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Dignitatis humanae - la dichiarazione del Vaticano II sulla libertà religiosa
La dichiarazione del Vaticano II sulla libertà religiosa fu senza dubbio il più notorio di tutti i documenti del Vaticano II. Di modo da comprendere il motivo per cui l'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa fu eretico occorre comprendere l'insegnamento infallibile della Chiesa Cattolica sulla questione.
È un dogma della Chiesa Cattolica quello donde gli stati detengono un diritto, invero, un dovere, di impedire ai membri delle false religioni di propagare e praticare pubblicamente le loro false fedi. Gli stati debbono ciò fare di modo da proteggere il bene comune, la salvezza delle anime, il quale è nuociuto dalla pubblica disseminazione del male. È per ciò che la Chiesa Cattolica ha sempre insegnato che il Cattolicesimo deve essere la sola religione dello stato e che lo stato deve escludere e vietare la pubblica propagazione e professione di qualunque altra fede.
Si osservano 3 proposizioni condannate da Papa Pio IX nel suo autoritativo Sillabo degli errori.
Notasi che l'idea donde la Fede Cattolica non sia la sola religione dello stato, all'esclusione di quelle false, è condannata. Ciò significa che la Fede Cattolica deve essere la sola religione dello stato e che le altre devono essere escluse dalla pubblica adorazione, professione, pratica e propagazione. La Chiesa Cattolica non obbliga gli infedeli a credere nella Fede Cattolica, in quanto la credenza è, per definizione, un atto di libera volontà.
Ciò malgrado, essa insegna che lo stato deve proibire la propagazione e la pubblica professione delle false religioni, conducenti le anime all'Inferno.
In Quanta cura Papa Pio IX condanna anche l'idea per cui ad ogni uomo vada concesso il diritto alla libertà religiosa.
Il Vaticano II, ciò nondimeno, insegnò esattamente l'opposto.
Il Vaticano II insegnò la malvagità per la quale la libertà religiosa deve essere un diritto civile, direttamente condannata da Papa Pio IX. Il Vaticano II dettò ancora la cattiveria per cui tale diritto alla libertà religiosa applicasi all'espressione sia privata che pubblica e che nessuno dovrebbe essere inibito dall'esprimere ed o praticare pubblicamente la propria cosiddetta religione. L'insegnamento del Vaticano II è eresia diretta contro l'insegnamento infallibile di Papa Pio IX e di molti altri Papi. L'insegnamento del Vaticano II circa la libertà religiosa potrebbe essere stato letteralmente aggiunto agli errori del Sillabo degli errori di Papa Pio IX.
Antipapa Benedetto XVI ammise che l'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa contraddisse quello del Sillabo degli errori di Papa Pio IX
Ciò che è stupefacente è la realtà per la quale Antipapa Benedetto XVI ammise quello che è in sede stato dimostrato.
Antipapa Benedetto XVI ammise che l'insegnamento del Vaticano II, a cui egli aderisce, fu direttamente contrario a quello del Sillabo degli errori di Papa Pio IX. In altre parole, egli ammise esattamente che l'insegnamento del Vaticano II fu contrario a quello del Magistero Ecclesiastico Cattolico. Si potrebbe difficilmente richiedere ulteriore conferma per cui l'insegnamento del Vaticano II è eretico. Nel suo libro Antipapa Benedetto XVI ribadisce ciò a più riprese, appellando l'insegnamento del Vaticano II il contro-sillabo, scandendo l'impossibilità di ritorno al Sillabo degli errori.
L'eresia del Vaticano II è forse più chiaramente espressa nella seguente citazione.
Il Vaticano II dettò che lo stato eccederebbe la sua autorità nel caso esso inibisse l'attività cosiddetta religiosa. Ciò è totalmente eretico.
Si osserva Papa Leone XIII insegnare, reiterando semplicemente l'insegnamento di Papa dopo Papa, la verità donde lo stato non solamente può bensì deve inibire e proibire i diritti ed i privilegi delle altre cosiddette religioni operanti atti apparentemente religiosi - esattamente l'opposto di ciò che fu dettato dal Vaticano II. Tali atti pubblici, false opinioni e falsi insegnamenti dovrebbero essere repressi dall'autorità pubblica, lo stato, secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica, talché le anime non siano scandalizzate o da esse allettate.
L'eresia del Vaticano II circa tale questione è assai chiara, ciò malgrado, esistono eretici sempre tentanti la difesa dell'indifendibile.
