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Gli scandali e le eresie di Antipapa Giovanni XXIII
Ivo Marsaudon, Frammassone del trentatreesimo grado del rito Scozzese: "Il senso dell'universalismo rampante a Roma oggidì è molto vicino al nostro scopo di esistenza… con tutti i nostri cuori noi sosteniamo la rivoluzione di Giovanni XXIII." [1]
Antipapa Giovanni XXIII, Angelo Roncalli, l'uomo che convocò il Vaticano II e che finse di essere Papa dal 1958-1963.
Esamininosi alcuni fatti circa Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII. Angelo Roncalli nacque nel 1881, per, poi, arrivare a detenere postazioni diplomatiche in Bulgaria, in Turchia ed in Francia. Angelo Roncalli fu anche "patriarca" di Venezia, Italia.
Alcune delle attività di Antipapa Giovanni XXIII avanti la sua "elezione come Papa" nel 1958
Il Santo Uffizio aveva per anni mantenuto un fascicolo su Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, bollantelo come modernista sospetto. La cartella datava 1925, anno in cui Angelo Roncalli, risaputo per i suoi insegnamenti eterodossi, fu bruscamente rimosso dalla sua cattedra di docenza presso il seminario Laterano a metà semestre, in quanto accusato di modernismo, per essere spedito in Bulgaria. Il trasferimento in Bulgaria diede inizio alla sua carriera diplomatica. Di particolare preoccupazione per Roma era la continua e ravvicinata associazione di Angelo Roncalli con Ernesto Bonaiuti, il prete scomunicato per eresia nel 1926. [2]
Già dal 1926 Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, scriveva agli Scismatici Orientali, cosiddetti Ortodossi.
Tale affermazione significava la bestemmia per cui la vera Chiesa Cattolica non era stata ancora stabilita.
Nel 1935 Angelo Roncalli giunse in Turchia, divenendo amico di Naman Rifat Menemengioglu, il sottosegretario al Ministero degli Esteri Turco [4]. Menemengioglu comunicò ad Angelo Roncalli: "La sicurezza dello stato è il nostro principio fondamentale e la garanzia della nostra libertà.", il quale rispose:
Mentre si trovava in Turchia Angelo Roncalli dichiarò anche:
Ecco un'altra citazione dimostrante le visioni eretiche di Angelo Roncalli.
Desmondo O'Grady, già corrispondente della Posta di Guassintona [Washington post], riportò che Angelo Roncalli nel 1944 ad Istanbul, Turchia, "diede un sermone circa un concilio da tenersi nel periodo post-bellico." [8] Allorché Angelo Roncalli fu nunzio in terra Francese egli venne nominato osservatore della Santa Sede presso l'agenzia culturale delle Nazioni Unite, UNESCO. Nel Luglio 1951 egli fece un discorso "sgradevolmente lodevole nei confronti dell'UNESCO… ". [9] Angelo Roncalli appellò l'UNESCO "una grande organizzazione internazionale… ". [10]
Allorché Angelo Roncalli fu nunzio in terra Francese egli designò un suo caro amico frammassone di trentatreesimo grado, il barone Ivo Marsaudon, a capo del ramo Francese dei Cavalieri di Malta, un ordine laico Cattolico. [11]
Antipapa Giovanni XXIII ammise di essere un frammassone
Ivo Marsaudon, il suddetto frammassone Francese ed autore, sostenne anche che Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, divenne un massone di trentatreesimo grado durante la sua esperienza in Francia come nunzio. Maria Ball Martinez scrisse che, dalle loro postazioni, le guardie repubblicane Francesi notarono "il nunzio, Roncalli, lasciare la sua residenza in abiti civili per frequentare gli incontri serali del Giovedì della loggia massonica del Grande Oriente di Francia. Mentre un tale drammatico conflitto di lealtà snerverebbe qualunque uomo medio, sia egli un Cattolico od un frammassone, Angelo Roncalli sembra avere addomesticato la questione." [12]
La rivista 30 giorni [30 days] tenne anche un'intervista, svariati anni or sono, con il capo dei frammassoni Italiani. Il gran maestro del Grande Oriente di Italia dichiarò:
Una volta, a Parigi, il "monsignore" Angelo Roncalli frequentò un banchetto, sedendosi accanto ad una donna abbigliata con un abito corto molto immodesto. La compagnia di Angelo Roncalli si sentì difficilmente a suo agio. Gli ospiti gli lanciavano continui sguardi. Angelo Roncalli ruppe il silenzio proclamando con umorismo:
Quando Antipapa Giovanni XXIII fu, in seguito, "elevato al collegio cardinalizio" egli insistette che ricevesse il cappello rosso dal socialista ateo e notoriamente anticlericale Vincenzo Auriol, il presidente Francese, da lui descritto come un onesto socialista. [15]
Antipapa Giovanni XXIII da "cardinale", avente scelto di ricevere il suo capello cardinalizio da Vincenzo Auriol, il notorio anticlericale.
