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Re Salomone – saggezza, lascivia ed il numero 666 nel Vecchio Testamento
San Gregorio Magno dichiarò: "Chiunque si macchiasse con la corruzione della lussuria chiuderebbe la porta del suo cuore all'entrata della verità".
Appresso Re Davide regnò Re Salomone su Israele.
In 1 Re 3, o 3 Regi 3 ove in possesso della Bibbia Cattolica Martini, si apprende che Salomone adorava il Signore. Le intenzioni di Salomone erano pure. Egli desiderava servire il Signore e camminare sulle Sue vie. Mostrando purezza di intenzione Salomone chiese sinceramente al Signore per un cuore saggio e discernente. Egli domandò sapienza per giudicare il popolo con giustizia e discernere il bene dal male. La sua pura intenzione piacque al Signore. Sicché, il Signore ricompensò Salomone con dei doni unici ed abbondanti.
1 Re 3:10-13: "E questo piacque al Signore, che Salomone avesse chiesta una tal cosa. E Iddio gli disse: Perciocché tu hai chiesta questa cosa, e non hai chiesta lunga vita, né ricchezze, né la vita de' tuoi nemici; anzi hai chiesto di avere intelletto per essere intendente a giudicare; ecco, io fo secondo la tua parola; ecco, io ti dò un cuor savio ed intendente; talché né davanti a te è stato, né dopo te sorgerà alcuno pari a te. Ed oltre a ciò, io ti dò quello che tu non mi hai chiesto, ricchezze e gloria; talché fra i re non ne fu mai alcun tale, qual tu sarai tutto il tempo della tua vita."
Si legge, dunque, che Dio donò a Salomone tanto quanto nessuno ebbe mai posseduto. Tale è un esempio di come il Signore ricompensi abbondantemente le intenzioni pure ed i desideri sinceri.
Re Salomone mostrò immediatamente la sua sapienza giudicando correttamente tra 2 donne litigantisi il medesimo figliolo. La gente rimase meravigliata.
1 Re 3:28: "E tutti gl'Israeliti, udito il giudicio che il re avea dato, temettero il re; perciocché videro che vi era in lui una sapienza di Dio, per giudicare."
1 Re 4:30-34: "E la sapienza di Salomone fu maggiore che la sapienza di tutti gli Orientali, e che tutta la sapienza degli Egizi; talché egli era più savio che alcun altro uomo; più ch'Etan Ezrahita, e che Heman, e che Calcol e che Darda, figliuoli di Mahol; e la sua fama andò per tutte le nazioni d'ogn'intorno. Ed egli pronunziò tremila sentenze; ed i suoi cantici furono in numero di mille e cinque. Parlò eziandio degli alberi, dal cedro ch'è nel Libano, fino all'isopo che nasce nella parete; parlò anche delle bestie, e degli uccelli, e de' rettili, e de' pesci. E da tutti i popoli, da parte di tutti i re della terra, che aveano udito parlare della sapienza di Salomone, si veniva per udire la sua sapienza."
Salomone eccedette tutti i re della Terra sia in sapienza che in abbondanza. Egli detenne una marina militare e costruì una casa per il Signore, il Grande Tempio. Il suo regno era talmente magnifico che la gente giungeva dai posti più remoti per ammirare il suo splendore.
Si legge della Regina di Seba, del come ella giunse per incontrarlo. Tale è la donna della quale Gesu-Cristo discute in Matteo 12:42.
Matteo 12:42: "La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con questa generazione, e la condannerà; perciocché ella venne dagli estremi termini della terra, per udir la sapienza di Salomone; ed ecco, qui è uno che è più che Salomone."
1 Re 10:1-7: "Ora la regina di Seba, avendo intesa la fama di Salomone nel Nome del Signore, venne per far prova di lui con enimmi. Ed entrò in Gerusalemme con un grandissimo seguito e con cammelli carichi di aromati, e con grandissima quantità d'oro, e di pietre preziose; e venne a Salomone, e parlò con lui di tutto ciò ch'ella avea nel cuore. E Salomone le dichiarò tutto quello ch'ella propose; ei non vi fu cosa alcuna occulta al re, ch'egli non le dichiarasse. Laonde la regina di Seba, veggendo tutta la sapienza di Salomone, e la casa ch'egli avea edificata; e le vivande della sua tavola, e le stanze de' suoi servitori, e l'ordine del servire de' suoi ministri, e i lor vestimenti, e i suoi coppieri, e gli olocausti ch'egli offeriva nella Casa del Signore, svenne tutta. E disse al re: Ciò che io avea inteso nel mio paese de' fatti tuoi, e della tua sapienza, era ben la verità. Ma io non credeva quello che se ne diceva, finché io non son venuta, e che gli occhi miei non l'hanno veduto; ora ecco, non me n'era stata rapportata la metà; tu sopravanzi in sapienza ed in eccellenza la fama che io ne avea intesa."
Tuttavia, Salomone incominciò, dipoi, a commettere peccati con le donne. Dio ebbe comandato al Suo popolo di non sposarsi con donne di altre nazioni, in quanto esse adoravano idoli e falsi dei.
1 Re 11:1: "Ora il re Salomone amò, oltre alla figliuola di Faraone, molte donne straniere, Moabite, Ammonite, Idumee, Sidonie, Hittee, delle nazioni delle quali il Signore avea detto a' figliuoli di Israele: Non entrate da esse, ed esse non entrino da voi; per certo esse faranno rivolgere il cuor vostro dietro ai loro dii; a quelle si congiunse Salomone per amore."
