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Le profezie di San Malachia sui Papi e gli Antipapi
San Malachia ed il testo delle profezie
Nella storia del Cattolicesimo una delle più grandi predizioni fu ed ancora è la profezia sui papi e gli antipapi attribuita a San Malachia di Morgair. San Malachia fu un vescovo Cattolico nato nel 1094 in Irlanda. Egli morì in presenza del suo amico San Bernardo, nel 1148. San Bernardo riferì che San Malachia ebbe predetto il giorno e l'anno della sua stessa morte. San Malachia fu canonizzato nel 1190 ed una lettura del suo giorno di festa menziona che egli venne benedetto dal dono della profezia. Nell'Enciclopedia Cattolica del 1913, sotto la voce profezia, è detto che San Malachia venne convocato a Roma nel 1139 da Papa Innocenzo II.
Arrivato a Roma, è riportato che San Malachia ebbe una visione concernente i futuri pretendenti al papato sino alla Seconda Venuta di Gesù Cristo nostro Signore. San Malachia scrisse, dunque, 112 frasi ridotte Latine descriventi tutti tali futuri pretendenti al papato, dando degli epiteti sia ai papi che agli antipapi.
Il documento fu, secondo i resoconti, posto negli archivi segreti del Vaticano, fu, pertanto, scoperto sol che nel 1566, da un bibliotecario del Vaticano. 39 anni più tardi, il documento venne pubblicato per la prima volta, nel 1595, ovvero, dallo storico Arnaldo de Wion, in un libro intitolato "L'albero della vita". De Wion, per la traduzione del documento, ricevette aiuto da Alfonso Chaconne, quest'ultimo ben conosciuto per la sua erudizione in manoscritti medioevali. Chaconne ebbe a sua volta ricevuto la missione di autenticare il documento e di assicurarsi che non fosse un falso.
Dopo aver esaminato il documento Chaconne lo proclamò autentico. Benché Dio abbia apparentemente mostrato a San Malachia i differenti uomini che avrebbero preteso in avvenire di essere i pontefici della Chiesa Cattolica, Egli non rivelò a San Malachia se tali futuri pretendenti al papato sarebbero stati dei buoni o dei malvagi né gli rivelò se questi sarebbero stati veri papi od antipapi. San Malachia, in sintesi, non fece che esporre gli uomini i quali, sino alla fine della storia umana, si sarebbero presentati al mondo come le supreme guide della Chiesa Cattolica. D'altronde, frattanto che l'umanità si sarebbe avvicinata sempre più alla fine del mondo, Dio desiderò che le persone, particolarmente negli ultimi giorni, si fossero potute fare un'idea di quanto potessero essere state prossime alla Seconda Venuta di Gesù Cristo.
Le descrizioni di San Malachia sui futuri pretendenti al papato, quindi, compresero generalmente almeno uno o più elementi concernenti il pretendente, ad esempio: i suoi stemmi; gli stemmi della sua famiglia; il suo nome od il suo luogo di nascita, così come le città nelle quali egli avrebbe vissuto durante la sua vita. San Malachia descrisse, per di più, anche delle persone ed o degli avvenimenti che avrebbero eclissato i regni di certi maggiori pretendenti.
Comunque sia, come menzionato precedentemente, le profezie di San Malachia furono pubblicate per la prima volta sol che nel 1595; orbene, esiste una controversia rispetto alle predizioni di San Malachia prima del 1595, ovvero, si assume che, giacché la lista di San Malachia divenne accessibile al pubblico per la prima volta sol che nel 1595, le previsioni riferentesi ai pretendenti al papato prima di quell'anno possano non costituire una prova di autenticità. Si stima parimenti che, giacché passarono centinaia di anni prima che la profezia di San Malachia venne resa pubblica seguente la sua supposta realizzazione, un dubbio possa ben sussistere rispetto all'insieme della profezia.
Ciononostante, considerando un manoscritto biblico di alta importanza chiamato "Codex Vaticanus", una risposta conveniente a tale obiezione è sì a disposizione. Nello specifico, il Codice Vaticano è reputato essere il più antico esemplare ad oggi esistente della Sacra Bibbia pressoché completa. Esso fu inizialmente prodotto alla fine del IV secolo, tuttavia, la sua sorte rimase incerta per più di 1000 anni, fino a che, però, nel secolo XV, lo si identificò nella biblioteca Vaticana. Così, dunque, il Codice Vaticano, proprio come il documento di San Malachia, venne ritrovato nel Vaticano stesso dopo essere stato perduto durante un periodo di tempo assai considerevole.
