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Perché cotanti non possono credere
Discutasi il perché cotanta gente non è inclinata alle vere posizioni e non riceve la grazia della Vera Fede. In Giovanni Capitolo 5 Gesù Cristo comunica agli Ebrei che in Lui non credevano così.
Gesù Cristo rivelò che una ragione principale per la quale le persone non ricevono la grazia della Vera Fede è la loro ricerca della gloria, approvazione o del rispetto altrui, invece di quello Divino. Cotale principio applicasi trasversalmente, tanto agli infedeli quanto agli eretici di qualunque tipo, oltreché alle moltitudini di coloro sostenenti di essere Cattolici, nonché ai cosiddetti Cattolici tradizionali, i quali non sono Cattolici per la loro ostinata adesione a posizioni false. Tali persone hanno troppa cura di ciò che gli altri pensano, rispettano ed approvano, invece di essere focalizzate totalmente su quanto di vero dinnanzi all'Altissimo e su quanto garba a Lui; la loro focalizzazione è oltremodo orizzontale, si direbbe, non già abbastanza verticale: esse ricercano il rifugio presso gli altri, non già presso Dio; se esse fossero focalizzate esclusivamente o sufficientemente su quanto di vero dinnanzi all'Altissimo, a prescindere dalla reazione altrui, esse riceverebbero la grazia onde scorgere la verità, nondimeno, esse incontrerebbero conflitti, non rispetto, menzogne, derisione ed odio da parte di molti individui che altrimenti reagirebbero differentemente nei loro confronti.
L'importanza di siffatto punto non andrebbe sottovalutata. Abbracciare e difendere la verità Divina, nonostante la pensata altrui, significa esser guerreggiati, significa esser detestati, significa perdere rispetto, divenire oggetto di mendacia e derisione da parte di persone che altrimenti reagirebbero differentemente: ciò è quanto ha da avvenire, specialmente durante l'odierna Grande apostasia, periodo al quale Gesù Cristo alluse allorché chiese se il Figlio dell'uomo avrebbe trovato Fede sulla Terra al Suo ritorno, Luca 18:8. Ciò non significa che occorre esser combattivi per amore di combattimento, ma che abbracciare e professare la piena verità senza compromesso ha da ingenerare nei malvagi le reazioni succitate, a seconda del proprio stato nella vita.
Orbene, alle volte una persona abbraccia le vere posizioni, ma inizia ad ascoltare coloro cui esibiscono denigrazione o non rispetto verso quelli che aderiscono alla stessa: se una persona ha troppa cura di cotale reazione Iddio ritrae dalla medesima la grazia tale che la sua convinzione indeboliscesi, forse sino al punto di perdere la Fede Universale. È per ciò che non devesi generalmente continuare a dialogare con chi rigetta od attacca la verità o con chi viva nel peccato di maniera pertinace: occorre evangelizzarlo e sforzarsi a convertirlo, ma se egli fosse ostinato nel suo rigetto della verità, non interessato al cambiamento, bisognerebbe proseguire per la propria strada, non già trascorrervi del tempo onde ascoltare i suoi pensieri, salvo scopi straordinari, di studio o di investigazione. Dopo la seconda ammonizione evita l'eretico, Tito 3:10: allorché i più deboli seguitano a frequentare ed ascoltare i miscredenti o gli infedeli essi spesso macchiansi, indebolisconsi o corromponsi del tutto.
Un vero credente perde talora la Fede Universale poiché troppo preoccupato della denigrazione, reazione o del non rispetto altrui, nonpertanto, è più comune che laddove Iddio rilevi il cuore di qualcuno essere troppo interessato a ciò che gli uomini approvano e rispettano, non avendo risposto propriamente alle precedenti grazie dell'Altissimo onde focalizzarsi su di Lui, Egli non lo grazi con la Vera Fede in prima istanza: giacché il cuore di costui è fissato sproporzionatamente sul rispetto altrui egli non viene graziato con l'inclinazione alla verità Divina, bensì soltanto ad una verità parziale, ragione per la quale cotanti gravitano attorno alle dottrine, sette e posizioni umane quali autorità finali, bramando nel cuor loro l'approvazione umana, piuttosto che Divina.
Oltretutto, allorquando le persone sono eccessivamente preoccupate dell'approvazione umana il loro intelletto diviene ottenebrato, di conseguenza, esse iniziano a considerare propriamente ed a rispettare le pensate di soltanto alcuni, ancorché non rispettino od ignorino dei fatti i quali valutati dinnanzi alla verità Divina meriterebbero rispetto. Ciò non implica che una persona abbracciante la piena verità sia disapprovata, disprezzata o non rispettata per le sue posizioni da chiunque, anzi, ne riceverà trionfo, tuttavia, la vasta maggioranza, massimamente odierna, la rigetterà.
È inoltre quasi sempre il caso che un eretico nutra dell'interesse per la Divina approvazione: gli eretici desiderano l'approvazione dell'Altissimo sino ad un certo grado normalmente, non essendo focalizzati sufficientemente od esclusivamente sulla di Lui gloria ed approvazione; gli eretici mantengono un'affetto inappropriato per quanto rispettato ed approvato dagli uomini, di conseguenza, non viene concessa loro la luce della verità, essi non ricevono una fede forte, la quale, fermamente radicata in Dio Medesimo, non si sposta con i venti di contesa e schieramento escogitati dall'inganno e dall'umana astuzia.
Perloché, nel valutare la condotta propria o nel determinare le proprie posizioni vogliasi ignorare considerazione altrui qualunque: il pensiero delle conoscenze, delle presunte guide o dei cosiddetti sacerdoti non importa; ciò che importa è quanto di vero e giusto dinnanzi all'Altissimo; vogliasi valutare l'oggetto di per sé dinnanzi a Dio ed alla luce della Sua Rivelazione.
In molti casi, l'aderenza andante a posizioni false od eresie è influenzata ancora da considerazioni di carattere aziendale, finanziario o professionale; verbigrazia, coloro seguenti una particolare trasmissione o programma religioso od insegnanti presso una particolare scuola avrebbero da spesso perdere la loro posizione nell'abbracciare la piena verità, pertanto, essi non sono inclini a farlo, indegni sì di Gesù Cristo e con l'uopo di trovare un'altra occupazione.
Esistono molti falsi tradizionalisti i quali si dilettano nelle frequentazioni loro molte pretese essere tradizionali, nelle loro cosiddette comunità tradizionali e similare, significando niente: molti saranno scossi nel vedere i loro eroi pretesi essere tradizionali condannati al fuoco eterno durante il Giorno del giudizio per avere compromesso la verità Divina, poiché avere avuto molti seguaci o conoscenti in questa vita reputati grandi non avrà giovato, poiché tutto ciò che importa è la giustizia delle credenze e condotte proprie dinnanzi all'Altissimo Signore Dio.