^
^
Introduzione | Concilio Vaticano II | Nuova "messa" | Anti-Chiesa Cattolica | Antipapi Francesco, Benedetto XVI, GPII ecc. | Sedevacantismo | Terzo segreto di Fatima | Frammassoneria | Vocabolario Cattolico |
Extra Ecclesiam Nulla Salus | Eternità Infernale | Sacra Scrittura e Cattolicesimo | Santo Rosario | Catechismo Cattolico | Conversione | Libri Cattolici | Padre Pio |
Obiezione 6: le definizioni del Concilio Vaticano I sulla perpetuità dell'ufficio Papale contraddicono le affermazioni dei sedevacantisti.
Risposta: i dogmi del Concilio Vaticano I non contraddicono una vacanza presso la Sede Papale; infatti, solamente coloro rigettanti gli Antipapi del Vaticano II possono accettare consistentemente tali dogmi Papali, giacché Antipapa Francesco li rigetta completamente.
Risposte ai passaggi specifici del Concilio Vaticano I citati dai non-sedevacantisti ed all'assurdità donde un Papa non deve credere nel Vaticano I
La gente tentante di confutare il sedevacantismo cita spesso 3 passaggi provenienti dal Vaticano I. Si fronteggeranno specificatamente tutti e 3 tali passaggi. Prima di ciò è d'uopo enfatizzare il fatto appena discusso, per cui vi sono stati dei lunghi periodi di tempo nei quali la Chiesa Cattolica non ha detenuto un Papa. Si è già menzionato l'interregno di 3 anni mezzo tra Papa San Marcellino e Papa San Marcello.
Sebbene Papa San Gregorio VII morì il 25/05/1085 non fu sino a quasi 2 anni dopo, il 09/05/1087, che il suo successore, Papa Vittore III, venisse eletto. Il 25/06/1243 Papa Innocenzo IV divenne il centosettantanovesimo successore di San Pietro; il suo immediato predecessore, Papa Celestino IV, tuttavia, era morto oltre un anno e mezzo prima, il 10/11/1241. Più in avanti nello stesso secolo i Cattolici sarebbero stati obbligati ad attendere quasi 3 anni affinché la Chiesa Cattolica, dinnanzi alla morte di Papa Clemente IV il 29/11/1268, nominasse un nuovo Papa, Papa San Gregorio X, scelto il 01/09/1271. Altri esempi di intervalli oltre l'anno o di più tra un Papa ed un altro potrebbero essere citati, il punto, ciò malgrado, è che quantunque il rapido trasferimento di potere Papale sia ed è stato comune sono sorte delle eccezioni. La crisi di oggi, dunque, non è certamente la prima volta donde la Chiesa Cattolica soffre un periodo significativo di tempo senza un Papa.
Si sono già discussi gli Antipapi aventi regnato da Roma, Italia, durante l'intento di fingersi Papi, qualche cosa di analizzato nei casi di Antipapa Anacleto II e del Grande Scisma di Occidente. Esiste ancora un assioma teologico per cui "il più od il meno non muta la specie ed un cambio di grado non influenza il principio." Non avendo la Chiesa Cattolica perduto la perpetua successione Papale durante un vacanza di 3 anni e 7 mesi allora essa la perderà nemmeno durante una vacanza di 40 anni. Il principio è il medesimo, a meno che si citi uno specifico insegnamento della Chiesa Cattolica dettante un limite all'interregno Papale.
Dacché esiste nessun insegnamento imponente un limite su tale interregno Papale, un periodo senza un Papa, e dacché le definizioni del Concilio Vaticano I sulla perpetuità dell'ufficio Papale operano assolutamente nessuna menzione delle vacanze Papali o quanto esse durino se le definizioni del Concilio Vaticano I confutassero la posizione sedevacantista, come affermato da alcuni, allora esse confuterebbero l'indefettibilità della Chiesa Cattolica, ciascuna volta che la Chiesa Cattolica si trovi senza un Papa. Ciò è, tuttavia, impossibile e ridicolo, ovviamente.
Pertanto, di modo da essere consistenti i non-sedevacantisti citanti il Concilio Vaticano I contro la "tesi" sedevacantista dovrebbero argomentare che la Chiesa Cattolica può esistere giammai priva di un Papa, neppure per un momento, una patente assurdità. Tuttavia, ciò è esattamente quello che uno di loro ha sostenuto in un interessantissimo errore in un articolo. Ciò serve a rivelare la sua profonda faziosità e gli errori al cuore della sua posizione.