Confutazione delle tentate difese dell'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa
Taluni difensori dell'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa argomentano l'assurdità donde il Vaticano II insegnò semplicemente che non si deve costringere la gente a credere.
Come già visionato, ciò è completamente falso. Il Vaticano II non insegnò meramente che la Chiesa Cattolica non obbliga né costringe un infedele ad essere Cattolico, esso, in aggiunta, insegnò che lo stato non detiene il diritto di abolire la pubblica espressione, propagazione e pratica delle false religioni, in quanto il diritto civile alla libertà religiosa dovrebbe essere riconosciuto universalmente. Di nuovo, occorre comprendere la distinzione tra i 2 temi talora mischiati dai disonesti difensori del Vaticano II. Primo tema: la Chiesa Cattolica non obbliga né costringe un infedele a credere, giacché la credenza è libera - vero. Secondo tema: lo stato non può reprimere la pubblica espressione delle false religioni - falso; qui è dove il Vaticano II contraddisse la Chiesa Cattolica sulla libertà religiosa. Il secondo tema è chiave.
Alfine di comprendere ciò meglio considerisi un esempio. Se uno stato si confrontasse con dei Maomettani e degli Ebrei celebranti i loro servizi in pubblico, anche senza disturbare la quiete, infrangere alcuna proprietà privata o senza disturbare in modo alcuno l'ordine pubblico, lo stato potrebbe e dovrebbe, secondo l'insegnamento Cattolico, reprimere tali celebrati servizi, o spedendo i Maomettani e gli Ebrei a casa od arrestandoli, qualora la legge fosse ben scritta, in quanto essi avrebbero scandalizzato e causato la potenziale adesione alle loro false religioni. Lo stato annuncerebbe loro il di essi obbligo di divenire Cattolici dinnanzi a Dio, nel tentativo di convertirli dirigendoli da sacerdoti Cattolici, tuttavia, esso non li obbligherebbe a farlo. Tale è un esempio della chiara distinzione tra il forzare a divenire Cattolici, primo, cosa che la Chiesa Cattolica condanna, in quanto la credenza è libera, ed il diritto-dovere dello stato di reprimere le attività delle false religioni, secondo, cosa che la Chiesa Cattolica insegna.
Ciononostante, il Vaticano II insegnò esattamente l'opposto. Il seguente passaggio è la più chiara eresia del Vaticano II sulla libertà religiosa. Esso è citato nuovamente perciocché è assolutamente indifendibile, distruggente tutte le tentabili distorsioni, come la succitata di Patrizio Madrid.
Il Vaticano II, tramite esso, detta la malvagità donde lo stato eccederebbe la sua autorità ove esso osasse dirigere od inibire l'attività cosiddetta religiosa. Si è appena mirato che il Sillabo degli errori condanna l'idea per cui lo stato non inibisca l'attività delle false religioni. Ciò dimostra che l'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa fu chiaramente falso ed eretico e che il Vaticano II non insegnò meramente che una persona non deve essere costretta a divenire Cattolica.
Il sotterfugio dello "entro i dovuti limiti"
Nel tentativo di difendere l'insegnamento eretico del Vaticano II sulla libertà religiosa mediante qualunque mezzo i difensori del Vaticano II si attivano nelle più tremendi distorsioni. Essi citerebbero il seguente passaggio del Vaticano II e ne distorcerebbero l'insegnamento nella speranza che esso, una volta distorto, sia conforme all'insegnamento tradizionale contro la libertà religiosa. Essi asserirebbero che il Vaticano II non permise la libertà incondizionata della pubblica adorazione, bensì che esso menzionò certi limiti.
"Vede, il Vaticano II insegnò che gli stati possono porre dei limiti a questa espressione religiosa e ciò è conforme all'insegnamento tradizionale.", essi direbbero. Tale è una tesi talmente disonesta, una distorsione del testo talmente palese che i Cattolici dovrebbero essere infuriati con essa. In cotale passaggio, nell'insegnare che nessuno, non importa quale sia la sua religione, può essere inibito dall'esprimere la sua falsa religione pubblicamente, il Vaticano II copre semplicemente tutte le sue basi, assicurandosi di non finire imputato per fomentare l'anarchia nello stato.