Per conseguenza, siccome gli eruditi biblici accettano generalmente il Codex Vaticanus come autentico, a dispetto della sua localizzazione incerta durata per 1000 lunghi anni dopo la sua originale produzione, il documento di San Malachia, rimasto perduto per un periodo assai più breve rispetto al detto Codice, non può che anch'esso essere valutato come vero. Ciò nondimeno, a fronte di tale controversia, ossia, a fronte del dubbio rispetto alla profezia di San Malachia riguardante il periodo ante 1595, non si considereranno gli esempi delle sue predizioni concernenti i pretendenti pontifici avanti tale data ma solamente quelli appresso.
Le profezie
Orbene, San Malachia descrisse Papa Innocenzo X come: "gioia della Croce". È molto interessante notare che Innocenzo X venne finalmente eletto papa, a seguito di un conclave lungo e difficile, il giorno della festa dell'esaltazione della Croce.
Similmente, San Malachia delineò Papa Pio VI come: "il viaggiatore apostolico". Durante il suo regno Pio VI si recò in Germania affinché si intrattenesse con l'imperatore Giuseppe II. Nel corso degli ultimi due anni del suo pontificato egli fu, invece, costretto a lasciare la città di Roma a causa dei rivoluzionari; dopo un viaggio molto difficile attraverso le Alpi, egli morì in Francia. Fu, in effetti, un "viaggiatore".
San Malachia demarcò parimenti Papa Pio VII come: "aquila predatrice". Il regno di tale papa venne totalmente eclissato da Napoleone Buonaparte, il cui simbolo fu un'aquila. Nel dettaglio, l’intero regno di Napoleone, in quanto imperatore Francese, ebbe luogo durante il regno di Papa Pio VII e poiché il primo ordinava che quest'ultimo si abbassasse a tutte le sue esigenze i due rimasero perennemente in conflitto. Pertanto, dopo che Pio VII scomunicò Napoleone, egli fu rapito ed imprigionato dagli ufficiali dell'imperatore. Finalmente, Napoleone arrivò ad un accordo con Pio VII, un accordo il quale, però, fu pesantemente a favore dell'imperatore Corso.
In simil modo, San Malachia alluse a Papa Pio IX come: "croce della croce". Pio IX fu l'ultimo papa a governare gli Stati Pontifici per, poi, finire prigioniero in Vaticano dopo che casa Savoia, il cui blasone fu ed è una croce bianca, unificò l'Italia e tolse a Pio IX il potere temporale su ed il controllo de' gli Stati Pontifici.
San Malachia illustrò anche Papa Leone XIII, come: "luce in cielo". Il blasone di Papa Leone XIII incluse una cometa nel cielo. Ciascun vescovo della Chiesa Cattolica crea il proprio blasone. Papa Leone XIII venne nominato vescovo il 19 Febbraio 1843. Ciò significa che Leone XIII creò il suo blasone, raffigurante una cometa in cielo, 35 anni prima che divenne papa, nel 1878. Egli fu così identificato come una "luce nel cielo" ben prima che potesse divenire Papa, o che potesse sapere che sarebbe divenuto papa.
Papa Pio X San Malachia lo categorizzò, invece, come: "fuoco ardente". Il regno di Pio X testimoniò alla guerra Russo-giapponese, alla rivoluzione Messicana, alla prima ed anche alla seconda guerra dei Balcani. Oltretutto, fu alla fine del suo regno che incominciò la prima guerra mondiale, la quale avrebbe messo l'Europa a ferro e fuoco.
Papa Benedetto XV fu da San Malachia riferito come: "religione spopolata". Benedetto XV regnò sia nel corso della prima guerra mondiale che durante la rivoluzione comunista in Russia, le quali condussero entrambe alla messa a morte di milioni di Cattolici. A pagina 328 del suo libro del 1996 dal titolo "Memorie", Michele Gorbaciov dichiara che lo stato Sovietico-Comunista devastò coscientemente la religione: operando proprio "una grande guerra alla religione".
Antipapa Giovanni XXIII fu dal vescovo Irlandese descritto come: "pastore e navigatore". Infatti, durante il suo intero anti-pontificato, Giovanni XXIII portò frequentemente vesti sorreggenti grandi velature proprio da navigatore.
San Malachia catalogò Paolo VI come: "fiori dei fiori". Fatto molto interessante, poiché Antipapa Paolo VI volle tre gigli dentro al suo blasone.
Antipapa Giovanni Paolo I fu discusso da San Malachia come: "la metà della luna". Ebbene, dunque, Giovanni Paolo I iniziò il suo regno il 26 Agosto 1978: proprio allorché apparve una mezza luna piena. Il suo regno cominciò letteralmente, dunque, con una mezzaluna. Inoltre, Giovanni Paolo I era originario della diocesi di Belluno, significante "bella luna".
