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L'agonia di Gesù Cristo nel giardino del Getsemani
Nel Santo Vangelo di San Luca si legge che dopo avere insegnato al Tempio durante la giornata Gesù Cristo passava le Sue nottate sul Monte degli Ulivi. Gesù Cristo e gli Apostoli dovevano attraversare un ruscello per rendervisi. Tale era un luogo piacevole, conosciuto solamente da Gesù Cristo e dalla cerchia dei Suoi amici. Si trattava dunque di un luogo nel quale il Cristo Signore si sentiva a Suo agio ed al sicuro, in cui era presente un'atmosfera di intimità e di pace.
Ciò malgrado, è in referenza a tale luogo che la Sacra Bibbia discute per la prima ed ultima volta dell'agonia di Gesù Cristo, in quanto fu lì che Gesù Cristo sarebbe stato tradito, fu lì che Gesù Cristo avrebbe preso parte ad una battaglia cosmica nella quale la posta in palio sarebbe stata la vita eterna del mondo. In Marco 14:33 si legge che Gesù Cristo prese con Sé San Pietro, San Giacomo e San Giovanni, per poi essere assalito dal terrore e dall'agonia. Egli disse loro: "La Mia anima sarà triste sino alla Mia morte.". Una prova di tristezza e di morte lo avrebbe atteso nel giardino.
Il primo Adamo fu vinto dal serpente nel giardino, il giardino dell'Eden. Nel terzo capitolo della Genesi si legge la realtà per cui prima della caduta di Adamo il Diavolo riuscì a convincere Eva che se ella avesse mangiato del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male ella non sarebbe morta. Satana persuase Eva che la morte non sarebbe risultata a seguito della mangiata del frutto. Pertanto, era la morte ad essere in gioco. Il Diavolo sormontò Eva ed ella decise di mangiarne. Ella ne diede subito a suo marito, il quale commise la medesima trasgressione. Allorché Adamo mangiò del frutto egli precipitò l'umanità intera nella morte e nella tristezza, nella morte eterna e nel travaglio eterno. La Sacra Scrittura rivela che uno dei castighi per la disobbedienza di Adamo ed Eva fu precisamente il travaglio e la moltiplicazione del dolore.
La caduta di Adamo nel giardino introdusse il dolore e la morte. Essa produsse tutti i dolori e tutti i mali della storia, bensì, più fatalmente, la morte dell'anima. È una sorpresa che allorquando il nuovo Adamo, Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio, viene incaricato di restaurare ciò che Adamo perse Egli possa essere confrontato con una particolarissima prova nel giardino? È una sorpresa che nel giardino Egli sopporti una sofferenza all'uomo inimmaginabile, caratterizzata da sentimenti di dolore inconcepibili? Il Suo dolore fu talmente grande che il Suo travaglio lo trasportò al limite della morte. All'apice dell'agonia Gesù Cristo cadde faccia a terra.
Non è quindi affatto irragionevole concludere che Gesù Cristo, Il Quale portò sulle Sue spalle il peso di tutti i peccati dell'universo, sia stato colpito da tutte le pene e da tutti i mali della storia, da tutti i peccati, da tutte le menzogne, da tutte le morti, da tutti i furti, da tutti i tradimenti, da tutte le fornicazioni, da tutte le ebbrezze, da tutte le empietà, da tutti i culti idolatrici, da tutte le iniquità; sicché, tutto il malore e la morte che l'umanità aveva ed avrebbe prodotto furono caricate sulle Sue spalle.
In 2 Corinzi 12:7-8 si apprende che Iddio autorizzò un angelo di Satana a tormentare San Paolo. La scossa fu talmente grande che San Paolo pregò il Signore a 3 riprese talché lo liberasse dal demone. Attesoché un solo angelo infernale può produrre tale travaglio quale genere di tormenti e di tristezza sopportò Gesù Cristo trionfando su tutti gli angeli dell'Inferno, restaurando il mondo a seguito del peccato di Adamo?
Isaia Profeta profetizzò che Gesù Cristo sarebbe stato un uomo di dolori e sofferenza, Isaia 53. L'agonia di Gesù Cristo ebbe luogo sul Monte degli Ulivi, nel giardino del Getsemani. Il termine Getsemani origina da una parola significante pressa delle olive. In una pressa di olive si estrae l'olio dalle olive schiacciandole lentamente tra 2 grosse pietre: durante lo schiacciamento e la pressione delle olive l'olio trasuda. Colò parimenti del sangue dal capo di Gesù Cristo allorché Egli fu schiacciato sotto la pressione dei peccati dell'umanità.
Il sudare sangue è appellato ematidrosi. Ecco la descrizione di Federico Zugibe: "Attorno alle ghiandole sudorifere è presente un grande numero di vasi sanguini, intrecciati tra di essi. A seguito di una pressione causata da una grande scossa i vasi sanguini si restringono, poi, diminuita l'ansia, i vasi sanguini si dilatano sino alla rottura. Il sangue passa nelle ghiandole sudorifere, uscendo sotto forma di gocce di sangue mescolate a del sudore.".
