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Unitatis redintegratio - il decreto del Vaticano II sull'ecumenismo
All'inizio del suo decreto sull'ecumenismo il Vaticano II insegna che quasi tutti desiderano una veramente Universale Chiesa, la cui missione è quella di convertire il mondo al Santo Vangelo. Quale è la veramente Universale Chiesa la cui missione è quella di convertire il mondo al Santo Vangelo? Essa è la Chiesa Cattolica, ovviamene, la quale è la sola una e vera Chiesa Universale del Cristo. Pertanto, di che cosa discusse il Vaticano II? Per quale ragione insegnò il Vaticano II che quasi tutti desiderano la veramente Universale Chiesa del Cristo quando essa è già posseduta? La risposta è che il Vaticano II insegnò la menzogna donde la gente deve desiderare la vera Chiesa Cattolica in quanto ancora non esistente. Per coloro dubitanti che il Vaticano II negò in tale passaggio la verità per la quale la Chiesa Cattolica esiste viene citata l'interpretazione del passaggio di Antipapa Giovanni Paolo II.
Si osserva il fatto per il quale Antipapa Giovanni Paolo II stesso confermò che il desiderio di una visibile Chiesa Universale del Cristo è un desiderio attivo in entrambe le parti, quella Cattolica e quella acattolica, il che significa che nel suo decreto sull'ecumenismo, dal quale Antipapa Giovanni Paolo II citava, il Vaticano II desiderò invero l'una Universale Chiesa del Cristo. Il vaticano II negò, dunque, la realtà dogmatica per la quale la Chiesa Cattolica è l'Universale Chiesa del Cristo.
Unitatis redintegratio riafferma anche la blasfemia per la quale tutti i cosiddetti Cristiani professanti battezzati, ossia, i pretesi Cristiani acattolici, sono in comunione con la Chiesa Cattolica, detenendo un diritto al nome di Cristiani, non menzionando, per l'appunto, alcunché circa la loro necessità di convertirsi alla Fede Cattolica per la salvezza.
Notasi che il Vaticano II insegna che tali membri delle sette Protestanti e Scismatiche sono in comunione con la Chiesa Cattolica, sebbene parziale, e fratelli della stessa, con diritto al nome di Cristiani. La Chiesa Cattolica, di contro, insegna la realtà donde essi sono al di fuori della comunione della Chiesa Cattolica ed alieni ai suoi fedeli. Ciò contraddice direttamente l'insegnamento del Vaticano II.
La seguente citazione proviene da un articolo apparso in una pubblicazione ampiamente letta e totalmente approvata dalla setta Vaticano II, Messaggero di Sant'Antonio [Saint Anthony messenger]. È osservabile come tale apparentemente approvata pubblicazione abbia, e sì ha, compreso l'insegnamento del decreto sull'ecumenismo del Vaticano II.
Ha forse Renata male interpretato il Vaticano II? No; si è appena dimostrato come Unitatis redintegratio definisca, e sì definisce, invero tale esatta cosa. Si osserva, ora, la realtà per la quale esso negò che la Chiesa Cattolica è pienamente Cattolica e per cui esso affermò che cotale sette detengano e detengono la salvezza.
Nella parte quarta del medesimo decreto sull'ecumenismo, la succitata, il Vaticano II rinnega la realtà donde la Chiesa Universale del Cristo è pienamente Cattolica. Ove si credesse ciò si reciterebbe nemmeno il Credo Apostolico: "Io credo… nella Santa Chiesa Cattolica… ". Si reciterebbe, invece: "Io credo… nella non pienamente Chiesa Cattolica… ". Ma per quale ragione avrebbe asserito, come sì asserì, il Vaticano II una tale ridicola eresia? Esiste una ragione. La parola Cattolica significa universale. Come già visionato, il Vaticano II rigetta la verità donde la Chiesa Cattolica è la Chiesa Universale del Cristo, insegnando che quasi tutti desiderano la Chiesa Universale, come se essa non esistesse.