San Malachia specificò Antipapa Giovanni Paolo II come: "l'eclisse solare". Giovanni Paolo II nacque il 18 Maggio 1920: giorno di un'eclisse solare. L'8 Aprile 2005, giorno dei funerali di Giovanni Paolo II, vi fu un'eclisse solare. Tale è un adempimento rimarchevole della profezia di San Malachia, ma non è tutto. Nelle apparizioni di nostra Signora di La Salette, il 19 Settembre 1846, in Francia, la Vergine Maria predisse a due ragazzi ciò che segue: "Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell'Anticristo. La chiesa sarà eclissata.". Nostra Signora profetizzò che, al di fuori di un rimanente di Cattolici ai quali sarebbe stato permesso di preservare la vera Fede, la maggior parte delle persone non più avrebbe visto né trovato il vero Cattolicesimo per un sol motivo: la Chiesa sarebbe apparsa essere dominata, bloccata ed eclissata da qualcosa. Tale qualcosa fu proprio Giovanni Paolo II. Egli fu l'eclissi della Chiesa Cattolica. Le predizioni fatte da nostra Signora a La Salette ed a Fatima, a proposito di ciò che sarebbe accaduto alla Chiesa Cattolica, sono descritte in vasto dettaglio nella nostra pellicola intitolata "Il terzo segreto di Fatima".
Pietro il Romano
Secondo San Malachia, il pretendente finale al papato nella storia dell'umanità sarebbe stato un tale "Petrus Romanus": Pietro il Romano. San Malachia, a proposito di quest'ultimo, aggiunse: "durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa sederà Pietro il Romano, il quale pascerà il suo gregge nel corso di numerose tribolazioni. Terminate queste, la città dei sette colli verrà distrutta ed il terribile Giudice verrà e giudicherà il suo popolo. Fine.". Qualora la profezia di San Malachia dovesse essere corretta, Antipapa Francesco sarà allora l'ultima persona della storia a pretendere di essere vescovo di Roma.
Si rammenti, per l'appunto, che San Malachia profetizzò, per quanto inconsapevolmente, sia rispetto ai papi che agli antipapi, ossia, rispetto a chiunque avrebbe preteso di essere il supremo vescovo di Roma, senza, però, egli stesso, Malachia, saperlo. Ciò, di fatti, illustra il motivo per cui San Malachia definì Bergoglio come Pietro il Romano, ossia, perché San Pietro, il primo vescovo di Roma, il primo papa, portò il nome di Pietro. San Malachia, dunque, diede il medesimo nome anche all'ultimo apparentemente, in questo caso, però, sedicente, vescovo di Roma: Pietro. Pertanto, dato che Francesco, secondo la lista di San Malachia, risulta essere il pretendente finale al seggio Romano, prima della distruzione di Roma e del Giudizio Universale, egli è Pietro il Romano.
Un'altra ragione per cui San Malachia appella Francesco in tal maniera, nello specifico "il Romano", è che Francesco ha pluri-volte sottolineato, in un modo più unico che raro, il suo titolo di vescovo di Roma a discapito di papa. Antipapa Francesco ha, generalmente, evitato deliberatamente sia il titolo di "papa" che degli altri titoli comunemente associati ai pretendenti pontifici. Nel dettaglio, l'annuario pontificio ufficiale del Vaticano è uso elencare un numero di titoli distinti per ciascun pretendente al papato: si da il caso che Francesco ha rigettato tutti tali titoli salvo quello di vescovo di Roma, richiesto, invece, specificatamente.
Francesco ha per giunta insistito, in modo altamente inusitato, nell'agire come se la sua autorità si limitasse sol che a Roma, localmente. Infatti, nelle sue prime parole a seguito della sua sedicente "elezione", Francesco dichiarò specificatamente che la ragione del conclave consisteva nel "dover dare un vescovo a Roma". Francesco è forse, nelle sue prime parole indirizzate al mondo durante la sua sedicente elezione, il solo pretendente al papato della storia ad aver menzionato il titolo di vescovo di Roma. Da questo fatto fu immediatamente, e d'allora sempre, identificato esclusivamente con la città di Roma, in modo particolare come Romano.
"È sconvolgente che nelle sue prime apparizioni, egli si sia rivolto se stesso, a più riprese, come il "vescovo di Roma", piuttosto che sottolineare il suo ruolo in quanto autorità suprema nella Chiesa Universale."