Angelo Roncalli si inginocchiò dinnanzi a Vincenzo Auriol, il quale pose la berretta cardinalizia sul capo di Angelo Roncalli. Vincenzo Auriol, poi, appese un "largo nastro rosso attorno al collo del cardinale, abbracciandolo su ciascuna guancia con piccolo abbraccio da orsacchiotto impartente il calore personale al protocollo formale." [16] Vincenzo Auriol si dovette asciugare le lacrime con un fazzoletto quando Angelo Roncalli se ne andò per assumere la sua nuova dignità da "cardinale". [17]
Durante le funzioni sociali a Parigi, Francia, Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, fu spesso anche visto socializzare con l'ambasciatore Sovietico Bogomolov, sebbene il governo di questi avesse, e sì aveva, ripreso la sua politica pre-bellica di brutale sterminio di tutti Cattolici in Russia.
Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, socializzante con l'omicida dei Cattolici.
Antipapa Giovanni XXIII era anche risaputo essere un buon amico e confidente di Edoardo Herriot, il segretario dei socialisti radicali anti-Cattolici Francesi. [18] "Forse, l'amico più grande di Angelo Roncalli era il gran vecchio socialista ed anticlericale Edoardo Herriot." [19]
Antipapa Giovanni XXIII con Edoardo Herriot ed altri radicali.
Prima che Angelo Roncalli lasciasse Parigi, Francia, egli tenne una cena di addio per i suoi amici. "Gli ospiti includevano politici di destra, di sinistra e di centro, uniti in questa una occasione nel loro affetto per il loro ospite generale." [20] Allorquando Angelo Roncalli fu "cardinale" di Venezia, Italia, egli "offrì nessuna base ai comunisti per criticarlo. Gli abituali insulti anticlericali lasciarono spazio ad un silenzio rispettoso." [21] A Venezia, Italia, il "cardinale" Angelo Roncalli "esortò i fedeli ad accogliere i socialisti di tutta Italia, i quali stavano organizzando il loro trentaduesimo raduno di partito" a Venezia, Italia. [22]
Una volta Angelo Roncalli parlò presso il Comune di Venezia, Italia. Egli affermò quanto segue.
Ciò è palesemente eretico.
Le attività e le affermazioni di Antipapa Giovanni XXIII appresso la sua "elezione come Papa" nel 1958
Poco dopo essere stato "eletto" ed essersi trasferito in Vaticano Antipapa "Giovanni XXIII trovò un'antica statua di Ippolito, un antipapa del terzo secolo. Egli fece restaurare la statua, piazzandola all'entrata della biblioteca Vaticana." [26] "Visi scontenti apparvero ovunque in Piazza San Pietro allorquando Giovanni XXIII incominciò la sua prima benedizione Papale, poiché egli sollevò a mala pena le braccia. Il suo Segno della Croce apparve ai Romani come un gesto pietoso, in quanto egli apparve muovere i suoi polsi ad altezza anche." [27]
"Giovanni XXIII si pronunciò imbarazzato nel essere indirizzato come Santità o Santo Padre… " [28] "Per lungo tempo Giovanni XXIII diceva io invece che noi nei discorsi ufficiali. I Papi sono attesi usare noi e ci almeno in occasioni ufficiali." [29]
Allorché Antipapa Giovanni XXIII pubblicò un enciclica sulla Sacra Penitenza essa proclamò nessun digiuno né alcun giorno obbligatorio di astinenza dal cibo od altri piaceri secolari. [30] Antipapa Giovanni XXIII rivelò di sé stesso:
Il padre di Antipapa Giovanni XXIII era un viticoltore. Parlando di suo padre Antipapa Giovanni XXIII affermò:
Antipapa Giovanni XXIII sugli eretici, gli scismatici e gli acattolici
Antipapa Giovanni XXIII descrisse come il comportamento del Concilio Vaticano II dovesse a suo avviso essere con tali parole: "Noi non intendiamo condurre un'azione legale nei confronti del passato. Noi non vogliamo dimostrare chi ebbe ragione e chi torto. Tutto ciò che noi vogliamo dire è: 'Congiungiamoci; terminiamo le nostre divisioni.'.". [33] Le sue istruzioni al "cardinale" Bea, capo del segretariato del cosiddetto Concilio per le unioni dei Cristiani, furono:
Una volta un "uomo del congresso esclamò: 'Io sono un Battista.', sorridendo Giovanni XXIII rispose: 'Beh, io sono Giovanni.'." [35] Antipapa Giovanni XXIII comunicò all'acattolico Ruggiero Schutz, fondatore della comunità di Taisa [Taizé], Francia, un monastero ecumenico acattolico: "Voi siete nella Chiesa, siate in pace.". Schutz esclamò: "Ma allora noi siamo Cattolici.". Antipapa Giovanni XXIII rispose:
Ciò è palesemente eretico.
