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Gli errori di Michele Baio
Obiezione. Non fu il concetto per il quale i catecumeni non detengono la remissione dei peccati condannato negli errori di Michele Baio?
Risposta. No. Inoltre, il fatto donde certuni difensori del "Battesimo" di desiderio o di sangue tentano di citare ostinatamente Gli errori di Michele Baio a favore del "Battesimo" di desiderio mostra semplicemente la loro disonestà e la mancanza di evidenza a favore del "Battesimo" di desiderio o di sangue incombente su di loro.
Le succitate proposizioni di Michele Baio vennero condannate perciocché esse asserivano la falsità donde nei catecumeni e nei penitenti privi della remissione dei peccati può esistere la perfetta carità. Nota. Ciò, in una maniera o l'altra, menziona nulla circa il possesso della perfetta carità in presenza della remissione dei peccati presso i catecumeni. Le suindicate proposizioni di Michele Baio sono false perocché non è possibile possedere la carità perfetta in assenza della remissione dei peccati.
La Fede Universale, la speranza, la carità e la remissione dei peccati sono inseparabili al di dentro di una persona giustificata. Pertanto, Michele Baio fu giustamente condannato per la sua falsa dichiarazione donde i catecumeni ed i penitenti possono possedere la carità perfetta in assenza della remissione dei peccati. La di lui asserzione contraddice la docenza Cattolica. In aggiunta, allorché un Papa condanna proposizioni come la falsa proposizione di Michele Baio egli condanna le intere proposizioni come tali. Nel condannare un tale errore viene operata nessuna asserzione, positivamente o negativamente, circa qualunque parte della dichiarazione, né viene operata asserzione veruna, positivamente o negativamente, circa il possesso della remissione dei peccati in presenza della carità perfetta a favore dei catecumeni, oggetto non costituente l'argomento della dichiarazione di Michele Baio. Nondimeno, grazie ad altri insegnamenti Ecclesiastici si conosce la verità per la quale i catecumeni, dei non-battezzati, non possono detenere la remissione dei peccati giacché trovantisi al di fuori della Chiesa Cattolica.
Un buon esempio ulteriormente utile a mostrare come i difensori del "Battesimo" di desiderio o di sangue si trovino completamente in errore nell'utilizzare Michele Baio come argomentazione a favore del "Battesimo" di desiderio è trovabile in Denzinger 646: un errore di Giovanni Hus, condannato dal Concilio di Costanza.
Basandosi su di tale passaggio talune persone hanno erroneamente concluso che l'argomentazione dei sedevacantisti, per la quale un Papa divenente eretico perde il suo ufficio, cessando di essere capo della Chiesa Universale giacché non membro della stessa, è stata condannata. Nulladimeno, il Concilio di Costanza non condannò ciò affatto, esso non asserì alcunché in tale riguardo, in una maniera o l'altra. Piuttosto, esso condannò l'intera proposizione come tale, asserente la menzogna per la quale un Papa malefico od immorale non è il capo della Chiesa Universale dacché non membro della stessa. Ciò è falso: la mera ipotesi donde un Papa sia malefico non implica che egli non è un membro della Chiesa Cattolica e quindi non il capo della stessa. I sedevacantisti, invece, sottolineano correttamente l'effettività per cui un Papa eretico e non meramente malefico non è un membro della Chiesa Cattolica e quindi non il capo della stessa, perdendo dunque il suo ufficio automaticamente allorché divenente un eretico. Ciò, effettivamente, è l'insegnamento della Chiesa Cattolica.
Ergo i seguenti santi insegnamenti.
Pertanto, come visibile, la seconda metà della condannata dichiarazione di Giovanni Hus - un Papa non è il capo della Santa Chiesa Cattolica militante giacché non un membro di essa - può essere vera. Tuttavia, la proposizione di Giovanni Hus venne condannata come tale per il fatto che al suo inizio essa asserisce la falsità donde tale cessazione di appartenenza alla Chiesa Cattolica e quindi di egemonia presso la medesima prenderebbe luogo a causa della semplice maleficenza di un Papa, delineante una falsità. Sicché, nel suo insieme, la proposizione di Giovanni Hus, come quella di Michele Baio, è falsa, ragione per cui essa venne condannata.
Laonde, l'errore di Giovanni Hus è un esempio di valore al di dentro della dimostrazione della verità per cui i difensori del "Battesimo" di desiderio o di sangue si trovano ancora una volta completamente in errore nel citare gli errori di Michele Baio a scopi di argomentazione. Nel condannare una tale proposizione proveniente da Michele Baio il Papa operò nessuna dichiarazione, positivamente o negativamente, circa il possesso della remissione dei peccati in presenza della perfetta carità a favore dei catecumeni, poiché ciò non era stato il tema fronteggiato da Michele Baio. Il fatto è che i catecumeni non possono punto detenere la remissione dei peccati dacché trovantisi al di fuori della Chiesa Cattolica.
Nulladimeno, i difensori del "Battesimo" di desiderio o di sangue conoscono che gli errori di Michele Baio non dimostrano il loro punto, potendolo comprendere ove in ciò si cimentassero, dunque: perché continuano alcuni di essi ad utilizzare tale non-argomentazione come argomentazione? Si tratta semplicemente di disonestà. La realtà donde essi tentano di strumentalizzare l'ignoranza del laicato in maniera ostinata, utilizzando gli errori di Michele Baio come argomentazione a favore del "Battesimo" di desiderio, rappresenta effettivamente uno scandalo. La disonesta CMRI di Spocana [Spokane], Guassintona [Washington], SUA, ad esempio, pubblicò un opuscolo ed un articolo sul "Battesimo" di desiderio. Non solamente citano l'opuscolo e l'articolo impropriamente l'insegnamento del Concilio di Trento, Sessione 6, Capitolo 4, utilizzando eccetto tramite invece che senza, bensì utilizzano assai disonestamente i suddetti errori di Michele Baio come presunta prova a favore del "Battesimo" di desiderio. Nell'utilizzare tali tattiche nel proprio opuscolo e nel proprio articolo la CMRI ha sedotto i lettori non abbastanza interessati di Fede Cattolica onde esaminare la questione con cura, pesando i meriti della di essa argomentazione, quei lettori aventi semplicemente creduto a ciò che la CMRI aveva concluso poiché apparentemente ben documentato, probabilmente molti. Tale è il modo in cui gli eretici uccidono le anime, conducendole in errore.
Note finali
[437] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1031.
[438] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1033.
[439] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 799‐800.
[440] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numeri 468‐469.
[441] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 646.
[442] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 423.
[443] San Francesco di Sales, La controversia Cattolica [The Catholic controversy], 1989, Libri TAN [TAN books], SUA, pagine 305‐306
[444] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian press], SUA, pagina 401.