La fasulla religione del Vaticano II sostiene la bestemmia donde la Chiesa Universale del Cristo sia ed è più grande della Chiesa Cattolica. Giacché il decreto sull'ecumenismo del Vaticano II rinnega la verità per la quale la Chiesa Cattolica è la Chiesa Universale del Cristo, desiderando che un tale Chiesa Universale esista, ne consegue logicamente che il Vaticano II insegni la menzogna per cui la Chiesa Cattolica od Universale non sia e non è capace di realizzare pienamente la sua Cattolicità od Universalità, causa divisioni tra i pretesi Cristiani. In altre parole, secondo il chiaro insegnamento del Vaticano II, le divisioni fra le innumerevoli sette Protestanti, fra quelle Scismatiche Orientali e la Chiesa Cattolica impediscono alla pretesa Chiesa Universale, della quale si è tutti membri, sempre secondo il Vaticano II, di realizzare pienamente la sua vera presunta Cattolicità od Universalità.
Tutto ciò è una conferma definitiva per cui il Vaticano II insegnò la falsità donde le sette eretiche e scismatiche costituiscono la Chiesa Universale del Cristo. Le parole del Vaticano II circa l'universalità della Chiesa Universale del Cristo, macchiata dalle divisioni fra tali sette, non avrebbero senso a meno che esso sostenesse che tali sette delineino la Chiesa Universale del Cristo. Spiegato ciò si citano, dunque, Papa Clemente VI e Papa Leone XIII, onde contraddire tale spaventosa eresia del Vaticano II.
Come visibile, allorquando gli eretici lasciano la Chiesa Cattolica essi non rompono la sua Universalità o Cattolicità, essi lasciano semplicemente la Chiesa Cattolica; non secondo il decreto sull'ecumenismo del Vaticano II, tuttavia.
Secondo tale commentatore il Vaticano II insegnò la malvagità per la quale i Protestanti e gli Scismatici non erano in colpa per avere lasciato la Chiesa Cattolica; entrambe le parti erano da accusare. Ha forse Daley male interpretato il Vaticano II? No; il Vaticano II insegnò invero tale stessa cosa mediante la seguente assurda proclamazione.
Occorre considerare con cura tale proclamazione di modo da percepire il pieno impatto della sua malizia. Senza alcuna chiarificazione o qualificazione il Vaticano II emette un'affermazione generale scusante il peccato di separazione, vale a dire, eresia e scisma, a tutti coloro i quali, essenti nati nelle comunità Protestanti e Scismatiche, crescono in esse "credendo nel Cristo". Ciò è incredibilmente eretico. Ciò significherebbe che non si potrebbe accusare alcun Protestante di essere eretico, non importa quanto anti-Cattolico egli sia, se egli fosse nato in una tale setta. Ciò contraddice direttamente l'insegnamento Cattolico, come visionato con Papa Leone XIII, ad esempio. Tutti coloro rigettanti anche un dogma della Fede Cattolica sono eretici e colpevoli di essersi separati dalla vera Chiesa Cattolica.
Continuando si giunge alla parte terza del decreto sull'ecumenismo del Vaticano II.
Si scopre dell'altra eresia nella parte terza del decreto sull'ecumenismo. Esso asserisce la bugia per la quale la vita di grazia, la grazia santificante o la giustificazione, esista ed esiste al di fuori dei confini visibili della Chiesa Cattolica. Ciò è direttamente contrario al solenne insegnamento di Papa Bonifacio VIII presente nella bolla Papale Unam Sanctam.
Il Vaticano II contraddisse il dogma per il quale vi è nessuna remissione del peccato al di fuori della Chiesa Cattolica, avendo asserito la blasfemia donde si possieda e si possiede la vita di grazia, includente la remissione dei peccati, al di fuori della Chiesa Cattolica. Vi è, comunque sia, ancor più eresia presente nel decreto sull'ecumenismo. Il Vaticano II asserì candidamente la cattiveria per la quale tali comunità da esso descritte sono mezzi di salvezza.