Antipapa Giovanni XXIII ricevette in Vaticano il primo "arcivescovo" di Conturbia [Canterbury], Regno Unito, il primo "prelato" della chiesa Episcopale Statunitense ed il primo sommo sacerdote Scintoista. [38] Antipapa Giovanni XXIII rimarcò una volta:
Uno dei primi atti di Antipapa Giovanni XXIII fu quello di ricevere lo Scià Persiano Maomettano in udienza. Quanto lo Scià Iraniano se ne stava per andare Antipapa "Giovanni XXIII gli diede la sua benedizione, da lui ricostruita delicatamente di modo da evitare di offendere i principi religiosi Mussulmani:
Nel ricostruire la benedizione Antipapa Giovanni XXIII rimosse la Santissima Trinità, La Quale è da invocare durante la benedizione, acciocché non offendesse l'infedele, offrendo la benedizione stessa ad un membro di una falsa religione. Ciò è contrario all'insegnamento Scritturale, vietante l'offerta della benedizione agli infedeli, come ripetuto da Papa Pio XI.
Il 18/07/1959 Antipapa Giovanni XXIII soppresse la seguente orazione: "Sia Tu il Re di tutti coloro ancora coinvolti nell'oscurità dell'idolatria o nel Maomettanesimo.". [42] Nel suo Breve Apostolico del 17/10/1925 Papa Pio XI ordinò che tale orazione fosse recitata pubblicamente il giorno della festa del Cristo Re. [43] Antipapa Giovanni XXIII "rimosse" dal calendario dei santi i 14 Santi Ausiliatori ed una serie di altri santi, inclusa Santa Filomena.
Santa Filomena è solamente una dei santi "rimossi" dal calendario dei santi dagli Antipapi Giovanni XXIII e Paolo VI.
Sotto Papa Gregorio XVI la Sacra congregazione dei riti diede una piena e favorevole decisione in favore della venerazione di Santa Filomena; inoltre, Papa Gregorio XVI donò a Santa Filomena i titoli di Grande operatrice di meraviglie del XIX secolo e di Patrona del Santo Rosario vivente. [44] Ella fu canonizzata dal medesimo Papa nel 1837. Una canonizzazione di una santa è "una dichiarazione pubblica ed ufficiale di una virtù eroica di una persona e dell'inclusione del suo nome nel canone dei santi… Questo giudizio della Chiesa è infallibile ed irriformabile." [45]
Antipapa Giovanni XXIII affermò:
Disotto vi è una foto di Antipapa Giovanni XXIII incontrantesi con uno Scismatico Orientale durante il Vaticano II. Antipapa Giovanni XXIII volle la partecipazione del clero delle chiese "Ortodosse" di Russia, composto in gran parte da agenti dei servizi segreti Sovietici, al Vaticano II. Gli "Ortodossi" comunicarono che parte del loro clero avrebbe preso parte a patto che non si condannasse il Comunismo. Laonde, Antipapa Giovanni XXIII - l'iniziatore dell'apostasia del Vaticano II - stabilì il grande patto dal nome concordato Vaticano-Mosca. Il Vaticano concordò di non condannare il Comunismo durante il Vaticano II in cambio di fare rispettare le procedure agli Scismatici Orientali. [47] Un patto, per così dire, straordinario. Antipapa Giovanni XXIII fu chiaramente un frammassone e verosimilmente un comunista; egli fu l'uomo che iniziò il gigantesco complotto e la gigantesca apostasia della setta del Vaticano II.
Antipapa Giovanni XXIII con degli Scismatici Orientali durante il Vaticano II.
Antipapa Giovanni XXIII vide dove si sarebbero seduti gli osservatori acattolici durante il Vaticano II e proclamò: "Ciò non va. Mettete i nostri fratelli separati vicino a me.". Come affermò un contento Anglicano:
L'11/10/1962 Antipapa Giovanni XXIII tenne il suo discorso iniziale del concilio.
Mirabilmente, nel suo discorso iniziale del Vaticano II Antipapa Giovanni XXIII proclamò la bestemmia per cui la Chiesa Cattolica si era storicamente opposta agli errori, condannandoli, ma che da quel momento innanzi essa non avrebbe più emesso condanne alcune. Egli asserì anche l'eresia donde l'intera famiglia Cristiana non aveva ancora ottenuto la visibile unità nella verità. Innanzitutto, l'intera famiglia Cristiana è solamente composta dai Cattolici. Affermare che l'intera famiglia Cristiana include gli acattolici, come fece Antipapa Giovanni XXIII, è eresia. Dopodiché, Antipapa Giovanni XXIII proclamò l'abominio donde la famiglia Cristiana, ossia, la Chiesa Cattolica, non aveva ancora ottenuto la visibile unità nella verità. Ciò è eresia. È una negazione dell'unità della vera Chiesa Universale del Cristo, la Chiesa Cattolica. La vera Chiesa Universale, la Chiesa Cattolica, è Una in Fede Universale. La Chiesa Cattolica ha già ottenuto l'unità ed essa manterrà sempre una visibile unità nella verità.