Nel suo libro La Passione di Gesù Cristo [The Passion of Jesus Christ], a pagina 103, il chirurgo Pietro Barbet scrive: "Questo fenomeno, raro d'altronde, è provocato da una grande scossa morale, seguita da un'emozione profonda e da una grande paura.".
Il giardino del Getsemani, come dettato da Luca 22, è il solo luogo nel quale la Sacra Bibbia descrive l'agonia di Gesù Cristo. Le Sue sofferenze furono talmente grandi che l'Epistola agli Ebrei discute tale momento come i giorni della Sua carne: le Sue orazioni ed implorazioni inverso il Padre Suo furono un gran grido, Ebrei 5:7. Durante il Suo combattimento dalle conseguenze infinite fu inviato un angelo onde apportarGli del sostegno.
Le gocce di sangue, nella loro visibilità, non solamente uscirono dal capo bensì furono così abbondanti da colare sino alla terra, Luca 22:44. La Sua tristezza e la Sua agonia furono asperse presso il luogo, fatto rimarcato dagli Apostoli, giacché allorquando Gesù Cristo si levò Egli li trovò dalla tristezza addormentati: essi furono certamente riempiti di confusione e di angoscia nel vedere il loro Maestro così profondamente scosso.
Dopo avere tentato di mantenerli svegli onde vegliare con Lui Gesù Cristo disse loro di dormire e di riposarsi. Solamente una carità di ordine superiore avrebbe potuto incoraggiarli a dormire allorquando Egli avrebbe dovuto travagliare. Solamente una carità di ordine superiore avrebbe potuto diminuire la loro inquietudine allorquando Egli sarebbe stato schiacciato dalla pressione peccatrice del mondo.
Si legge anche che allorché fu in agonia Gesù Cristo orò parecchio. Solamente Gesù Cristo avrebbe potuto continuare ad orare allorquando il peso del mondo intero Lo affliggeva, spingendo, malgrado tutti gli sforzi, chiunque altro a riposarsi. Gesù Cristo Si allontanò inoltre ad una gettata di sassi dai Suoi Apostoli di modo da pregare. Egli fu confrontato con il combattimento e con la solitudine di modo da insegnarci come avremmo dovuto pregare e trovare Dio.
Appena il combattimento nel giardino giunse al suo termine Gesù Cristo Si levò rapidamente poiché cosciente di ciò che Gli sarebbe capitato. Egli marciò con ardore verso di loro, verso i Suoi avversari, quivi giunti in grandissimo numero muniti di bastoni e di spade. Gesù Cristo provò una grande angoscia contemplando la ressa impiegata dai sommi sacerdoti per mettere mano su di Lui, Marco 14:41: il loro diabolico desiderio si era in quell'istante realizzato.
Giuda Iscariota arrivò e consegnò Gesù Cristo ai Suoi nemici mediante un bacio. Tutti i tradimenti della storia, tutte le disonestà, tutte le ipocrisie e tutta la perfidia sono niente dinnanzi a tale avvenimento. Mostrando il Suo potere Divino, appena Gesù Cristo rispose loro sono Io essi caddero a terra, Giovanni 18:6, poiché nessuno Lo avrebbe catturato senza il Suo consenso, Giovanni 10:18.
Le lanterne brillanti e le torce infiammate di coloro i quali avevano accompagnato Giuda Iscariota resero certamente la scena ancora più turbante: esse distrussero tutta la calma notturna che sarebbe potuta rimanere. Fu Satana ad entrare in Giuda Iscariota, Luca 22:3: colui che rubò la pace e la calma dalla Terra.
Una delle più grandi sofferenze che una persona percepisca durante la sua vita è quella di conoscere la propria ragione dinnanzi ad una condanna contraria da parte di un giudice, di essere innocente ma di essere stata dichiarata colpevole, di avere sete di giustizia ma di non potere essere saziata, di potere resistere ai malfattori perseguitantila ma di dovere cadere nelle loro mani.
Gesù Cristo fu consegnato nelle mani di coloro i quali Lo odiarono massimamente, di coloro i quali consacrarono le loro vite alla di Lui distruzione: essi non appartennero al Padre dacché non erano della verità. Egli intese la loro malizia più di chiunque altro: essi Lo odiarono semplicemente perciocché essi erano le tenebre e perocché Egli era la luce, con l'ora delle tenebre ivi giunta.
Allorché le moltitudini armate si impadronirono di Gesù Cristo onde sequestrarLo gli Apostoli si condussero come era stato scritto in Zaccaria 13:7: "Percuoti il Pastore e le pecore saranno disperse.". Ciascun dettaglio fu adempiuto alla lettera. Allorquando gli Apostoli avevano fatto entrata nel Monte degli Ulivi assieme a Gesù Cristo essi erano pieni di gioia, al punto di intonare una canzone, tuttavia, tutto ciò era ben lontano ormai. Distrutte tutte le loro speranze restò null'altro che confusione e desolazione, con Gesù Cristo portato via lontano, da solo.