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Orientalium ecclesiarum - il decreto del Vaticano II sulle chiese Cattoliche Orientali
Il decreto del Vaticano II Orientalium ecclesiarum tratta delle chiesa Cattoliche Orientali. Esso tratta anche delle sette Scismatiche Orientali, le cosiddette chiese Ortodosse acattoliche. Alla ventisettesima parte del suo decreto, nel trattare dei cosiddetti Ortodossi, il Vaticano II fornisce una delle sue eresie più significative.
Per 20 secoli la Chiesa Cattolica ha consistentemente insegnato la realtà donde gli eretici non possono ricevere i Sacramenti. Tale insegnamento è radicato nel dogma per il quale al di fuori della Chiesa Cattolica esiste nessuna remissione dei peccati, definito da Papa Bonifacio VIII. È anche radicata nel dogma la verità per cui i Sacramenti sono di beneficio ai fini della salvezza solamente per coloro trovantisi al di dentro della Chiesa Cattolica, come definito da Papa Eugenio IV.
Solamente per coloro abitanti nella Chiesa Cattolica contribuiscono i Sacramenti della Chiesa Cattolica alla salvezza. Tale è un dogma. Ciò malgrado, tale dogma fu ripudiato dallo scandaloso insegnamento del Vaticano II per il quale è legittimo offrire la presunta Santa Eucaristia a coloro non abitanti nella Chiesa Cattolica. I Papi nel corso delle epoche hanno proclamato la verità donde gli acattolici riceventi la Santa Eucaristia al di fuori della Chiesa Cattolica la ricevono ai fini della loro dannazione.
Antipapi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ripeterono ed espansero tale eresia del Vaticano II molte volte. Nel caso di Antipapa Giovanni Paolo II esso viene insegnato chiaramente nel suo nuovo preteso Codice di diritto canonico, Canone 844,3-4, nella sua cartella per l'applicazione dei principi e norme dell'ecumenismo, numeri 122-125, e nel suo nuovo presunto catechismo, numero 1401. Egli, inoltre, si riferì molte volte a tale eresia durante i suoi discorsi.
Circa tale punto sensibile, delle istruzioni specifiche sono state emesse, dettanti che quandunque fosse impossibile per un Cattolico ricorrere ad un sacerdote Cattolico egli riceverebbe i Sacramenti della Penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi dal ministro di una chiesa Orientale, direttorio numero 123. Reciprocamente, i ministri Cattolici possono lecitamente amministrare i Sacramenti della Penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi ai Cristiani Orientali domandateli."
3 cose suscitano stupore in tale paragrafo. Prima, Antipapa Giovanni Paolo II richiamò talché si condividessero i presunti Sacramenti, specialmente la pretesa Santa Eucaristia. Seconda, egli tentò di giustificare ciò invocando il profitto spirituale delle anime, il che significa la verità donde egli negò direttamente la definizione di Papa Eugenio IV circa il modo per cui la ricezione dei Sacramenti al di fuori della Chiesa Cattolica non beneficia alla salvezza. Terza, Antipapa Giovanni Paolo II rammentò di obliare giammai la cosiddetta implicazione ecclesiologica del condividere i presunti Sacramenti - implicazione per la quale gli eretici e gli scismatici con i quali si condividerebbero i presunti Sacramenti si troverebbero anch'essi nella pretesa Chiesa Universale del Cristo. Comprende il lettore ciò che tale eresia significa? Essa significa che la chiesa del Vaticano II, oggi guidata da Antipapa Francesco, si considera presente nella medesima cosiddetta Chiesa Universale del Cristo di cui coloro a cui essa offre la presunta Santa Eucaristia fanno parte, i Protestanti e gli Scismatici Orientali.
Oltre a tale orribile insegnamento circa l'offrire i presunti Sacramenti agli acattolici il documento del Vaticano II Orientalium ecclesiarum sparge ulteriore eresia riguardante l'indifferentismo, l'idea blasfema per la quale Iddio approvi le sette eretiche.
Contrariamente all'eresia del Vaticano II lo Spirito Santo non scorre sui membri di qualunque setta.
In ultimo, nell'operare il principio donde le sette eretiche sono valide quanto la Chiesa Cattolica e per il quale lo Spirito Santo approva le sette eretiche Orientalium ecclesiarum richiama i Cattolici a condividere le loro chiese con gli eretici e gli scismatici.
Note di fine sezione 8 (2):
[34] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 907.
[35] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 468.
[36] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 578; Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 714.
[37] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 222.
[38] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 256.
[39] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 364.
[40] Le encicliche di Giovanni Paolo II [The Encyclicals of John Paul II], 1996, Divisione di pubblicazione del nostro visitatore domenicale [Our Sunday visitor publishing division], SUA, pagina 950.
[41] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 907.
[42] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 201.
[43] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 74.
[44] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 907.