Antipapa Giovanni XXIII tentò ancora di cambiare le rubriche del breviario e del messale. Egli ordinò la sospensione delle orazioni Leonine, le preghiere prescritte da Papa Leone XIII da recitare dopo la Santa Messa. Tale orazioni furono anche prescritte da Papa San Pio X e da Papa Pio XI. [52] Tali includevano l'orazione all'Arcangelo San Michele, una preghiera specificamente menzionante la battaglia della Chiesa Cattolica contro il Diavolo. Antipapa Giovanni XXIII tentò di rimuovere il salmo Judica me dalla Santa Messa. Antipapa Giovanni XXIII tentò, poi, di sopprimere l'Ultimo Vangelo, il Santo Vangelo di San Giovanni. Tale Santo Vangelo è utilizzato negli esorcismi. [53]
Dopodiché, Antipapa Giovanni XXIII tentò di eliminare il secondo Confiteor durante la Santa Messa. Solamente dopo tutti tali apparenti cambiamenti introdusse egli un apparente cambiamento al canone della Santa Messa inserendo il nome di San Giuseppe. [54] La richiesta di introdurre il nome di San Giuseppe nel canone fu ufficialmente rigettata da Papa Pio VII il 16/09/1815 [55] e da Papa Leone XIII il 15/08/1892. [56] Gli altri maggiori tentati cambiamenti concernenti il Santo Sacrificio della Santa Messa, precedenti l'interamente nuova "messa" di Antipapa Paolo VI del 1969, entrarono in vigore la prima Domenica di Avvento del 1964.
Antipapa Giovanni XXIII sul Socialismo ed il Comunismo
Antipapa Giovanni XXIII scrisse una lettera lodante Marco Sangnier, il fondatore del Sillon. Il Sillon fu un'organizzazione già condannata a Papa San Pio X. Antipapa Giovanni XXIII scrisse circa Sangnier:
Nella sua enciclica Mater e magistra, circa la Cristianità ed il progresso sociale, Antipapa Giovanni XXIII promuove gli ideali socialisti, condannando la contraccezione ed il Comunismo nemmeno una volta. Dinnanzi alla domanda per cui egli avrebbe risposto al benvenuto di un dittatore comunista Antipapa Giovanni XXIII replicò: "Io sono Papa Giovanni non per alcun merito personale, bensì in virtù di un atto di Dio e Dio è in ognuno di noi.". [58] "Giovanni si divertiva molto con i comunisti; si sarebbe potuto pensare che essi fossero i suoi stessi fratelli." [59] Il Comunismo venne condannato 35 volte da Papa Pio XI e 123 volte da Papa Pio XII. [60]
Il 06/03/1963 Antipapa Giovanni XXIII ricevette Alessio Azzubei e sua moglie Rada in un'udienza speciale. Rada era la figlia del primo ministro dell'URSS Cruscev. Rada parlò del suo incontro con Antipapa Giovanni XXIII:
Il giorno del suo ottantesimo compleanno, il 25/11/1961, Antipapa Giovanni XXIII ricevette un telegramma da Cruscev offrentegli "le sue congratulazioni ed i suoi sinceri auguri per una buona salute ed un successo nelle sue nobili aspirazioni per contribuire alla… pace sulla Terra." [62]
Il segretario generale del partito comunista Britannico, Giovanni Gollan, dinnanzi alle telecamere della televisione, il 21/04/1963, affermò che "l'enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII lo aveva sorpreso e rallegrato", facendogli esternare, quindi, "la sua più sincera soddisfazione durante il recente ventottesimo congresso del partito." [63]
Uno dei buoni amici di Antipapa Giovanni XXIII era il comunista e vincitore del premio Lenin per la pace Giacomo Manzu. [64] Antipapa Giovanni XXIII affermò:
La Chiesa Cattolica ha condannato il Comunismo in oltre 200 diverse occasioni. [66]
Antipapa Giovanni XXIII lodato dai frammassoni e dai comunisti durante il suo "Pontificato"
Ciò è eresia. Non è un diritto umano adorare i falsi dei in pubblico. Ciò è stato condannato da molti Papi, come coperto nella sezione riguardante il Vaticano II. Quando il teologo del Santo Uffizio, Padre Ciappi, comunicò ad Antipapa Giovanni XXIII che la sua enciclica Pacem in Terris contraddiceva l'insegnamento dei Papi Gregorio XVI e Pio XI circa la libertà religiosa egli rispose:
L'enciclica di Antipapa Giovanni XXIII Pacem in Terris fu lodata dalle guide massoniche stesse come un documento massonico. Ecco solamente alcuni esempi.
