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Nostra aetate - il decreto del Vaticano II sulle religioni non Cristiane
In tale passaggio il Vaticano II insegna la feroce bestemmia per cui i Maomettani adorano l'uno Dio, il creatore del Cielo e della Terra. Ciò è simile, sebbene leggermente differente, all'eresia già esposta presente in Lumen gentium. Il falso dio dei Maomettani, il quale, appunto, non è la Santissima Trinità, non creò il Cielo e la Terra. La Santissima Trinità creò il Cielo e la Terra.
Interessante raffronto linguistico tra il Vaticano II ed il Concilio di Firenze
Notisi, cortesemente, che il Concilio di Firenze nel definire dogmaticamente la necessità della Fede Cattolica per la salvezza enfatizzò le orazioni, l'elemosina ed il digiuno di coloro al di dentro del petto della Chiesa Cattolica. Esso dettò che cotale elemosina non avrebbe beneficiato qualcuno al di fuori della Chiesa Cattolica. È interessante che il Vaticano II, nel lodare i Maomettani e la loro falsa religione, utilizzò esattamente lo stesso linguaggio del Concilio di Firenze, tuttavia, ancora una volta, con un significato contrario: lodando i digiuni, l'elemosina e le preghiere di una religione falsa e non-Cristiana.
Nostra aetate, numero 3, dettò anche che la pretesa Chiesa Cattolica stima i Maomettani, i quali cercherebbero di sottomettersi a Dio candidamente, proprio, per così dire, come fece Abramo. Ciò malgrado, l'ammirazione del Vaticano II per gli infedeli Maomettani non è condivisa dalla Chiesa Cattolica. La Chiesa Cattolica desidera la conversione e la gioia eterna dei Maomettani, tuttavia, essa riconosce che il Maomettanesimo è una religione falsa ed orribile. Essa non finge che i Maomettani si sottomettano a Dio. Essa sa che i Maomettani appartengono ad una falsa religione.
Papa Benedetto XIV proibì strettamente ai Cattolici di dare persino dei nomi Maomettani ai propri figlioli, sotto punizione di dannazione.
Nella sezione sull'eresia più specifica del Vaticano II si è trattato come Nostra aetate, numero 4, insegni ed insegna l'eresia per la quale gli Ebrei non debbono essere considerati come rigettati da Dio; essa non è, dunque, ripetuta.
Nostra aetate si assicura ancora di rammentare al mondo quanto sia apparentemente grande il Buddismo e quanto tale falsa religione meni alla presunta illuminazione.
I Buddisti accreditano molti falsi dei.
Il Vaticano II dettò che nel Buddismo è insegnata una strada donde gli uomini raggiungano la più alta illuminazione. Tale è apostasia. Tale è una delle peggiori eresie del Vaticano II. In aggiunta, leggasi come Antipapa Paolo VI, l'uomo il quale promulgò solennemente il falso Concilio Vaticano II, comprendeva tale insegnamento sul Buddismo.
Basandosi sul falso Concilio Vaticano II, da lui stesso promulgato solennemente, Antipapa Paolo VI proclamò che tale falsa e pagana religione è una delle ricchezze dell'Asia.
Il Vaticano II lodò anche la falsa religione dell'Induismo per il suo presunto inestinguibile benessere di investigazioni filosofiche, oltreché per la sua vita ascetica e la sua profonda meditazione.
Il Vaticano II.
Cali, una delle 330000 circa false divinità adorate dagli Induisti, la di cui religione non fu condannata bensì lodata dal Vaticano II.
Notisi quanto specificatamente la lode del Vaticano II per la falsa religione dell'Induismo fu contraddetta da Papa Leone XIII.
2 religioni differenti
Nel mezzo di tale blasfemia del Vaticano II è fatta nessuna menzione per cui gli infedeli debbono essere convertiti al Cristo; è offerta nessuna orazione acciocché la Fede Cattolica sia loro concessa; è avanzata nessuna ammonizione donde tali idolatri debbono essere liberati dalla loro empietà e dall'oscurità delle loro superstizioni. Ciò che mirasi è lode e stima per tali religioni del Diavolo. Ciò che mirasi è un sincretismo inequivocabile, trattante tutte le religioni come strade per Dio.
Note di fine sezione 8 (6):
[95] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 969.
[96] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 343.
[97] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 479.
[98] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 49-50.
[99] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 969.
[100] L'Osservatore Romano, 13/09/1973, pagina 8.
[101] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 969.
[102] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 2, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 307.
[103] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 3, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagine 313-314.
[104] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 280.