
Benché sia chiaro che tali documenti di Papa Pio IX non insegnano l'eresia donde la cosiddetta ignoranza invincibile salvi qualcuno, come confermato da Padre Michele Muller, tale non è il punto centrale circa l'estremamente importante argomento di necessità di appartenenza alla Chiesa Cattolica ai fini della salvezza. Il punto centrale concerne ciò che ha insegnato infallibilmente la Chiesa Cattolica, non già ciò che ha insegnato fallibilmente Papa Pio IX. Entrambi tali documenti furono fallibili, non dogmatici ed avrebbero potuto contenere degli errori. Gli eretici credenti nella salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica amano accantonare tutto l'insegnamento dogmatico della Chiesa Cattolica sulla questione per focalizzarsi ad nauseam su ciò che essi pensano abbia insegnato Papa Pio IX, fallibilmente. Essi ignorano tutte le definizioni dogmatiche, già citate nel presente libro, simultaneamente intenti a tentare di sfruttare 2 documenti fallibili provenienti da Papa Pio IX. Essi contrappongono la loro mala interpretazione di qualche riga proveniente da un discorso e da una lettera di Papa Pio IX indirizzati ai cardinali ed al clero Italiano alle dogmatiche definizioni del Concilio Laterano IV, di Papa Bonifacio VIII e del Concilio di Firenze. Ciò è assolutamente assurdo e totalmente disonesto. Il concetto è stato espresso egregiamente da un certo sacerdote:
La verità è che i liberali riconoscono ciò che viene dichiarato: essi realizzano che quand'anche Papa Pio IX avesse insegnato ciò che essi sostengono, cosa che egli non fece, le sue dichiarazioni non sarebbero state infallibili ed avrebbero recato nessun peso allorché comparate con le dogmatiche definizioni concernenti tale argomento. Ad essi, però, non interessa di ciò, perciocché, come ammesso da un prete credente nella salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica all'autore del presente libro, essi amano ciò che asserì Papa Pio IX. Sì, essi amano ciò che essi pensano Papa Pio IX abbia asserito ed essi non amano ciò che Iddio ha rivelato tramite le infallibili dichiarazioni della Chiesa Cattolica.
Ciò riassume il tutto, in essenza. Coloro ostinatamente insistenti a favore della salvezza per i cosiddetti invincibilmente ignoranti, dato il loro ignorare tali fatti, ed ostinatamente citanti Papa Pio IX nel tentativo di dimostrarla rigettano semplicemente il dogma Cattolico a favore delle loro interpretazioni contorte di dichiarazioni fallibili, delle interpretazioni conducentili a conclusioni esplicitamente condannate da Papa Pio IX medesimo. Sicché, attesoché eresia in Greco significa scelta, tali persone scelgono le loro eretiche idee a discapito del dogma Cattolico, dimostrando la loro malafede ed effettiva denigrazione di Dio. Tali persone sono destituite della vera Fede Cattolica; esse non posseggono il dono dell'accettazione della Rivelazione Divina sovrannaturale; esse asseriscono che Gesù Cristo non è importante abbastanza talché chiunque al disopra dell'età della ragione Lo debba conoscere onde essere salvato; esse bramano la verità rivelata a modo loro.
La cosiddetta ignoranza invincibile diventa un'eresia distruttiva, obliterante la necessità della Fede Cattolica ai fini della salute in tutto il mondo
L'eresia per la quale gli acattolici siano salvati mediante la cosiddetta ignoranza invincibile non era realmente un problema prima dell'anno 1800, giacché l'insegnamento della Sacra Tradizione Cattolica donde nessuno essente ignorante del Santo Vangelo può essere salvato era assai chiaro e rispettato dalla più parte delle persone. Tuttavia, a causa del crescente modernismo negli anni 1850, combinato al sabotaggio delle deboli dichiarazioni di Papa Pio IX da parte dei liberali, durante la seconda metà del secolo XIX e la prima metà metà del secolo XX l'eretica teoria della salvezza a favore dei cosiddetti invincibilmente ignoranti esplose, divenendo la credenza di molti preti. Ciò è culminato nell'odierna situazione per cui quasi il 100% delle persone professantisi Cattoliche e persino Cattoliche tradizionali crede che gli Ebrei, i Buddisti, i Maomettani, gli Induisti, i Protestanti e così via possano essere salvati. Il tutto si può attribuire all'eretica idea della salvezza a favore dei cosiddetti invincibilmente ignoranti, comunque sia, vi è molto di più su di ciò nel presente libro. L'eresia ed il modernismo erano così dilagati persino all'epoca del Concilio Vaticano I, nel 1870, che Sant'Antonio Maria Claret, il solo uomo dipoi canonizzato, santo, presente durante il concilio, ebbe un infarto a causa delle eresie promosse. Iddio, ovviamente, permise a nessuna di tali eresie di venire inclusa nei decreti del Concilio Vaticano I.