In aggiunta, Francesco è stato il primo pretendente pontificio della storia che, in luogo di farlo in Latino, ha firmato con il suo nome in Italiano nell'annuario pontificio ufficiale del Vaticano. Si rimembri che l'Italiano è la lingua dei Romani moderni, che Francesco parla perfettamente, mentre il Latino è la lingua della Chiesa Cattolica a livello storico e mondiale. Tale è un'altra chiara prova dell'accento posto da Francesco su un ruolo Romano, locale ed o particolare, in luogo di un ruolo universale. Ulteriore fatto interessante è che Bergoglio ha scelto il nome del santo più celebre d'Italia: San Francesco d'Assisi; Assisi è sol che a due ore da Roma. Durante la sua vita, San Francesco, si recò per giunta a Roma; infine, il secondo nome di San Francesco, oltre che il primo nome di suo padre, fu per certo "Pietro".
San Malachia annunciò anche che Pietro il Romano avrebbe nutrito, pasciuto, il suo gregge, la sua gente, attraverso numerose tribolazioni. È molto interessante che mentre Antipapa Francesco ignora il fatto che una persona possa rigettare Gesù Cristo o la Fede Cattolica, si preoccupa, invece, sì del fatto che le persone in bisogno materiale siano fisicamente nutrite. A pagina 116 del suo libro "Conversazioni con Giorgio Bergoglio", Francesco dice che il solo peccato commesso in Argentina è quello di aver fallito nel dare alle persone del cibo e del lavoro; egli, insomma, non menziona cosa alcuna a proposito della Santissima Trinità o della Fede Cattolica.
Conversazioni con Giorgio Bergoglio, pagina 116: "Si tratta di un problema di peccato. Da un certo numero di anni l'Argentina vive nel peccato, poiché essa non si occupa di quelli che hanno né pane né lavoro."
Che Francesco si prodighi costantemente per le tribolazioni concernenti le classi disagiate, anche a costo di attaccare manifestamente il sistema capitalista ad intervento pubblico alludendo ad una alternativa assai più centralizzata senza rimembrare i suoi stermini, è un dato di fatto ormai conclamato ed innegabile. Dovessero, tuttavia, dette tribolazioni continuare ad aumentare in presenza di persone non nutrite o prive di beni vitali e necessari, Bergoglio farebbe verosimilmente di tutto pur di nutrire tali genti, adempiendo ancor di più ciò che vaticinò San Malachia: egli farà pascere le sue pecore attraverso numerose tribolazioni.
I non-Cattolici riconoscenti come autentiche le profezie di San Malachia, bensì, ancora rigettanti la Chiesa Cattolica Romana, dovrebbero riflettere profondamente su ciò che annunciò in tale ultimo passaggio il profeta-santo Irlandese. Egli si riferì alla Chiesa Romana, che tutti ammettono essere la Chiesa Cattolica Romana, chiamandola "Santa". Se la Chiesa Cattolica Romana fosse una falsa e spuria chiesa non vi sarebbe allora mezzo per cui San Malachia la potesse descrivere come Santa. Inoltre, solamente Dio avrebbe potuto dare a San Malachia la capacità di operare delle profezie sull'avvenire così incredibili. Dio, infatti, non avrebbe fornito tali prospettive di avvenimenti futuri ad un credente e capo di una falsa religione.
Ciò che è oltretutto estremamente interessante è che San Malachia descrisse la distruzione di Roma al termine del regno di Francesco. Dovesse esser ciò corretto, corrisponderebbe allora sì perfettamente alle profezie dell'Apocalisse Giovannea sul modo per cui Babilonia, Roma, sarebbe stata distrutta alla fine del mondo. Tali questioni sono trattate in più in dettaglio nella nostra pellicola dal titolo: "È il mondo in procinto di finire?". Tale pellicola contiene delle sconvolgenti informazioni sulla maniera in cui i pretendenti finali al papato si sarebbero iscritti nella profezia biblica della fine dei tempi. Di conseguenza, in virtù della sicuramente certa correttezza delle predizioni di San Malachia, Antipapa Francesco è l'ultimo pretendente al papato della storia.
Sicché, se si ritornasse a 1000 mille anni fa, allorquando fu stilata la lista delle profezie da San Malachia medesimo, su tale completa lista, constante di papi ed antipapi della storia della Chiesa sino alla parola Fine, Pietro il Romano, Francesco, Bergoglio, sarebbe letto come quello della fine del mondo. Ebbene, Bergoglio è finito per essere descritto, in grossi titoli, come il papa dall’estremità del mondo, come l'uomo della fine del mondo, in quanto originario dell'Argentina, paese geograficamente situato, secondo certuni, proprio alla fine del mondo.
Semmai potesse esser questa stata la maniera per inconsciamente adempiere la profezia di San Malachia, Francesco, quasi a voler smentire ogni remoto scetticismo, al momento del suo primo discorso al popolo dopo la sua sedicente elezione come papa, ovvero, al momento del suo primo discorso al mondo dall'alto del balcone di San Pietro, fece una sconvolgente dichiarazione. Egli disse che i sedicenti cardinali "sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo", per, poi, aggiungere: "ma siamo qui".