Ciò è ovviamente assurdo e completamente falso. Lo scrittore sa che ciò è falso perocché nella seguente frase egli scrive quanto segue.
Innanzitutto, l'interregno da lui menzionato non fu il più lungo nella storia Ecclesiastica, come osservato disopra. Dopodiché, egli ammise la realtà per la quale la Chiesa Cattolica è esistita senza un Papa per anni. Sicché, vi sono stati un bel po' di momenti nella storia Ecclesiastica per cui la Chiesa Cattolica è rimasta priva di un Papa. Perché dovrebbe egli avere affermato che la Chiesa Cattolica può rimanere senza un Papa neppure per un momento quando sapeva che ciò non è vero?
Ebbene, il fatto donde la Chiesa Cattolica può rimanere senza un Papa per un lungo periodo di tempo è stato stabilito, mirisi il passaggio del Vaticano I.
1. Il Concilio Vaticano I dichiarò la verità donde il Papato è il principio perpetuo e la fondazione visibile dell'unità.
Il fatto per il quale ciò che il Cristo istituì in San Pietro, l'ufficio di San Pietro, rimane il perpetuo principio e la visibile fondazione dell'unità anche oggi e quandunque non vi sia un Papa è dimostrato ciascuna volta che un Cattolico odierno, sedevacantista, converte uno Scismatico "Ortodosso" Orientale alla Fede Cattolica.
Il Cattolico odierno, sedevacantista, informa caritatevolmente lo Scismatico Orientale della realtà per la quale egli, lo Scismatico Orientale, non si trova nell'unità della Chiesa Cattolica poiché non accettante ciò che il Cristo istituì in San Pietro, l'ufficio del Papato, oltreché non accettante ciò che i successori di San Pietro hanno insegnato in maniera vincolante durante la storia, Concilio di Trento e così via. Tale è un chiaro esempio di come l'ufficio del Papato serve ancora e sempre servirà il perpetuo principio dell'unità visibile, distinguendo i veri fedeli da quelli falsi, la vera Chiesa Cattolica da quella falsa. Ciò applicasi quandunque non vi sia un Papa ed ai sedevacantisti oggidì. Tale insegnamento dogmatico del Concilio Vaticano I non esclude periodi senza un Papa e non è contrario alla "tesi" sedevacantista in modo alcuno.
Infatti, seppure tale definizione rimanga e rimane vera per i sedevacantisti, deve essere dichiarato chiaramente che tale definizione del Concilio Vaticano I rimane solamente vera per i sedevacantisti. Tale definizione del Concilio Vaticano I sul Papato come il perpetuo principio e visibile fondazione dell'unità è certamente non vero per coloro sotto Antipapa Francesco. Tale insegnamento del Concilio Vaticano I rimane vero per i sedevacantisti e non per coloro sotto Antipapa Francesco poiché il Vaticano II insegnò esattamente l'opposto.
Mirasi la verità per cui il Vaticano II insegnò la blasfemia donde il Papato non è la visibile fondazione delle unità della Fede Cattolica e della comunione. Esso insegnò la malvagità donde coloro rigettanti il Papato sono in comunione con la Chiesa Cattolica. Giacché tale è l'insegnamento ufficiale della setta Vaticano II e dei suoi Antipapi coloro ad essi aderenti contraddicono cotale insegnamento del Vaticano I.
Inoltre, l'insegnamento del Concilio Vaticano I sulla perpetuità dell'ufficio Papale rimane solamente vero per i sedevacantisti perciocché Antipapa Benedetto XVI insegnava esplicitamente che accettare il Papato non è essenziale per l'unità.
Si è già mostrato, con la necessità di scandirlo però nuovamente, che Antipapa Benedetto XVI menzionava specificatamente, rigettandolo spudoratamente dopodiché, l'insegnamento tradizionale della Chiesa Cattolica per cui i Protestanti e gli Scismatici Orientali debbono essere convertiti alla Fede Cattolica ed accettare il Concilio Vaticano I, "il pieno scopo della definizione del 1870", per l'unità e per la salvezza. Egli rigettava specificatamente la verità donde la definizione dogmatica del Concilio Vaticano I, accettare il Papato e così via, è vincolante per l'unità della Chiesa Cattolica. Oltre al fatto per cui ciò è un altro chiaro esempio di eresia manifesta proveniente dagli Antipapi del Vaticano II ciò dimostra la realtà per la quale Antipapa Benedetto XVI, l'uomo da essi effettivamente dichiarato essere stato il Papa, negava l'esatto dogma proveniente dal Concilio Vaticano I avanzato da tale obiezione.