Tale citazione proviene dal Bollettino massonico, l'organo ufficiale del consiglio supremo del trentatreesimo grado dell'antico ed accettato rito Scozzese dei massoni, per il distretto massonico degli Stati Uniti del Messico, ubicato a Lucerna Street 56, Messico, D.F., Anno 18, Numero 220, Maggio 1963.
Nel suo libro Risorgimento del tempio [Resurgence du temple], pubblicato ed edito dai Cavalieri templari, frammassoni, 1975:149, la seguente citazione è di interesse:
Antipapa Giovanni XXIII e gli Ebrei
Antipapa Giovanni XXIII fece anche delle cose come il fermare la sua vettura onde benedire gli Ebrei terminanti la loro spuria adorazione del Sabato. [70]
Rivelò forse Antipapa Giovanni XXIII di essere Ebreo?
Antipapa Giovanni XXIII accolse una volta degli ospiti Ebrei con le seguenti parole: "Io sono Giuseppe, vostro fratello.". [71] Quantunque tale misteriosa proclamazione di Antipapa Giovanni XXIII agli Ebrei sia ed è stata frequentemente citata il suo significato non è stato ancora spiegato. In sede, si crede che esista una buona spiegazione per il suo significato. Tale affermazione di Antipapa Giovanni XXIII: "Io sono Giuseppe, vostro fratello.", è una citazione proveniente da Genesi 45:4. Tali parole furono pronunciate da Giuseppe il patriarca, figliolo di Giacobbe, ai suoi fratelli allorquando entrarono in Egitto durante il tempo della fame. Coloro familiarizzati con i conti Biblici sanno che Giuseppe era stato venduto in schiavitù dai suoi fratelli molti anni avanti, essendo, però, poi asceso alla più alta posizione nel regno di Egitto, sebbene non Egizio, in virtù della sua indovinata interpretazione del sogno del Faraone. Giacché egli era giunto alla più alta posizione nel regno degli Egizi egli era libero di dispensare i tesori del regno a suo piacimento, come, ad esempio, ai suoi fratelli. Egli ne diede moltissimi ai suoi fratelli gratuitamente.
Allorché considerasi l'evidenza donde Antipapa Giovanni XXIII era un frammassone, donde egli incominciò il processo di rivoluzione contro la Chiesa Cattolica mediante il Vaticano II e donde il suo "Pontificato" iniziò una nuova attitudine rivoluzionaria nei confronti degli Ebrei, fra le altre cose, il significato della sua proclamazione a loro diviene chiara. Siccome Giuseppe, il quale non era un Egizio, si ritrovò radicato in cima alla gerarchia degli Egizi, rivelando ciò ai suoi fratelli con l'affermazione: "Io sono Giuseppe, vostro fratello.", Antipapa Giovanni XXIII comunicò agli Ebrei che egli era Giuseppe, il loro fratello, in quanto effettivamente un tentato infiltrato Ebreo apparentemente radicatosi nella più alta posizione della gerarchia Cristiana. Tale fu la criptica maniera di Antipapa Giovanni XXIII per rivelare che, invero, egli era un cospirante Antipapa al servizio dei nemici della Chiesa Cattolica.
Esattamente poco prima della sua morte Antipapa Giovanni XXIII compose la seguente preghiera per gli Ebrei. Tale preghiera venne confermata dal Vaticano come il lavoro di Antipapa Giovanni XXIII. [72]
Antipapa Giovanni XXIII affermò che gli Ebrei erano ancora il popolo eletto, il che è eretico. Le parole perfidi Ebrei erano l'espressione utilizzata dai Cattolici nella Sacra Liturgia del Venerdì Santo sino alla sua tentata rimozione da parte di Antipapa Giovanni XXIII nel 1960. [74] La parola perfido significa infedele. "Il Venerdì Santo del 1963 il cardinale celebrante la funzione a San Pietro pronunciò le vecchie parole, perfidi Ebrei, causa abitudine. Giovanni XXIII sorprese i fedeli fermandolo a metà con queste parole:
Ad un bambino Ebreo appena battezzato, sicché convertitosi alla vera Fede Cattolica, Antipapa Giovanni XXIII comunicò: "Divenendo Cattolico tu non divieni meno Ebreo.". [77] La notte della morte di Antipapa Giovanni XXIII il capo rabbino di Roma, Italia, ed altre guide della comunità Ebraica si radunarono in centinaia di migliaia a piazza San Pietro per piangerlo. [78]
Aldeno Hatch, autore di Un uomo chiamato Giovanni: la vita di Giovanni XXIII [A man named John: the life of John XXIII], affermò circa Antipapa Giovanni XXIII:
La morte di Antipapa Giovanni XXIII