Il Vaticano II dovette aggiungere la clausola "entro i dovuti limiti" così da non finire per fomentare, ad esempio, un gruppo apparentemente religioso bloccante il traffico durante le ore di punta od uno sostenente dei servizi apparentemente religiosi nel mezzo delle autostrade. Sicché, fu insegnato che "nessuno… potrà essere inibito dall'agire secondo la sua coscienza, sia in privato che in pubblico, entro i dovuti limiti." Il Vaticano II non dettò in alcuna maniera che uno stato Cattolico inibisse il diritto alla libertà religiosa dei cittadini acattolici, no, il Vaticano II insegnò un'eresia innegabile sulla libertà religiosa: donde la libertà religiosa deve essere un diritto civile e per cui nessuno sarà dallo stato inibito dall'agire secondo la sua coscienza in pubblico, indicando semplicemente che il dovuto ordine pubblico non venga violato da coloro esercitanti tale diritto.
Onde dimostrare la verità per la quale tale è il significato, chiaramente ovvio a qualunque onesto valutatore del presente tema, è possibile citare semplicemente il vero e proprio numero 2 della dichiarazione.
Osservasi che lo "entro i dovuti limiti" significa semplicemente "sintantoché il dovuto ordine pubblico sia preservato". Laonde, secondo il Vaticano II, ogni uomo detiene il diritto alla libertà religiosa, espressione e pratica pubblica della falsa religione inclusa, un diritto che lo stato non può inibire sintantoché l'ordine pubblico sia preservato. Ciò è eretico. Il Vaticano II non fu conferme all'insegnamento tradizionale, non importa quanto tentino gli eretici, come "Padre" Brino [Brian] Harrison, ad utilizzare tale clausola per argomentare ciò. Il Vaticano II insegnò che lo stato non può inibire la pubblica espressione delle false religioni, come chiaramente visibile nella seguente citazione di già discussa.
Non esiste alcun modo per difendere l'eretico ed indifendibile insegnamento del Vaticano II sulle libertà religiose.
L'obiezione per cui "la libertà religiosa non è un dogma"
In luce della chiara contraddizione tra l'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa e l'insegnamento tradizionale altri difensori dell'apostasia post-Vaticano II hanno insistito che, malgrado la contraddizione, l'insegnamento del Vaticano II non coinvolge eresia perciocché l'insegnamento tradizionale sulla libertà religiosa non venne insegnato infallibilmente come un dogma.
Ciò è completamente errato e facilmente confutabile. L'idea insegnata dal Vaticano II, per cui ad ogni uomo deve essere concesso il diritto civile alla libertà religiosa, cosicché gli sia per legge assicurato il diritto di praticare e diffondere pubblicamente la sua falsa religione, fu dogmaticamente, solennemente ed infallibilmente condannato da Papa Pio IX in Quanta cura. Il linguaggio utilizzato da Pio IX adempiette abbondantemente i requisiti per la definizione dogmatica. Notisi, cortesemente, la parte in grassetto in particolare.
Papa Pio IX condannò, riprovò e proscrisse solennemente tale malvagia opinione mediante la sua autorità Apostolica, dichiarando solennemente che tutti i figlioli della Chiesa Cattolica devono considerare tale malvagia opinione come condannata. Tale è linguaggio solenne ed insegnamento infallibile dell'ordine più alto. Vi è nessun dubbio donde Quanta cura costituisce una condanna dogmatica dell'idea per la quale la libertà religiosa sia un diritto civile offribile ad ogni uomo. L'insegnamento del Vaticano II fu, dunque, eresia diretta contro l'insegnamento dogmatico ed infallibile su tale tema.
L'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa rigettò l'intera storia del Cristianesimo e distrusse la società Cattolica
Si è dimostrato che l'insegnamento del Vaticano II sula libertà religiosa fu eretico. Potrebbero essere avanzati molti altri esempi di modo da illustrare la realtà donde l'insegnamento del Vaticano II fu falso, malvagio ed acattolico. Ad esempio, il dogmatico Concilio di Vienna esortò specificatamente le guide Cattoliche degli stati a controllare, a sopprimere, pubblicamente la pratica pubblica dell'adorazione Maomettana. Papa Clemente V rimembrò allo stato il suo dovere di proibire la pubblica professione delle false religioni.
Secondo il Vaticano II tale insegnamento del Concilio di Vienna fu errato. Fu anche errato, sempre secondo l'insegnamento del Vaticano II, che la religione Cristiana venisse dichiarata la religione dell'Impero Romano da Teodosio nel 392 DC e che tutti i tempi pagani venissero chiusi. [83] Ciò dimostra nuovamente la verità per la quale l'insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa fu malvagio ed eretico.