2. Il Papato sarebbe durato per sempre.
Sì, ciò che il Cristo istituì in San Pietro, l'ufficio del Papato, deve durare sempre insino alla fine delle epoche. Che cosa è l'ufficio del Papato? L'ufficio del Papato è l'ufficio di San Pietro, occupato da ciascun vero e legittimo Vescovo di Roma. Ciò significa e garantisce che ciascuna volta per cui vi sia un vero ed un valido occupante presso l'ufficio egli verrebbe dotato da parte del Cristo dell'infallibilità, nella sua vincolante ed autoritativa capacità insegnante, egli verrebbe dotato di suprema giurisdizione sulla Chiesa Universale ed egli sarebbe il visibile capo della Chiesa Cattolica. Ciò è vero per ciascun vero e legittimo occupante dell'ufficio Papale insino alla fine del tempo. Ciò non significa che la Chiesa Cattolica avrebbe detenuto sempre un tale occupante, come dimostrato dalla storia Ecclesiastica e dalle oltre 200 vacanze Papali, né significa che gli Antipapi regnanti da Roma, Italia, siano un'impossibilità, come Antipapa Anacleto II, il quale regnò a Roma, Italia, dal 1130 al 1138. Tale definizione dimostra nulla per i non-sedevacantisti, sicché, si proceda.
3. San Pietro avrebbe detenuto successori perpetui nel primato sulla Chiesa Universale.
Tale è il canone preferito di coloro argomentanti contro la "tesi" sedevacantista; ciò nondimeno, come si osserva, anch'esso dimostra nulla per la loro posizione. Le parole e le distinzioni sono molto importanti. Comprendere le distinzioni e le parole può spesso essere l'esatta differenza tra il Protestantesimo ed il Cattolicesimo.
Il canone proveniente dal Concilio Vaticano I condanna coloro neganti "che San Pietro detiene successori perpetui nel primato sulla Chiesa Universale." Notisi la frase "successori perpetui nel primato." Ciò, come osservato, non significa né può significare l'eventualità per la quale si detenga sempre un Papa. È per ciò che essa non detta l'eventualità per cui si abbia sempre un Papa. È un fatto quello per il quale vi sono stati periodi senza un Papa. Pertanto, cosa può il canone significare?
Nel comprendere tale canone è d'uopo rimembrare che esistono gli Scismatici sostenenti l'eresia per cui San Pietro ricevette il primato sulla Chiesa Universale da Gesù Cristo ma per la quale il primato sulla Chiesa Universale terminò con San Pietro. Essi sostengono la malvagità donde i Vescovi di Roma non sono successori del medesimo primato detenuto da San Pietro. Essi sostengono la falsità per cui la possente forza del primato non discende sui Papi, sebbene essi succedano a San Pietro come Vescovi di Roma. Nuovamente, gli Scismatici "Ortodossi" ammetterebbero l'eresia per la quale i Vescovi di Roma sono successori di San Pietro in un certo modo, in quanto gli succederebbero come Vescovi di Roma, tuttavia, non successori muniti del medesimo primato giurisdizionale sulla Chiesa Universale detenuto da San Pietro durante la sua vita. Tale eresia è il soggetto del succitato canone.
Tale eresia, negante che un Papa è il successore di San Pietro nel medesimo primato perpetuamente, ossia, ciascuna volta che vi sia un Papa insino alla fine del tempo egli sarebbe un successore nel medesimo primato, munito della stessa autorità posseduta da San Pietro, è precisamente ciò che tale canone condanna.
Una volta compreso ciò il significato di tale canone è chiaramente visibile. Ciò è enfatizzato verso la fine dalle parole "o che il Romano Pontefice non è il successore del beato Pietro nel medesimo primato che egli sia anatema." Il canone non dichiara l'eventualità per la quale si sarebbe sempre detenuto un Papa o che non vi sarebbero stati degli intervalli, come quelli già chiaramente avuti; il significato del canone è chiaro da ciò che esso detta. Esso condanna coloro neganti che San Pietro detiene successori perpetui nel primato, ovvero, coloro neganti la verità donde ciascuna volta per cui vi sia un vero e legittimo Papa insino alla fine del tempo egli sarebbe un successore nel medesimo primato, munito della stessa autorità posseduta da San Pietro.
Tale canone dimostra nulla per i non-sedevacantisti, nondimeno, esso dimostra qualche cosa per i sedevacantisti. Rimembrisi che Antipapa Benedetto XVI rigettava ancora tale dogma sul primato dei Papi.