Appresso la sua morte il Vaticano convocò Gennaro Goglia, il quale assieme ai suoi colleghi imbalsamò Antipapa Giovanni XXIII. Goglia inserì 10 litri di liquido imbalsamante nei polsi e nello stomaco di Antipapa Giovanni XXIII di modo da neutralizzare qualunque putrefazione. [80] Ciò spiega il motivo per cui il corpo di Antipapa Giovanni XXIII non si è decomposto come gli altri corpi. Nel Gennaio del 2001 il suo corpo fu esumato e posto in un nuovo sarcofago a prova di proiettile oggi esposto nella Basilica di San Pietro. Il viso e le mani di Antipapa Giovanni XXIII furono ricoperte con la cera. [81]
Affermazioni da parte dei frammassoni, dei comunisti e degli acattolici lodanti Antipapa Giovanni XXIII appresso la sua morte
Dopo la morte di Antipapa Giovanni XXIII numerosi documenti da parte di comunisti, massoni ed Ebrei giunsero in Vaticano, esprimenti il loro dolore per la morte di Antipapa Giovanni XXIII. Gente come "Fedele Castro e Nichita Cruscev spedirono dei messaggi di lodi e dolore." [82]
Carlo Riandey, un sovrano del Gran maestro delle società segrete, nella sua prefazione ad un libro di Ivo Marsaudon, ministro di stato del Supremo consiglio delle società segrete Francesi, affermò:
La seconda prefazione al libro era indirizzata al "suo augusto continuatore, Sua Santità Papa Paolo VI". [85]
Il massone di alto ragno, Carlo Giacobbe Burckhardt, scrisse nel Giornale di Ginevra [Journal de Genève]:
Un eretico non può essere un valido Papa
Come già visto, la Chiesa Cattolica insegna la verità donde un eretico non può essere validamente eletto Papa, giacché un eretico non è un membro della Chiesa Cattolica. I fatti in sede presentati dimostrano che Antipapa Giovanni XXIII, l'uomo che convocò il Vaticano II ed incominciò l'apostatica chiesa conciliare, fu chiaramente un eretico. Egli non fu un valido Papa. Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, fu un Antipapa cospirante ed acattolico che diede inizio all'apostasia del Vaticano II.
Lo stupefacente parallelismo tra Antipapa Giovanni XXIII primo del Grande Scisma di Occidente ed Antipapa Giovanni XXIII secondo del Vaticano II
Il nome Giovanni era stato evitato dai Papi per 500 anni in quanto l'ultimo uomo ad averlo avuto era stato il notorio Antipapa Giovanni XXIII primo, Baldassarre Cossa, del Grande Scisma di Occidente. I parallelismi tra Antipapa Giovanni XXIII primo, Baldassarre Cossa, ed Antipapa Giovanni XXIII secondo, Angelo Roncalli, sono struggenti.
Il regno di Antipapa Giovanni XXIII primo durò 5 anni, dal 1410 al 1415, siccome il recente regno di Antipapa Giovanni XXIII secondo, dal 1958 al 1963.
Antipapa Giovanni XXIII primo convocò un concilio spurio, il Concilio di Costanza. Esso, dipoi, divenne un vero concilio ecumenico, con certe sessioni di esso approvate dal vero Papa; tuttavia, all'epoca della sua apertura da parte di Antipapa Giovanni XXIII primo, esso era un falso concilio. Parimenti, anche Antipapa Giovanni XXIII secondo, quello recente, Angelo Roncalli, convocò un falso concilio, il Concilio Vaticano II.
Antipapa Giovanni XXIII primo aprì il suo falso concilio a Costanza, Germania, nel quarto anno del suo regno, 1414. Antipapa Giovanni XXIII secondo, quello recente, aprì il Vaticano II nel quarto anno del suo regno, 1962.
Il regno di Antipapa Giovanni XXIII primo terminò poco prima della terza sessione del suo falso concilio, nel 1415. Antipapa Giovanni XXIII secondo, quello recente, morì poco dopo la terza sezione del Vaticano II, nel 1963, terminando dunque il suo regno.
In sede, si ritiene che le similarità tra Antipapa Giovanni XXIII primo ed il secondo non siano mere coincidenze. Antipapa Giovanni XXIII primo fu anche l'ultimo Antipapa regnante da Roma, Italia. Indicò Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII secondo, quello recente, tramite la scelta di tale nome, simbolicamente, nella maniera criptica dei frammassoni, la sua continuazione nella linea degli Antipapi regnanti da Roma, Italia?
Il "cardinale" Heenan, presente al conclave del 1958 avente generato la spuria elezione di Antipapa Giovanni XXIII, dichiarò una volta:
Note di fine sezione 13:
[1] Ivo Marsaudon nel suo libro L'ecumenismo visto da un frammassone tradizionale [Ecumenism viewed by a traditional freemason], Edizioni Vitiano, Francia, citato da Rama Coomaraswamy, La distruzione della Tradizione Cristiana [The destruction of the Christian Tradition], SUA, pagina 247.
