^
^
Introduzione | Concilio Vaticano II | Nuova "messa" | Anti-Chiesa Cattolica | Antipapi Francesco, Benedetto XVI, GPII ecc. | Sedevacantismo | Terzo segreto di Fatima | Frammassoneria | Vocabolario Cattolico |
Extra Ecclesiam Nulla Salus | Eternità Infernale | Sacra Scrittura e Cattolicesimo | Santo Rosario | Catechismo Cattolico | Conversione | Libri Cattolici | Padre Pio | ![]() |
I Cattolici non possono pregare per i defunti acattolici
Il fatto per cui al di fuori della Chiesa Cattolica esiste nessuna salvezza è un dogma Universale. Tutti coloro morenti acattolici vanno all'Inferno, sicché, non è permesso offrire preghiere per le persone essenti morte acattoliche: attesoché una persona sia stata eretica od acattolica durante la sua vita, salvo dell'evidenza di conversione alla Vera Fede nel foro esterno, essa è considerata essere morta siccome vissuta, nonché acattolica ed al di fuori della Chiesa Cattolica. Conseguentemente, in base alla pertinente evidenza più recente a disposizione, non è permesso offrire preghiere a favore di una persona essente stata acattolica od eretica nella speranza che essa si sia convertita durante i suoi ultimi giorni: è permesso offrire preghiere solamente a favore delle persone essenti morte nella Vera Fede. Ecco alcune citazioni reiteranti la docenza Ecclesiastica donde i Cattolici non possono pregare a favore di coloro essenti morti acattolici od in assenza della Vera Fede.
San Tommaso di Aquino citò ancora Sant'Agostino di Ippona, il quale insegnò il medesimo.
Nell'articolare tale principio, ovvero quello per il quale l'orazione può essere offerta solamente a favore di coloro essenti morti veramente Cristiani, non già eretici od acattolici, Papa San Gregorio II proclamò ancora che le offerte a favore di coloro essenti morti veramente Cristiani, nonché Cattolici, però in un chiaro stato di peccato non sono permesse. Laonde, alfine di pregare a favore di una persona deceduta essa deve avere posseduto la Vera Fede, la Fede Cattolica, senza essere morta in peccato mortale.
Nella seguente citazione San Francesco Saverio tratta di un corsaro pagano morto sulla sua nave. Egli scrisse che per sua stessa mano gettò ei la sua alma all'Inferno, ripetendo il principio donde le preghiere a favore di persone morte senza la Vera Fede non possono essere offerte.
Articoli collegati