Tale è una delle eresie più gravi del Vaticano II. Essa costituisce un rigetto del dogma donde al di fuori della Chiesa Cattolica vi è nessuna salvezza.
Nel suo decreto sull'ecumenismo il Vaticano II afferma anche l'assurdità per la quale gli acattolici recano testimonianza al Cristo mediante l'aspersione del loro sangue. Il seguente paragrafo implica che vi siano stati, sianovi e sonovi santi e martiri del Cristo presenti nelle chiese acattoliche, un'eresia.
Basandosi su tale insegnamento Antipapa Giovanni Paolo II ripeté ed espanse tale eresia molte volte.
La Chiesa Cattolica insegna dogmaticamente la verità per la quale al di fuori della Chiesa Cattolica non vi sono martiri Cristiani.
Nel suo decreto sull'ecumenismo il Vaticano II insegnò anche che gli eretici e Scismatici Orientali aiutano la Chiesa Cattolica a crescere.
La Chiesa Cattolica insegna la realtà per cui gli eretici sono i cancelli dell'Inferno.
Un'altra eresia detenente un posto preminente nel decreto sull'ecumenismo del Vaticano II è la costante espressione di rispetto per i membri delle "fedi" acattoliche, delle "religioni" non-Cristiane.
La Chiesa Cattolica non stima, essa non rispetta i membri delle "fedi" acattoliche, delle "religioni" non-Cristiane. La Chiesa Cattolica opera per e spera ne la loro conversione, tuttavia, essa denuncia ed anatemizza come dei membri di sette eretici coloro i quali rigettano l'insegnamento Cattolico.
Il decreto del Vaticano II sull'ecumenismo insegna ancora la falsità per cui in materie teologiche occorre trattare gli acattolici con lo stesso peso.
Si noti, cortesemente, quanto specificatamente sia, e si è, il linguaggio del decreto sull'ecumenismo del Vaticano II condannato dall'enciclica di Papa Pio XI contro il falso ecumenismo. Il Vaticano II raccomandò che si trattasse con gli eretici a pari grado mentre Papa Pio XI descrisse gli eretici come inclini a trattare con la Chiesa Cattolica di Roma solamente da uguali con uguali. Allorquando si legge l'incredibile specificità con la quale il Vaticano II contraddisse l'insegnamento passato del Magistero Ecclesiastico ci si può solamente domandare: "Fu Satana stesso a scrivere i documenti del Vaticano II?".
Note di fine sezione 8 (1):
[6] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 908.
[7] www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19641121_unitatis-redintegratio_en.html.
[8] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 393.
[9] Renata Lareau, Il Vaticano II per la generazione X [Vatican II for Gen-Xers], Messaggero di Sant'Antonio [Saint Anthony messenger], 2005, SUA, pagina 25.
[10] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 912.
[11] Giuseppe Ratzinger, Dominus Iesus (17), Approvato da Antipapa Giovanni Paolo II, 2000, SUA.
[12] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 570a.
[13] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 393.
[14] Michele Daley, I 16 documenti del concilio [The council's 16 documents], Il messaggero di Sant'Antonio [Saint Anthony messenger], 2005, SUA, pagina 15.
[15] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 910.
[16] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 468.
[17] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 910.
[18] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 3, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagine 121-122.
[19] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 578; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714.
[20] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 912.
[21] Le encicliche di Giovanni Paolo II [The Encyclicals of John Paul II], 1996, Divisione di pubblicazione del nostro visitatore domenicale [Our Sunday visitor publishing division], SUA, pagina 914.
[22] Le encicliche di Giovanni Paolo II [The Encyclicals of John Paul II], 1996, Divisione di pubblicazione del nostro visitatore domenicale [Our Sunday visitor publishing division], SUA, pagina 965.
[23] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 247.
[24] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714.
[25] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 915-916.
[26] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 113.
[27] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 351.
[28] www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19641121_unitatis-redintegratio_en.html.
[29] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 233.
[30] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 246.
[31] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 31.
[32] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 914.
[33] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 315.