[2] Lorenzo Elliott, Io sarò chiamato Giovanni [I will be called John], 1973, SUA, pagine 90-92.
[3] Luigi Accattoli, Quando un Papa chiede il perdono [When a Pope asks forgiveness], 1998, Casa di Alba e figliole di San Paolo [Alba house and daughters of Saint Paul], SUA, pagine 18-19.
[4] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 93.
[5] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 94.
[6] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 96.
[7] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 98.
[8] Il messaggero di Sant'Antonio [Saint Anthony's messenger], SUA, Novembre 1996.
[9] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 117.
[10] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 118.
[11] Paolo Murphy e Renato Arlington, La Papessa [La Popessa], 1983, SUA, pagine 332-333.
[12] Maria Ball Martinez, Il minare la Chiesa Cattolica [The undermining of the Catholic Church], 1999, Hillmac, Messico, pagina 117.
[13] Giovanni Cubeddu, 30 giorni [30 days], Numero 2, 1994, SUA pagina 25.
[14] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 90.
[15] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 121.
[16] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 123.
[17] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 99.
[18] Reverendo Francesco Murphy, Giovanni XXIII giunge in Vaticano [John XXIII comes to the Vatican], 1959, SUA, pagina 139.
[19] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 114.
[20] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 125.
[21] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 104.
[22] Marco Fellows, Fatima nell'incertezza [Fatima in twilight], 2003, Pubblicazioni di Marmion [Marmion publications], SUA, pagina 159.
[23] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 105.
[24] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 4, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 434.
[25] Pietro Hebblethwaite, Giovanni XXIII: il Papa del concilio [John XXIII: the Pope of the council], 1988 Doubleday, SUA, pagina 271.
[26] Paolo Johnson, Papa Giovanni XXIII [Pope John XXIII], pagine 37, 114-115, 130.
[27] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 24.
[28] Rivista del tempo [Time magazine], Uomo dell'anno del 1962: Papa Giovanni XXIII [1962 man of the year: Pope John XXIII], SUA, 04/01/1963.
[29] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 49.
[30] Romano Amerio, Iota unum, 1998, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 241.
[31] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 134.
[32] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 110.
[33] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 192.
[34] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 192.
[35] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 194.
[36] Luigi Accattoli, Quando un Papa chiede il perdono [When a Pope asks forgiveness], 1998, Casa di Alba e figliole di San Paolo [Alba house and daughters of Saint Paul], SUA, pagina 19.
[37] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 705.
[38] Rivista del tempo [Time magazine], Uomo dell'anno del 1962: Papa Giovanni XXIII [1962 man of the year: Pope John XXIII], SUA, 04/01/1963.
[39] Allegri, Il Papa che ha cambiato il mondo, 1998, Italia, pagina 120; citato ancora in Sacerdotium (11), SUA, pagina 58.
[40] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 193.
[41] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 3, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 316.
[42] Luigi Accattoli, Quando un Papa chiede il perdono [When a Pope asks forgiveness], 1998, Casa di Alba e figliole di San Paolo [Alba house and daughters of Saint Paul], SUA, pagina 20.
[43] Padre F. Lasance, Il mio libro di preghiera [My prayer book], 1938, pagina 520a.
[44] Padre Paolo O'Sullivan, Santa Filomena: l'operatrice di meraviglie [Saint Philomena: the wonder worker], 1993, Libri Tan [Tan books], SUA, pagine 69-70.
[45] Donno [Donald] Attwater, Un dizionario Cattolico [A Catholic dictionary], 1997, Libri Tan [Tan books], SUA, pagina 72.
[46] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 135.
[47] Marco Fellows, Fatima nell'incertezza [Fatima in twilight], 2003, Pubblicazioni di Marmion [Marmion publications], SUA, pagina 180.
[48] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 14.
[49] Gualtiero Abbott, I documenti del Vatican II [The documents of Vatican II], 1966, La stamperia di America [The America press], SUA, pagine 712, 716, 717.
[50] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 389.
[51] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 390.
[52] Il regno di Maria [The reign of Mary], 1986, SUA, pagina 10.
[53] Il regno di Maria [The reign of Mary], Volume 29, Numero 93, 1986, SUA, pagina 16.
[54] Il regno di Maria [The reign of Mary], Volume 29, Numero 93, 1986, SUA, pagina 16.
[55] Il regno di Maria [The reign of Mary], Volume 22, Numero 64, 1986, SUA, pagina 8.
[56] Il regno di Maria [The reign of Mary], 1986, SUA, pagine 9-10.
[57] Angelo Giuseppe Roncalli [Angelo Giuseppe Roncalli: John XXIII], Missione in Francia [Mission to France], 1944-1953, pagine 124-125.