Il fatto è che tutte le culture sono demoniache e sotto il dominio del Diavolo sinché esse non vengono evangelizzate. Tale è l'incontrovertibile insegnamento della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione.
Padre Francesco de Vitoria, Ordine (Domenicano) dei predicatori (OP), un famoso teologo Domenicano del secolo XVI, riassunse il tradizionale insegnamento della Chiesa Cattolica circa tale argomento molto bene. Ecco come si espresse:
Tutte le persone morenti nelle culture essenti giammai state penetrate dal Santo Vangelo finiscono all'Inferno per i peccati contro la legge naturale e per gli altri gravi peccati da esse commessi, causati dalla loro malafede e dal loro fallimento di cooperare con la grazia di Dio, caratterizzanti la ragione per cui Egli non rivela loro il Santo Vangelo. Basato su Romani 1, il Concilio Vaticano I definì infallibilmente che l'un vero Dio può essere conosciuto con certezza per mezzo delle cose essenti state create e per mezzo della luce naturale della ragione umana. [324]
Ognuno può conoscere con certezza l'esistenza di un Essere sovrannaturale, essente l'un vero Dio e creatore del mondo e di tutto ciò che esso contiene. Ognuno conosce che Iddio non è qualche cosa di modellato dal legno, dalla giada o dalla roccia. Tutti conoscono che Iddio non è l'albero, il fiume, la pietra, il serpente o la rana dell'albero "sacro" da essi talora adorata. Tutti conoscono che tali cose non sono il Creatore dell'universo. Ogni tale persona conosce di adorare una creatura piuttosto che il Creatore. Essa è, come scandito da San Paolo in Romani 1:20, priva di scusa. Sant'Agostino spiegò ciò bene in referenza alle persone essenti morte nell'ignoranza della Fede Cattolica e senza il Santo Battesimo.
Sicché, se qualcheduno accettasse la verità, se egli fosse abbastanza onesto intellettualmente onde pronunciare: "Dio, questo pezzo di legno non può essere Voi: vogliate rivelarVi a me." allora Iddio invierebbe un angelo ove necessario, siccome inviò Ei un angelo a Cornelio, Atti 10, seguito da un missionario recante la Buona Novella ed il Sacramento del Santo Battesimo.
In qualità di Cattolici, ovviamente, non si crede quanto sosteneva l'eretico Giovanni Calvino, il quale sosteneva una predestinazione secondo cui prescindendo da ciò che si operi si è predestinati al Cielo od all'Inferno. Tale è una crudele eresia. Piuttosto, in qualità di Cattolici si crede nella vera comprensione della predestinazione, espressa in Romani 8, Atti 13 e nei già citati scritti dei padri Ecclesiastici e dei santi. Tale vera comprensione della predestinazione significa semplicemente che l'eterna prescienza Divina si assicura che tutti coloro essenti sinceri e di buona volontà vengano recati alla Fede Cattolica, giungendo a conoscere ciò che essi debbono conoscere, e che tutti coloro non recati alla Fede Cattolica e non aventi conosciuto ciò che essi dovevano conoscere non si trovavano, semplicemente, fra gli eletti.
Note finali
[314] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 369.
[315] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 370.
[316] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1791.
[317] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 297 e nota a piè di pagina 4.
[318] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 289.
[319] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1716.
[320] Padre Michele Muller, CSSR, Il dogma Cattolico [The Catholic dogma], 1888, Fratelli Benzinger [Benzinger brothers], SUA, pagine 217‐218.
[321] Padre Leonardo Feeney, Pane di vita [Bread of life], 1952, Centro di San Benedetto [Saint Benedict's centre], SUA, pagina 53.
[322] I sermoni Domenicali dei grandi padri [The Sunday sermons of the great fathers], Volume 1, 1963, Stamperia Regnery [Regnery press], SUA, pagina 42.
[323] G. Bates, I classici del diritto internazionale [The classics of international law], De indis et de iure belli relectiones, 1917, SUA, pagina 142, citato da Francesco Sullivan, Salvezza fuori dalla Chiesa? [Salvation outside the Church?], 1992, Pubblicatori Wipf e Stock [Wipf and Stock publishers], 1992, pagina 70.
[324] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1806.
[325] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 3, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 1997.
[326] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 2195; Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 3, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 274.
[327] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 3, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 1946.
[328] Guglielmo Jurgens, La Fede degli antichi padri [The Faith of the early fathers], Volume 3, 1970, Stamperia Liturgica [The liturgical press], SUA, numero 2047.