L'eretico insegnamento del Vaticano II sulla libertà religiosa è precisamente la ragione per la quale, appresso il Vaticano II, una serie di nazioni Cattoliche cambiarono le loro costituzioni Cattoliche con delle controparti secolari. Le costituzioni Cattoliche dell'Ispagna e della Colombia furono effettivamente soppresse su espressa esortazione del Vaticano II, inoltre, le leggi di tali paesi furono cambiate di modo da permettere la pratica pubblica delle "fedi" acattoliche.
Cambiamenti al Diritto Spagnolo Cattolico come risultato dell'insegnamento del Vaticano II
Il "Fuero de los Españoles", il diritto fondamentale dello stato Spagnolo adottato il 17/07/1945 autorizzava solamente l'esercizio dei culti acattolici privatamente, proibendo tutte le attività propagandistiche in favore di tali falsi credi.
È visibile la realtà donde, in conformità con l'insegnamento Cattolico tradizionale, la legge Spagnola decretava che le sole cerimonie e manifestazioni pubbliche di religione fossero Cattoliche. Dopo il Vaticano II, tuttavia, la Legge organica dello stato [Ley organica del estado] del 10/01/1967 sostituì tale secondo paragrafo dell'articolo 6 con quello seguente.
In aggiunta, l'introduzione della costituzione Spagnola, modificata da tale medesima Legge organica dello stato [Ley organica del estado], appresso il Vaticano II, dettò esplicitamente ciò che segue.
È osservabile che la seconda sezione dell'articolo 6 della costituzione Spagnola del 1945 fu rimpiazzata da quella del 1967 precisamente di modo da rendere le leggi Spagnole conformi alla dichiarazione del Vaticano II. Forse tale revisione di diritto Cattolico in un paese Cattolico, operata di modo da adottare la nuova e falsa religione del Vaticano II, illustra più di ogni altra cosa le forze dietro tali avvenimenti. L'Ispagna passò dall'essere una nazione Cattolica ad una atea, oggidì proteggente legalmente il divorzio, la sodomia, la pornografia ed i contraccettivi, tutto grazie al Vaticano II.
In linea con il suo insegnamento eretico sulla libertà religiosa il Vaticano II insegnò l'eresia donde tutte le religioni possiedono la libertà di parola e di stampa.
L'idea donde tutti detengano il diritto alla libertà di parola e di stampa fu condannata da molti Papi. Vengono citati solamente Papa Gregorio XVI e Papa Leone XIII. Notasi che Papa Gregorio XVI appellò tale idea, la vera e propria cosa insegnata dal Vaticano II, dannosa e giammai sufficientemente denunciata.
Tutto tale insegnamento Cattolico contraddice direttamente l'eretico insegnamento del Vaticano II.
Note di fine sezione 8 (4):
[62] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1777.
[63] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 115.
[64] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1778.
[65] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1755.
[66] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1690.
[67] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1002.
[68] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1003.
[69] Giuseppe Ratzinger, Principii di teologia Catholic [Principles of Catholic theology], 1982, Stamperia di Ignazio [Ignatius press], SUA, pagina 381.
[70] Giuseppe Ratzinger, Principii di teologia Catholic [Principles of Catholic theology], 1982, Stamperia di Ignazio [Ignatius press], SUA, pagina 385.
[71] Giuseppe Ratzinger, Principii di teologia Catholic [Principles of Catholic theology], 1982, Stamperia di Ignazio [Ignatius press], SUA, pagina 391.
[72] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1004.
[73] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagine 175-176.
[74] Patrizio Madrid, Finzione Papale [Pope fiction], 1999, Stamperia di Basilica [Basilica press], pagina 277.
[75] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1778.
[76] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1004.
[77] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1002.
[78] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1003.
[79] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1004.
[80] Cristoforo Ferrara, Notizie di famiglia Cattolica [Catholic family news], In opposizione all'impresa sedevacantista [Opposing the sedevacantist enterprise] Parte 2, 2005, SUA, pagine 24-25.
[81] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 1690, 1699.
[82] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 380.
[83] Padre Giovanni Laux, Storia Ecclesiastica [Church history], pagina 98.
[84] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1995.
[85] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 271.
[86] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 1004.
[87] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 238.
[88] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 180.
[89] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 114.