Antipapa Benedetto XVI rigettava completamente tale canone ed il Vaticano I
Ciò significa, ancora una volta, che secondo Antipapa Benedetto XVI tutti i Cristiani non sono vincolati a credere nel Papato come definito dal Concilio Vaticano I nel 1870. Ciò significa che gli Scismatici "Ortodossi" sono liberi di rigettare il Papato. Tale è una palese negazione del Concilio Vaticano I e della necessità di accettare il primato da parte dell'uomo essentesi finto il Papa. Chi protesterà contro tale abominevole follia?
Inoltre, notisi che Antipapa Benedetto XVI ammise la realtà donde le gesta simboliche di Antipapa Paolo VI con il patriarca Scismatico furono un tentativo di esprimere precisamente "ciò", vale a dire, le sue gesta, come la genuflessione dinnanzi al rappresentante del patriarca acattolico Scismatico Atenagoras, espressero la bestemmia per cui gli Scismatici non devono credere nel Papato e nel Vaticano I. Si consideri ciò una struggente corroborazione di tutto ciò che si è affermato circa le incessanti gesta di Antipapa Giovanni Paolo II nei confronti degli Scismatici: reliquie offerte; donazioni offerte; chiese loro lodate; sedute su sedie omogenee; dichiarazioni comuni firmate; scomuniche contro di loro apparentemente rimosse.
Si è sottolineato tantissimo che tali sole azioni, considerando neppure le sue dichiarazioni, costituiscono un insegnamento donde gli Scismatici non debbono accettare il dogma del Papato. Innumerevoli falsi tradizionalisti e membri della setta del Vaticano II hanno negato ciò, tentando di giustificare tali gesta come meramente scandalose o qualcos'altro, tuttavia, non eretiche. Ebbene, ecco Ratzinger, già Antipapa Benedetto XVI, già capo della setta del Vaticano II, ammettere precisamente ciò che si è detto.
Nella sezione sulle eresie di Antipapa Benedetto XVI si sono coperte in ancor maggiore dettaglio le sue altre negazioni del Vaticano I. Non si ripete tutto in sede; si consulti cortesemente tale sezione per ulteriori informazioni.
Laonde, cortesemente, caro lettore, risponda: "Chi nega il Concilio Vaticano I?". Chi nega i dogmi sulla perpetuità, sull'autorità e sulle prerogative dell'ufficio Papale? Chi nega ciò che il Cristo istituì in San Pietro? Sono forse i sedevacantisti, coloro correttamente sottolineanti la verità donde un uomo negante il Concilio Vaticano I è al di fuori della Chiesa Cattolica, al di fuori dell'unità, giacché rigettante, fra le altre cose, il perpetuo principio dell'unità, il Papato, non potente quindi occupare un ufficio od essere capo della Chiesa Cattolica in cui crede nemmeno?
O sono forse coloro professanti l'unione con un uomo chiaramente credente nemmeno nel Concilio Vaticano I, un uomo credente neanche che il Papato ed il Concilio Vaticano I sono vincolanti su tutti i Cristiani, un uomo credente neppure che il Papato esistette nel I millennio DC, i veri negatori del Papato e del Vaticano I?
La risposta è ovvia a qualunque persona onesta e sincera considerante tali fatti. Fu Antipapa Benedetto XVI e tutti coloro ostinatamente insistenti nel rimanere in unione con lui ed Antipapa Francesco a negare il Papato. Sono i sedevacantisti ad essere fedeli al Papato.
Note di fine sezione 21 (6):
[40] Cristoforo Ferrara, In opposizione all'impresa sedevacantista [Opposing the sedevacantist enterprise], Agosto 2005, Notizie di famiglia Cattolica [Catholic family news], SUA, pagina 19
[41] Cristoforo Ferrara, In opposizione all'impresa sedevacantista [Opposing the sedevacantist enterprise], Agosto 2005, Notizie di famiglia Cattolica [Catholic family news], SUA.
[42] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1821.
[43] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 860.
[44] Antipapa Benedetto XVI, Principii di teologia Cattolica [Principles of Catholic theology], 1982, Stamperia di Ignazio [Ignatius press], SUA, pagine 197-198.
[45] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1824.
[46] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1825.
[47] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1825.
[48] Antipapa Benedetto XVI, Principii di teologia Cattolica [Principles of Catholic theology], 1982, Stamperia di Ignazio [Ignatius press], SUA, pagina 198.
[49] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 1826-1827.
[50] San Francesco Di Sales, La controversial Cattolica [The Catholic controversy], Libri Tan [Tan books], SUA.