Salomone non sposò peccaminosamente solamente donne di altre nazioni bensì egli indulse in peccati sessuali. Come risultato il suo cuore divenne assai corrotto e la sua fede e relazione con Dio vennero distrutte. Salomone divenne estremamente accecato e schiavizzato dai suoi peccati sessuali. Egli adorò tali peccati carnali talmente tanto che finì per avere 700 mogli e 300 concubine.
1 Re 11:3-6: "Ed ebbe settecento donne principesse, e trecento concubine; e le sue donne sviarono il suo cuore. Al tempo della sua vecchiezza avvenne che le sue donne sviarono il suo cuore dietro ad altri dii; ed il suo cuore non fu intiero inverso il Signore Iddio suo, come era stato il cuor di Davide, suo padre. E Salomone andò dietro ad Astoret, dio de' Sidonii; e dietro a Milcom, abbominazione degli Ammoniti. Così Salomone fece ciò che dispiace al Signore; e non seguitò il Signore appieno, come avea fatto Davide, suo padre."
I peccati sessuali di Salomone lo guidarono sino agli abissi dell'idolatria e della depravazione spirituale. Salomone, colui il quale ebbe un tempo amato Dio, colui il quale fu stato ricompensato da Lui con insuperabile sapienza ed abbondanza, finì per costruire altari ai dei demoniaci delle altre nazioni.
1 Re 11:6-9: "Così Salomone fece ciò che dispiace al Signore; e non seguitò il Signore appieno, come avea fatto Davide, suo padre. Allora Salomone edificò un alto luogo a Chemos, abbominazione di Moab, nel monte ch'è dirimpetto a Gerusalemme; ed a Molec, abbominazione de' figliuoli di Ammon. Il simigliante fece per tutte le sue donne straniere, le quali facevano profumi, e sacrificavano agl'iddii loro. Perciò il Signore si adirò contro a Salomone, perché il suo cuore s'era sviato dal Signore Iddio d'Israele, che gli era apparito due volte."
Il Signore non punì solamente Salomone con ulteriore cecità bensì levò nemici contro di lui avvisandolo della sua caduta.
1 Re 11:11-14: "E il Signore disse a Salomone: Perciocché questo è stato in te, e tu non hai osservato il mio patto, ed i miei statuti, i quali io ti avea imposti; io del tutto straccerò il reame d'addosso a te, e lo darò al tuo servitore. Ma pure, per amor di Davide, tuo padre, io non farò questo a' tuoi dì; io lo straccerò d'infra le mani del tuo figliuolo. Nondimeno, io non istraccerò tutto il reame; io ne darò una tribù al tuo figliuolo, per amor di Davide, mio servitore; e per amor di Gerusalemme, che io ho eletta. Il Signore adunque fece sorgere un avversario a Salomone, cioè Hadad Idumeo, ch'era del sangue reale di Edom."
Salomone, dipoi, morì ed a differenza di Davide la Bibbia offre nessuna indicazione circa il suo ipotetico pentimento. È anche di rilievo notare che allorché il regno di Salomone si trovò al massimo del suo splendore venivano menatigli 666 talenti d'oro ogni anno.
1 Re 10:14: "Ora il peso dell'oro, che veniva ogni anno a Salomone, era di seicensessantasei talenti d'oro;"
Il numero 666 è, ovviamente, menzionato nel Libro dell'Apocalisse, in referenza al numero della seconda bestia, il falso profeta. Esiste alcun significato nel fatto che 666 talenti d'oro venivano menati al Re Salomone allorché egli si trovò all'apice della sua magnificenza?
La risposta è verosimilmente sì. 666, l'ammontare di talenti d'oro che egli riceveva, simboleggiano anche l'uomo al posto di Dio. In 1 Samuele 8 si legge che allorché gli Ebrei imploravano per un re che li conducesse il Signore era assai dispiaciuto.
1 Samuele 8:4-7: "Laonde tutti gli Anziani d'Israele si adunarono insieme, e vennero a Samuele in Rama, e gli dissero: Ecco, tu sei divenuto vecchio, e i tuoi figliuoli non camminano nelle tue vie; ora dunque costituisci sopra noi un re che ci giudichi, come hanno tutte le altre nazioni. E la cosa dispiacque a Samuele, quando dissero: Dacci un re che ci giudichi. Ed egli fece orazione al Signore. E il Signore disse a Samuele: Acconsenti alla voce del popolo, in tutto ciò ch'egli ti dirà; perciocché essi non hanno sdegnato te, anzi hanno sdegnato me, acciocché io non regni sopra loro."
Il popolo di Israele desiderava un re che li conducesse, che regnasse su di loro, proprio come le altre nazioni. Ciò malgrado, il Signore era dispiaciuto da tale richiesta perciocché essa significava che essi Lo rigettavano come loro legittimo re. Essi desideravano un uomo cui seguire, un uomo che regnasse su di loro. Nonostante il Suo dispiacere il Signore acconsentì alla loro richiesta.
Pertanto, allorché Salomone riceveva 666 talenti d'oro ogni anno egli veniva essenzialmente trattato come Dio in Terra. Egli ed il suo regno, da una devozione figurativa per il Signore ricompensata da Lui con abbondanza, si tramutarono in un'indulgenza idolatra zeppa di lussuria e di benessere senza ordine alcuno, trattati come Dio Medesimo.
Laonde, i 666 talenti d'oro donati a Salomone sono un'indicazione per la quale il reale significato di 666 è l'uomo al posto di Dio. Tale numero simboleggia la sostituzione di Dio con l'uomo, la sostituzione di Cristo con l'uomo.
È assai interessante come il venerabile Papa San Pio X rimarcò che il marchio contraddistinguente dell'Anticristo è l'uomo al posto di Dio.
Papa San Pio X, E supremi apostolatus, 04/10/1903: "… il carattere proprio dell’anticristo, l’uomo stesso, con infinita temerità si è posto in luogo di Dio,"