[58] Il regno di Maria [The reign of Mary], 1986, SUA, pagina 9.
[59] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 57.
[60] Piero Compton, La Croce rotta [The broken Cross], 1984, Pubblicazioni Veritas [Veritas publications], Australia, pagina 45.
[61] Curto Klinger, Ride un Papa: storie di Giovanni XXIII [A Pope laughs: stories of John XXIII], 1964, [Holt, Rinehart e Winston [Holt, Rinehart and Winston], SUA, pagina 24.
[62] Marco Fellows, Fatima nell'incertezza [Fatima in twilight], 2003, Pubblicazioni di Marmion [Marmion publications], SUA, pagina 177; ancora in Piero Compton, La Croce rotta [The broken Cross], 1984, Pubblicazioni Veritas [Veritas publications], Australia, pagina 44.
[63] Padre Gioacchino Arriaga, La nuova chiesa Montiniana [The new Montinian church], SUA, pagina 170.
[64] Curto Guglielmo Pepper, Un artista ed il Papa [An artist and the Pope], Grosset e Dunlap incorporata [Grosset and Dunlap incorporated], Regno Unito, copertina, copertina interna e pagina 5.
[65] Padre Gioacchino Arriaga, La nuova chiesa Montiniana [The new Montinian church], SUA, pagina 570.
[66] Michele Davies, Il concilio di Papa Giovanni [Pope John's council], 1992, Stamperia dell'Angelus [Angelus press], SUA, pagina 150.
[67] Ristorazione Cattolica [Catholic restoration], Marzo-Aprile 1992, SUA, pagina 29.
[68] Padre Gioacchino Arriaga, La nuova chiesa Montiniana [The new Montinian church], SUA, pagine 147-148.
[69] A.D.O. Datus, Ab initio, pagina 60.
[70] Giorgio Weigel, Testimone alla speranza [Witness to hope], 1999, Pubblicatori Harper Collins incoporati [Harper Collins publishers incorporated], SUA, pagina 484.
[71] Bartolomeo McDowell, Dentro al Vaticano [Inside the Vatican], 1991, Società geografica nazionale [National geographic society], SUA, pagina 193; ancora in Rivista del tempo [Time magazine], Uomo dell'anno del 1962: Papa Giovanni XXIII [1962 man of the year: Pope John XXIII], SUA, 04/01/1963; citato anche in La Bibbia, gli Ebrei e la morte di Gesù [The Bible, the Jews and the death of Jesus], Cosiddetto Comitato dei vescovi per gli affari ecumenici ed inter-religiosi, Conferenza Statunitense dei "vescovi" Cattolici, 2004, SUA, pagina 59.
[72] Il regno di Maria [The reign of Mary], Giovanni XXIII e gli Ebrei [John XXIII and the Jews], 1986, SUA, pagina 11.
[73] Il messaggero di B'nai B'rit [B'nai B'rith messenger], Venerdì 04/11/1964.
[74] Luigi Accattoli, Quando un Papa chiede il perdono [When a Pope asks forgiveness], 1998, Casa di Alba e figliole di San Paolo [Alba house and daughters of Saint Paul], SUA, pagina 15.
[75] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, pagina 192.
[76] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagine 41-42.
[77] Ristorazione Cattolica [Catholic restoration], Maggio-Giugno 1993, SUA, pagina 24.
[78] Darcio [Darcy] O' Brien, Il Papa nascosto [The hidden Pope], 1998, Libri di alba [Daybreak books], SUA, pagina 10.
[79] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, dopo pagina 238 (prima pagina di inserto).
[80] Guendalina Reardon, Le morti dei Papi [The deaths of the Popes], 2004, McFarland ed altri incorporata [McFarland and company incorporated], SUA, pagina 244.
[81] Guendalina Reardon, Le morti dei Papi [The deaths of the Popes], 2004, McFarland ed altri incorporata [McFarland and company incorporated], SUA, pagina 244.
[82] Aldeno Hatch, Un uomo chiamato Giovanni [A man named John], 1963, Compagnia dei libri di Hawthorn [Hawthorn books incorporated], SUA, dopo pagina 238 (settima pagina di inserto).
[83] Padre Gioacchino Arriaga, La nuova chiesa Montiniana [The new Montinian church], SUA, pagina 147.
[84] Piero Compton, La Croce rotta [The broken Cross], 1984, Pubblicazioni Veritas [Veritas publications], Australia, pagina 50.
[85] Piero Compton, La Croce rotta [The broken Cross], 1984, Pubblicazioni Veritas [Veritas publications], Australia, pagina 50.
[86] A.D.O Datus, Ab initio, pagina 60.
[87] La biografia del cardinale Heenan [Cardinal Heenan's biography], Corona di spine [Crown of thorns].